19 Settembre 2024

ECONOMIA

Fonte: Corriere della Sera

Sulla crescita pesano alta disoccupazione e anche rischi geopolitici che frenano la fiducia. Le parole di Draghi non fanno però invertire la rotta alle Borse europee

Ancora valutazioni negative l’economia europea, e per quella italiana in particolare. Arrivano da fronti diversi (Ocse e Bce), ma altrettanto autorevoli, e fanno tremare le Borse. L’allarme più vigoroso arriva dal presidente della Bce Mario Draghi: «Dall’estate i nuovi dati e i sondaggi hanno indicato un indebolimento della crescita dell’Eurozona». Ragion per cui la Bce è «unanimemente» pronta a «ulteriori misure non convenzionali», anche se quelle già prese dovrebbero portare l’inflazione gradualmente verso il 2%. L’inflazione dell’Eurozona dovrebbe restare in ogni caso sui livelli attuali nei prossimi mesi, risalendo gradualmente nel 2015 e 2014. Ma gli sviluppi dei prezzi dovranno essere monitorati «attentamente» dalla Bce.Le parole di Draghi, e quel suo riferimento alle «misure non convenzionali», non bastano però a far risalire le Borse: il listino milanese, che aveva reagito positivamente all’annuncio di Draghi, è poi scivolato in territorio negativo, chiudendo in calo dello 0,73% sul Ftse Mib e facendo segnare la peggiore prestazione tra le principali Borse europee. Anche lo spread tra il Btp e il Bund tedesco viaggia in calo: il differenziale scende a 151 punti base da 156 col tasso sule decennale del Tesoro al 2,34%. Del resto neanche l’Ocse, nel suo nuovoEconomic outlook preliminare per i Paesi del G20, usa toni morbidi: nonostante alcuni dei Paesi membri stiano «cominciando a risalire la china», nel suo insieme «la zona euro sta rallentando fino a fermarsi e rappresenta un rischio rilevante per la crescita mondiale, con la disoccupazione che resta alta e l’inflazione persistentemente lontana dall’obiettivo».

Pil italiano

Non va meglio per quanto riguarda l’Italia, sottolinea l’Ocse. Il Pil dell’Italia infatti crescerà dello 0,2% nel 2015 e dell’1% nel 2016. Nonostante il lieve miglioramento rispetto al +0,1% di settembre, il nostro Paese rimane in fondo alla classifica del G20 per l’anno prossimo, davanti alla sola Russia, ferma a zero. E anche qui le parole di Draghi confermano: si è assistito a un indebolimento della crescita e ci sono segnali che indicano una revisione al ribasso delle previsioni economiche, dice il presidente della Bce, aggiungendo che sulla crescita pesano alta disoccupazione e anche rischi geopolitici che frenano la fiducia. Per risollevare la situazione, la Bce potrà agire in diversi modi:«Se rimaniamo entro il nostro mandato, possiamo usare una varietà di strumenti», ha precisato Draghi. «Se non si tratta di monetizzazione del debito, siamo entro il nostro mandato». Il consiglio è comunque completamente unanime riguardo alle strategie per espandere il bilancio della Bce e riportarlo ai livelli del 2012. Draghi ci tiene a precisarlo dopo le voci di disaccordo all’interno del consiglio: «È abbastanza normale che vi sia disaccordo su alcune cose. Succede ovunque. Non c’è una linea di divisione Nord-Sud» all’interno del board della Bce». Sul caso era intervenuto anche il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan: «Del presidente Draghi ho la massima stima ma non voglio entrare in questioni che sanno anche un po’ di pettegolezzo».

Lavoro

Ma se le previsioni non premiano l’Italia sul fronte della crescita, l’Ocse sembra apprezzare la volontà di riforma del governo. «In Italia è stata appena annunciata una vasta riforma del mercato del lavoro» e l’Ocse apprezza «la coraggiosa presa di posizione assunta dal premier» per superare tutti gli ostacoli incontrati sul percorso ha detto il segretario generale dell’Ocse, Angel Gurria, nel corso della conferenza stampa di presentazione delle nuove stime di crescita dell’organizzazione di Parigi per le principali economie dell’eurozona. Gurria stava parlando del rinnovato spirito riformistico che si e’ finalmente intravisto in molti paesi membri dell’Ocse.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *