Draghi sta preparando un rapporto sulla competitività dell’UE, che consegnerà dopo le elezioni europee di giugno. Letta sta preparando un rapporto sul futuro del mercato unico, che presenterà al Consiglio europeo di primavera
Sullo spartito che l’Unione europea seguirà nei prossimi cinque anni su due temi strategici quali la competitività e il mercato unico ci sarà, se non la firma, molto della visione e dell’esperienza di due ex presidenti del Consiglio italiani: Mario Draghi ed Enrico Letta. Il primo, il cui nome peraltro circola come possibile candidato alla presidenza del Consiglio europeo dopo la decisione di Charles Michel di correre per le Europee, a settembre è stato incaricato dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen di stilare un rapporto sulla competitività dell’Ue. L’ex presidente del Consiglio consegnerà le sue conclusioni dopo la tornata delle Europee, in agenda dal 6 al 9 giugno.
Un secondo rapporto, questa volta sul futuro del mercato unico, dovrà essere presentato, questa volta dall’ex segretario del Pd, al Consiglio europeo di primavera.
Draghi partecipa a seminario commissari europei
L’ex presidente della Bce è dunque ancora al centro della scena politica ed economica europea. Oggi ha partecipato al seminario di inizio anno dei commissari europei che si è tenuto a Jodoigne, nel Brabante Vallone, in Belgio. Ha partecipato anche von der Leyen. L’ex premier italiano ha discusso con i membri della Commissione proprio di come migliorare la competitività dell’Unione europea. «Grazie caro Mario Draghi per l’eccellente scambio oggi con il collegio dei commissari sulla competitività. Abbiamo discusso di molte sfide e ambiti delle politiche. Non vedo l’ora di avere il rapporto, che aiuterà a portare avanti il dibattito su come rafforzare l’economia Ue», ha commentato von der Leyen, via social.
Nell’incontro con i Commissari Ue, secondo quanto si è appreso, l’ex premier ha proposto un breve inquadramento delle dinamiche che hanno determinato scenari attuali e prospettive per la competitività europea. Di fronte al progressivo indebolimento dell’economia europea, avrebbe spiegato Draghi, si pone la necessità di definire una roadmap ampia e dettagliata, che identifichi chiaramente priorità, linee d’azione e politiche da mettere in atto nei diversi settori. Draghi avrebbe assicurato sul fatto che il suo report sarà basato su un’analisi accurata dei dati, frutto di un esercizio il più possibile aperto.
Il faccia a faccia con i leader industriali europei
Quello di oggi è stato solo l’ultimo di una serie di incontri. Mercoledì 10 gennaio Draghi ha incontrato a Milano per circa un’ora e mezza una delegazione dei leader industriali europei riuniti nell’European Round Table for Industry, il cui acronimo è Ert. Il confronto con i top manager, in gran parte alla guida di multinazionali, è servito per cogliere ulteriori spunti. A guidare la delegazione dell’Ert il presidente (che é anche al vertice del gruppo Vodafone) Jean-Francois van Boxmeer. Con lui il ceo di Solvey Ilham Kadri, il presidente della Titan Dimitri Papalexopoulos, il presidente di Siemens Jim Hagemann Snabe, il presidente di Ab Investors Jacob Wallemberg. Presente anche Vittorio Colao, ex ministro dell’Innovazione tecnologica e dalla transizione digitale del governo Draghi. «Sono qui per ascoltare», ha chiarito Draghi prima di entrare nella sede milanese di Bankitalia, dove si è svolto l’incontro.
L’incontro a Bruxelles con la delegazione di Business Europe
Giovedì 11, poi, un nuovo round di colloqui. Draghi ha incontrato a Bruxelles una ristretta delegazione di Business Europe, il gruppo che rappresenta le industrie europee. All’incontro ha partecipato anche il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi. Nel corso della riunione, che si è tenuta a Palazzo Berlaymont, il presidente di Business Europe, Fredrik Persson, ha sottolineato all’ex presidente della Bce «l’urgente necessità di un approccio strategico alla competitività dell’Unione europea come sede di affari e luogo di investimento. Abbiamo grandi aspettative dal report di Draghi», ha aggiunto. «Ci sembra che la politica europea non abbia compreso l’urgenza nell’affrontare il tema della competitività continentale nel momento in cui Usa e Cina hanno lanciato una sfida molto importante: l’Europa sta prendendo troppo tempo per rispondervi», ha sottolineato Bonomi dopo l’incontro.
Mercato unico, Letta vede Lagarde e Borrell
Negli ultimi giorni anche l’ex premier e presidente dell’istituto Jacques Delors Enrico Letta ha avuto diversi incontri: prima con gli eurodeputati del gruppo Ecr, famiglia europea di Fratelli d’Italia, per presentare i progressi del rapporto sul futuro del mercato unico di cui è stato incaricato dal Consiglio Ue e dalla Commissione europea. Letta ha poi parlato con Christine Lagarde, presidente della Bce. In questo caso, l’incontro è avvenuto a Parigi. Nel corso del faccia a faccia si è discusso di tutti gli aspetti relativi, appunto, al mercato unico e in particolare delle prospettive di rafforzamento dell’integrazione della Capital Markets Union e della Banking Union. Infine, l’ex premier ha visto l’Alto Rappresentante Ue per la Politica estera Josep Borrell. «Intensa e utile discussione sul mercato unico e la sicurezza economica europea», ha poi scritto su X.
Il commissario all’economia Paolo Gentiloni ha indicato che il tema della competitività sarà il tema centrale «dei prossimi anni» per il rilancio della stessa costruzione europea. La sfera della competitività e quella del mercato unico sono strettamente connesse. Draghi e Letta tessono la tela europea. E le conclusioni delle indagini promosse dai due italiani andranno inevitabilmente a intrecciarsi.