25 Novembre 2024

Fonte: La Stampa

Il Premier sul Patto di stabilità: «Superato, si cambia nel 2023». Sui migranti: «C’è maggiore riconoscimento dell’Europa come entità di riferimento». Per l’ottimismo sui numeri dell’emergenza sanitaria: «Il clima è un beneficio, ma non a liberi tutti»

Draghi ha iniziato a rispondere alle richieste dei senatori. Tra le tante domande, la risposta più attesa è quella annunciata ieri sul caso del concordato tra Italia e Vaticano: «Mi preme ricordare che il nostro è uno stato laico, non è confessionale, quindi il parlamento ha tutto il diritto di discutere e legiferare. Il nostro ordinamento contiene tutte le garanzie per verificare che le nostre leggi rispettino sempre i principi costituzionali e gli impegni internazionali, tra cui il Concordato con la Chiesa». Specificando come «la laicità non è indifferenza dello Stato rispetto al fenomeno religioso. La laicità è tutela del pluralismo e delle diversità culturali». Poi ribadisce brevemente la posizione del governo italiano sulla situazione dell’Ungheria e la legge contro l’omosessualità: «Ieri l’Italia ha sottoscritto con 16 Paesi europei in cui si esprime preoccupazione per gli articoli di legge in Ungheria in base a cui si discrimina l’orientamento sessuale». E ha esaurito la risposta alle polemiche tornando sul Ddl Zan: «Senza entrare nel merito della discussione parlamentare, che il governo sta seguendo, questo è il momento del Parlamento, non è il momento del governo».

Le altre risposte di Draghi al Senato: migranti, Recovery, Patto di stabilità e cambiamento climatico
«Sentendo tutti i vostri interventi, appare che oggi siamo tutti europei. Se si confronta l’atmosfera oggi con quella di 5, 6 mesi fa, per non parlare di un anno fa, prima del Pnrr, si vede una enorme differenza» ha dichiarato Draghi. Che ha aggiunto: «C’è maggiore riconoscimento dell’Europa come entità di riferimento». Tra le cause anche il tema dell’Immigrazione, su cui l’Unione Europea ha fatto quadrato: «Una sfida di queste dimensioni non si può affrontare da soli, ma insieme. Infatti appena chiesto di mettere all’ordine del giorno del Consiglio il tema immigrazione, la risposta è stata subito sì, e questo non va a credito di chi lo ha chiesto ma è frutto della consapevolezza che si tratta di una sfida sovranazionale». E ha aggiunto, sulla gestione interna dei migranti: «Sulla gestione dell’immigrazione, una brutta parola che non mi piace usare, dobbiamo affrontare l’aspetto che probabilmente non è stato affrontato con sufficiente determinazione, che è quello dell’integrazione. Una volta entrati con flussi legali», i migranti «devono essere integrati o facciamo un danno a noi stessi, perché creiamo dei nemici della nazione».
Sulle riforme ha ricordato: «Non è vero che nulla è stato fatto: le semplificazioni, la riforma della Pa e stanno arrivando quelle della giustizia, della concorrenza. I problemi ci sono sempre ma si sta cercando di affrontarli con rapidità, efficacia, incisività». Poi il Premier ha attaccato la Cina sul cambiamento climatico: «Dobbiamo difenderci dalla concorrenza sleale dalla CIna. Il 30% delle emissioni arriva da quel Paese, serve cooperazione. Com’è successo con gli Stati Uniti che col passaggio tra Trump e Biden hanno deciso di allinearsi». Sul Recovery: «Mi auguro, spero, voglio, che questi soldi siano spesi bene, con onestà. Tutto ciò è fondamentale per la nostra crescita ma per dimostrare al resto dell’Europa, a chi ha pagato le tasse, che questi soldi non sono stati spesi male. Non bisogna pensare a una politica restrittiva e nessuno ci sta pensando. Anche i Paesi che avevano molto a cuore la stabilità di bilancio si rendono conto che questa è l’epoca dei grandi impegni di spesa, non dell’austerity». Ricordando, sul Patto di stabilità e crescita, che è «superato così com’era prima. Saranno tre anni che continuo a osservare che le regole fiscali non erano adeguate. Ma abbiamo tutto il tempo per una discussione che mi auguro determinata e informata. Per quanto mi ha detto Gentiloni la discussione continuerà per tutto il 2022 e si comincerà a vedere quali regole di bilancio avere nel 2023».
Sulla gestione dell’emergenza coronavirus il premier ha aggiunto: «Dobbiamo ringraziare le forze armate, la protezione civile, la croce rossa e milioni di volontari, che non hanno finito il loro compito, dobbiamo tenere alta la mobilitazione perché non sappiamo cosa ci aspetta» Poi sul fattore climatico che potrebbe aver inciso sulla diminuzione dei contagi Draghi spiega come non ci siano dubbi «che c’è un beneficio, ma questo non è un liberi tutti, l’anno scorso abbiamo avuto una lezione, dobbiamo essere pronti, con logistica, identificando i focolai e affrontandoli subito». E per i vaccini ai minori ha specificato: «Non sono d’accordo che i vaccini non vadano fatti a minori. I vaccini si fanno ai minori. ll problema è vedere se ora è la priorità. La priorità ora è cercare di vaccinare tutti gli over-50. Questo è l’obiettivo principale in vista dell’autunno».
L’Aula del Senato ha approvato la risoluzione di maggioranza con la quale si accolgono favorevolmente le comunicazioni del presidente del Consiglio, Mario Draghi, sul Consiglio europeo al via da domani a Bruxelles. Il Governo ha espresso parere favorevole sul documento che ha ottenuto 202 voti favorevoli e 24 contrari (9 gli astenuti). Il documento e’ analogo, negli impegni, a quello votato nel corso della mattinata a Montecitorio. L’Assemblea di Palazzo Madama ha invece respinto la risoluzione presentata dalle opposizioni.

Il discorso di Draghi e il traguardo dei 5 milioni di Green Pass scaricati
«Per quanto riguarda il pass italiano, il 17 giugno è stato firmato il Dpcm che definisce le modalità di rilascio. Il ministro Speranza mi ha comunicato poco fa che più di cinque milioni ha già scaricato il certificato di vaccinazione». Lo ha detto il premier Mario Draghi in Aula al Senato, ripetendo il discorso fatto alla Camera. In meno di una settimana, con l’invio dei primi messaggi per chi ne ha diritto, i primi passi del Green Pass hanno avuto un bilancio positivo: «È operativa in Italia la piattaforma informatica di rilascio della certificazione, che facilita la partecipazione ad alcune tipologie di eventi e gli spostamenti tra regioni, in caso di peggioramento del quadro epidemiologico. Dal primo luglio, la certificazione sarà valida anche come certificato verde europeo, per poter viaggiare» in Unione Europea.

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