18 Ottobre 2024

Lo scontro tra i due colossi sarà destinato a portare  indicazioni per l’intero settore hi tech

La tanto bistrattata Europa diventa a destinataria di un reclamo di Google contro Microsoft. La tesi di Alphabet, la holding che controlla Google, è che la società di Seattle abbia messo in atto delle pratiche anti competitive tese a legare i suoi clienti nella piattaforma cloud Azure di proprietà di Microsoft appunto. Al di là di chi le autorità decideranno abbia ragione, trattandosi di due colossi è evidente che il duello sarà foriero di indicazioni per l’intero settore hi tech. Non solo.
Il fatto che il tutto avvenga in Europa fa capire quanto proprio l’Unione possa aver dimostrato di essere punto di riferimento mondiale in campo regolatorio. Quante volte abbiamo sentito ripetere la frase: «L’America inventa, la Cina copia, l’Europa regola». Il classico luogo comune di chi non vuole prendere atto che nel mondo proprio la tecnologia ha messo in campo processi che non possono essere ignorati. E, per quanto possibile, regolati. Pena un Far west dove vince solo il più forte. Le norme servono a garantire un campo di gioco in grado di correggere asimmetrie di mercato, garantire azioni competitive nel rispetto della concorrenza.E non è nemmeno vero che l’Europa non ha ancora grandi aziende tech. Si pensi a una Siemens. Ai recenti accordi tra Pirelli e Bosch proprio sulla tecnologia. O alla stessa Microsoft che sull’intelligenza generativa ha fatto intese con la Mistral, un unicorno (società che in poco tempo hanno raggiunto valutazioni superiori al miliardo di euro) nata in Francia.

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