19 Settembre 2024

Fonte: Notizie Tiscali

di Paolo Salvatore Orrù

Nell’intervista rilasciata a tiscali.it il consulente del governo Usa ha senza tentennamenti affondato il coltello su una questione che da qualche tempo preoccupa il governo italiano

“Il rapporto fra l’Italia e la Libia dovrebbe andare molto più là degli ormai esigui interessi petroliferi e concentrarsi sullo sbarco dei migranti economici che, mischiati ai profughi con diritto di asilo, stanno mettendo in pericolo il mondo e la cultura Occidentale”. Edward Luttwak, consulente del governo Usa, nell’intervista rilasciata a tiscali.it ha senza esitazioni affondato il coltello su una questione che da qualche tempo preoccupa l’Occidente, il governo italiano e, in particolare, l’opinione pubblica del nostro Paese. E lo ha fatto con lo stesso piglio con cui qualche tempo fa ha suggerito di dare un taglio allo sbarco “bombardando i barconi”.

Gli interessi delle imprese
In questa Libia “inquinata dal terrorismo islamico, devastata da centinaia di tribù, messa in croce da migliaia di tagliagole e divisa tra il governo riconosciuto di Al Serraj e quello di Haftar, gli taliani – ha detto Luttwak – stanno sbagliando tutto”. La Libia è il punto di partenza di un miserabile traffico di essere umani, “ma se il vostro governo saprà gestire la situazione, potrà anche diventare un approdo importante per la vostra industria e il vostro commercio”.

La storia della Libia
“La Libia – ha spiega l’analista – non è mai esistita: durante l’impero di romano la Cirenaica e la Tripolitania erano separate culturalmente. La linea di demarcazione tra i due popoli era determinata dalla lingua: la Cirenaica parlava greco, la Tripolitania latino. Oggi, nonostante tutti siano musulmani e tutti parlino arabo, la differenza fra le due regioni è incolmabile: è dunque inutile che i burattini e i cretini delle Nazioni Unite continuino a porre questioni inutili”.

Occorrono 90 mila uomini
L’Italia è di fronte alla Libia, l’Italia ha creato la Libia, “il governo di Renzi dovrebbe assumersi la responsabilità di impiegare soldati dotati di buone armi, di molte munizioni e di comandanti che siano messi in condizione di dare ai loro uomini l’ordine di sparare”. Perché solo così, sempre secondo il consulente americano, si potrà ristabilire l’ordine e ridare pace a un Paese che sta subendo “l’arroganza della criminalità organizzata e la prepotenza di cento tribù schierate le une contro le altre in una sanguinosa e devastante guerra civile. Se l’Italia accetterà di assumersi questa responsabilità, il 90 per cento dei libici vi accoglierà a braccia aperte e gli Stati Occidentali accetteranno in silenzio l’intervento armato del vostro Paese”.

Per pacificare la Libia
Luttwak ha anche spiegato che per “pacificare” la Libia è necessario predisporre una spedizione composta da almeno 90mila uomini. “Anche perché chi sta facendo rumore – Francia, Inghilterra, settori Usa e tutti quelli che dicono di avere un qualche commando in quell’area – non stanno combinando nulla”. Meglio del resto non allinearsi con chi “sbagliando” ha messo fuori gioco Gheddafi, “l’unico che era stato in grado di gestire con successo l’area”.

Come sconfiggere lo Stato Islamico
Sempre nell’intervista rilasciata a Tiscali, Luttwak ha anche spiegato come si può sconfiggere lo Stato Islamico. In estrema sintesi, ha detto che anziché le prime linee o le linee logistiche della Stato Islamico converrebbe “bombardare Molenbeek”, cioè la periferia di Bruxelles che alimenta la radicalizzazione coranica. “Il fenomeno islamista si è espanso in molte direzioni: è presente in Inghilterra, in Germania, in Francia, Belgio, ci sono stati tentativi in Italia, questo conferma che l’Occidente sta perdendo la sua battaglia contro lo Stato Islamico”.

Le bugie dei governi e dei religiosi
Ma può vincere la guerra, se decide di intervenire là dove ha origine l’ideologia, ovvero “negli ambienti wahabiti dell’Arabia Saudita e del Qatar, dice Luttwak, che poi accusa “papi, imam, politici di diffondere bugie: lo stato islamico, non lo dicono perché temono la reazione dei musulmani cosiddetti moderati, stanno applicando i versetti del Corano”.  Versetti che prevedono l’invasione del nostro mondo. Una intervista da ascoltare con molta attenzione.

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