20 Settembre 2024
ECONOMIA
Fonte: La Stampa

I ministri dell’economia Ue sostengono i traguardi di Renzi su crescita e riforme. Padoan: «Con i tedeschi pieno accordo». Juncker: stabilità ma senza deragliare

 

I ministri dell’economia Ue sostengono gli obiettivi dell’Italia su crescita e riforme, concordano con l’uso della flessibilità già inserita nelle regole del Patto e si danno appuntamento a settembre per un nuovo scambio di vedute su opportunità di investimenti e riforme strutturali. E’ quanto si legge, in sintesi, nel documento finale dell’Ecofin. Il Consiglio Ue «sostiene gli obiettivi della presidenza italiana di rafforzare crescita e occupazione attraverso uno sforzo comune di riforma», e ha deciso, «basandosi sulle conclusioni del vertice europeo, che bisogna dare particolare attenzione alle riforme strutturali che sostengono la crescita e migliorano la sostenibilità dei bilanci, anche attraverso una valutazione appropriata di misure di bilancio e riforme, facendo miglior uso della flessibilità inserita nelle esistenti regole del Patto».

Inoltre, per i ministri dell’economia, riforme e consolidamento non sono alternative, anzi «promuovere la crescita e portare avanti il consolidamento di bilancio si rafforzano a vicenda». In questo contesto «la Commissione farà rapporto al Parlamento europeo e al Consiglio sull’applicazione del quadro regolatorio entro il 14 dicembre come previsto dalle regole Ue (“6- Pack” e “2-Pack”)».

Il ministro Pier Carlo Padoan incassa così l’ok al primo Ecofin del semestre italiano: «C’è pieno accordo sul fatto che il modo per aumentare la crescita, qualcosa di cui tutti hanno bisogno compresa la Germania, è attraverso le riforme strutturali», aveva detto a inizio giornata.Più in generale il governo italiano è «sulla stessa linea del governo tedesco», e c’è sintonia fra il premier Matteo Renzi e la cancelliera Angela Merkel così come fra lo stesso Padoan e il collega Wolfgang Schaeuble. «Weidmann – aveva aggiunto, riferendosi al presidente della Bundesbank che la scorsa settimana aveva criticato le posizioni italiane sulla flessibilità – non fa parte del governo tedesco». Se l’Italia sta realizzando le sue riforme, «come presidente dell’Ecofin il mio scopo è quello di aiutare tutti i paesi a trovare incentivi e la spinta necessaria per le riforme».

In giornata era tornato a parlare anche il neo presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker: «La flessibilità serve perché il treno europeo non deragli» ha spiegato duranto l’audizione del Gruppo S&D al Parlamento Ue. «Non sono un feticista dei numeri, ma sono legato alla realtà» ha aggiunto sottolineando che «il Patto di Stabilità non va modificato, ma applicato con sensibilità». La troika Ue – Bce -Fmi «va superata» e deve essere «ripensata» con uno strumento più democratico in cui ci sia meno spazio per il Fmi.

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