Molti lo vorrebbero come prossimo presidente della Commissione Ue. A breve scadrà l’incarico di Jens Stoltenberg, attuale segretario generale Nato
Mario Draghi lascia Palazzo Chigi dopo venti mesi di governo che hanno lasciato il segno in Italia e all’estero, ma non ha ancora pensato al suo futuro lavorativo. Forse, la prima cosa da fare dovrebbe essere quella di riposarsi un po’, scherzano (ma fino a un certo punto) i suoi più stretti collaboratori. Certo, in pochi riescono a vederlo occuparsi dei nipotini come un pensionato qualsiasi, come lui stesso si era visto, tra le varie opzioni possibili, nella conferenza stampa di fine anno del 2021.
L’università
E anche se il virtuale nonno d’Italia non sembra ancora aver pensato seriamente al dopo («mah, non ho ancora pensato a questo», dice a chi prova a interrogarlo sul tema), sicuramente alcuni punti fermi non gli mancheranno, a cominciare dal ruolo di governatore onorario della Banca d’Italia. E c’è chi è convinto che tornerà a fare il professore, sottolinea chi gli è vicino.
Il suo network
La passione per l’accademia, il contatto con i giovani, le lezioni lo hanno sempre affascinato. E altrettanto sicuramente riaprirà l’agenda dei suoi importanti contatti internazionali, il suo network fatto di incontri, iniziative e progetti con personaggi di assoluto livello mondiale. Sullo sfondo (ma dal diretto interessato non è mai trapelato nulla, e nulla esce al riguardo da chi lo ha seguito in questi anni) una girandola di ipotesi che lo vedrebbero, prima o poi, in un altro ruolo istituzionale.
Dalla Nato al Quirinale
A settembre 2023, ad esempio, scadrà l’incarico di Jens Stoltenberg, attuale segretario generale della Nato. Dopo essere stato capo del governo in Italia, Mario Draghi ora avrebbe tutte le carte in regole per prendere il suo posto, si ragiona nei circoli politici ed economici. Sempre a Bruxelles in molti vorrebbero Mario Draghi come presidente della Commissione Ue: il mandato di Ursula von der Leyen scadrà il 31 ottobre del 2024. Negli stessi ambienti si scommette ancora su un futuro al Colle. Resta il fatto che il secondo settennato di Sergio Mattarella è appena iniziato. E i tempi per l’elezione di un nuovo presidente della Repubblica, salvo sorprese, sono molto lunghi.
Riserva della Repubblica
Più realistica, sulla carta, una sua nomina a senatore a vita, come viene ventilato in alcuni settori politici. Ma sta di fatto che, al di là di desiderata e supposizioni altrui, per l’ex premier, a parte il fatto di essere sempre e comunque una riserva della Repubblica, il futuro lavorativo è tutto da valutare e costruire.
Città della Pieve, il buen retiro
Intanto dopo il passaggio della campanella alla neopremier Giorgia Meloni e dopo aver ricevuto il saluto dei dipendenti di Palazzo Chigi, Draghi ha raggiunto Città della Pieve, dove ha trascorso sempre lunghi periodi quando non impegnato in incarichi professionali. Il casolare alle porte del centro storico era stato acquistato dal presidente quasi venti anni fa e da allora è stato sempre un suo punto di riferimento costante, tanto che i pievesi considerano ormai l’ex premier «uno di loro». Anche in questi venti mesi in cui ha ricoperto l’incarico di premier, Draghi ha sempre continuato a dividersi tra Roma e la cittadina umbra.