8 Settembre 2024

Il tribunale di Costantine ha condannato in contumacia a dieci anni di prigione la militante franco-algerina Amira Bouraoui, colpevole di «uscita illegale dal territorio»

Mentre la guerra infuria in Medio Oriente, sulla sponda sud del Mediterraneo una dittatura sempre più dura condanna gli oppositori (oltre a sostenere Hamas). Il tribunale di Costantine, in Algeria, ieri ha condannato in contumacia a dieci anni di prigione la militante franco-algerina Amira Bouraoui, colpevole di «uscita illegale dal territorio» per essere entrata in Tunisia e poi in Francia.
Quarantasei anni, medico di formazione, nel febbraio scorso Bouraoui è stata fermata dalle autorità tunisine che hanno cercato di rimpatriarla. Dopo tre giorni di tensioni la donna è riuscita prendere un volo per l’Europa, provocando l’ennesima crisi tra Parigi e Algeri. L’Algeria ha accusato i diplomatici francesi a Tunisi di avere aiutato l’oppositrice a rifugiarsi in Francia, e il caso Bouraoui è uno dei dossier che complicano le già difficili relazioni tra Parigi e Algeri.
Amira Bouraoui è diventata nota nel 2014 per il suo impegno nel movimento Barakat contro l’allora presidente Abdelaziz Bouteflika, ed è entrata poi nel movimento di protesta Hirak a favore della democrazia diventando una voce della radio privata indipendente Radio M di proprietà di Ihsane El Kadi, imprenditore ostile al regime e condannato a sette anni di prigione. Succeduto a Bouteflika, il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune sta limitando progressivamente qualsiasi spazio di libertà all’interno, e si schiera regolarmente con i totalitarismi all’esterno.
Dopo avere rinsaldato i rapporti con la Russia, l’Algeria è stata seconda solo all’Iran nel proclamare il proprio appoggio ad Hamas in seguito all’attacco del 7 ottobre. Da mesi le diplomazie di Parigi e Algeri lavorano a una visita di Tebboune all’Eliseo, continuamente rinviata. La condanna di Amira Bouraoui ricorda che l’Algeria, Paese cruciale anche per la questione migratoria, è in mano a un regime antidemocratico amico di Hamas e Hezbollah.

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