Fonte: La Repubblica
di Pietro Matteucci
Il Movimento di Beppe Grillo escluso dal ballottaggio anche a Genova, dove si contendono la poltrona di sindaco i candidati del centrosinistra e del centrodestra. A Parma Pizzarotti sfiderà Paolo Scarpa (centrosinistra), mentre a Palermo Leoluca Orlando, primo cittadino uscente, conquista alla prima tornata più del 40%
Frana M5s. È una sconfitta dai contorni pesanti quella che arriva per Grillo dalle urne dei 1.004 comuni chiamati al voto per rinnovare le amministrazioni. Il Movimento – a meno di sorprese dai risultati definitivi – è escluso dai ballottaggi di tutte le maggiori città al voto. Compresa Genova, la città del leader che si era detto sicuro del successo anche davanti alla piazza vuota per l’ultimo comizio. E, in più, in quasi tutti i grandi centri il distacco dei candidati M5s dai primi due che andranno al ballottaggio (quasi ovunque di centrodestra e centrosinistra) è abissale. Anche nella Parma di Pizzarotti, sulla quale erano puntati occhi da tutta Italia, che pur con una bassa affluenza alle urne ha comunque lasciato il candidato grillino sotto il 5%. E, insieme, queste elezioni aprono una nuova possibilità per l’asse di centrodestra Fi-Lega: di fatto inesistente a livello nazionale con la palese ostilità Salvini-Berlusconi, ma rinato in molte delle città al voto. Con il risultato di portare in quasi tutte un candidato al ballottaggio.
A Genova vanno al ballottaggio del 25 giugno i candidati del centrodestra, Marco Bucci 38%, a sorpresa in vantaggio, e del centrosinistra, Gianni Crivello che va oltre il
33%. Fuori dai giochi, come detto, il Movimento di Beppe Grillo. A Parma, il sindaco uscente Federico Pizzarotti (Liste civiche) è al 35% e se la vedrà al secondo turno con Paolo Scarpa del centrosinistra che è al 32%.
A Catanzaro il candidato sindaco Sergio Abramo (centrodestra) si avvicina al 40% e sfida Vincenzo Ciconte (centrosinistra), mentre a Palermo plebiscito per il sindaco uscente, Leoluca Orlando, che va verso la vittoria al primo turno, attestandosi sul 45% delle preferenze. Lo sfidante del centrodestra, Fabrizio Ferrandelli, non va oltre il 33%.
Il ballottaggio di Verona vedrà protagonisti Federico Sboarina (centrodestra), che supera il 29%, e la compagna di Flavio Tosi, Patrizia Bisinella (Fare+civiche). Centrodestra avanti anche a Taranto con Stefania Baldassarri (centrodestra) oltre il 21%: con lei si contenderà la poltrona di sindaco Rinaldo Melucci (centrosinistra).
A seconda tornata vanno Americo Di Benedetto (centrosinistra) 45% e Pieluigi Biondi (centrodestra) 37%.
Massimo Bitonci (centrodestra) è avanti a Padova, con un grande vantaggio rispetto agli avversari. Si sfiderà con Sergio Giordani (centrosinistra).
È in difficoltà, a Lampedusa, la sindaca uscente, Giusi Nicolini, componente della segreteria nazionale del Pd, che è al momento terza. In testa ci sarebbe Totò Martello, seguito da Filippo Mannino; Angela Maraventano (Noi con Salvini) quarta. Mentre era in corso lo spoglio, nell’isola è andata via la luce nelle sezioni; le operazioni sono state interrotte in quanto mancava un gruppo elettrogeno per potere continuare. Lo scrutinio è ripreso non appena è tornata la corrente elettrica.
M5s premiati a Guidonia Montecelio (Roma). Nella cittadina laziale, tornata alle urne dopo lo scioglimento del consiglio comunale, è in testa il candidato pentastellato Michel Barbet. Secondo i dati parziali del Viminale, Barbet è oltre 32% staccando di quasi dieci punti Emanuele Di Silvio, candidato del Pd, Alternativa Popolare, Sinistra per Guidonia e lista civica Di Silvio sindaco, fermo al 23%. Al 16% invece Aldo Cerroni, candidato di alcune liste civiche. “Con il cuore a Guidonia Montecelio, prossimo comune a 5 stelle del Lazio”, commenta in un tweet il consigliere regionale M5s Davide Barillari.
Per un Comune conquistato, un altro viene perso: è durata solo una legislatura la guida a 5 Stelle del Comune di Mira, nel Veneziano, uno dei primi municipi conquistati nel 2012 dal movimento di Grillo, con il sindaco Alvise Maniero.
Appare molto improbabile il ballottaggio per la candidata pentastellata Elisa Benato, staccata da Antonella Trevisan, candidata dal centrodestra appoggiata anche dal sindaco di Venezia, Brugnaro. Cinque anni fa in Veneto il Movimento 5 Stelle aveva conquistato anche il Comune di Sarego (Vicenza), dove il candidato grillino Roberto Castiglion – anche qui a scrutinio in corso – è al momento in vantaggio con il 45%.
Confermato Daniele Lorenzini, a capo della lista civica ‘insieme per Rignano’, sulla poltrona di sindaco a Rignano sull’Arno. Lorenzini, che nel 2012 era stato eletto dal Pd, ha battuto con largo margine la candidata del Pd Eva Uccella. A quanto pare, la scelta di Lorenzini di andare contro il suo vecchio partito e contro Tiziano Renzi, segretario del circolo anche se attualmente autosospeso, ha dato i suoi frutti.
Verso la vittoria al primo turno a Cuneo il candidato di centrosinistra Federico Borgna, che supera il 60% delle preferenze. Stesso discorso per Frosinone: qui Nicola Ottaviani del Centrodestra sfiora il 70%.
Dodici Comuni senza quorum
Nulla di fatto nelle urne per gli elettori di dodici piccoli comuni in cui c’era un solo candidato, ma dove non ha votato almeno il 50% degli elettori. La legge prescrive infatti che l’elezione con singolo candidato per essere valida debba raggiungere il quorum della metà più uno degli aventi diritto al voto.
Si tratta di Ripatransone (Ascoli Piceno), Pieve Di Cadore (Belluno), Oltre Il Colle (Bergamo), Satriano (Catanzaro), Montauro (Catanzaro), Rodero (Como), Landiona (Novara), Magomadas (Oristano), Palau (Sassari), Mathi (Torino), Serravalle Sesia (Vercelli), Filandari (Vibo Valentia).