22 Novembre 2024

Fonte: Corriere della Sera

di Alessandra Coppola e Stefano Montefiori

Europa, economia, immigrazione, terrorismo, cultura: i programmi dei due candidati all’Eliseo messi faccia a faccia


Dopo il primo turno, svoltosi domenica 23 aprile, i francesi torneranno alle urne per le presidenziali domenica 7 maggio. I seggi aprono alle 8 e chiudono alle 19 in provincia e alle 20 a Parigi e in altre grandi città. Gli elettori sono 45,67 milioni, tra i quali 1,3 milioni di francesi all’estero. I candidati sono due: Emmanuel Macron (En Marche!, centrista) e Marine Le Pen (Front National, estrema destra).

Chi è in vantaggio? Chi appoggia Macron?
Secondo tutti i sondaggi, il favorito è di gran lunga Emmanuel Macron. Immediatamente dopo la sconfitta di domenica 23 aprile, il candidato della destra gollista François Fillon (Républicains) s’è scagliato contro Marine Le Pen e il suo partito «estremista, fondato da Jean-Marie Le Pen nel segno della violenza e dell’intolleranza, con un programma economico che porterebbe la Francia al fallimento, anche a causa dell’uscita dall’euro. Non c’è altra scelta che votare contro l’estrema destra. Io voterò Emmanuel Macron». La stessa cosa ha fatto il candidato del Partito socialista Benoit Hamon. Anche il presidente François Hollande (eletto con il Partito socialista) ha detto in diretta tv, lunedì 24 aprile, che voterà per Emmanuel Macron: «La presenza dell’estrema destra fa di nuovo correre un rischio al Paese. La sua lunga storia, i suoi metodi, i legami con gruppi estremisti ovunque in Europa, ma soprattutto le conseguenze che avrebbe l’applicazione del suo programma sulla vita del nostro Paese». Per questo«è impossibile tacere, non ci si può rifugiare nell’indifferenza, si impone la mobilitazione e la chiarezza, voterò Emmanuel Macaron». Le Pen ha reagito dicendo che il «fronte repubblicano» — l’alleanza di tutti i partiti per evitare che l’estrema destra arrivi al potere — è «marcio e nessuno più lo vuole».

Ma perché le elezioni francesi sono così importanti per noi?
Perché il tema dominante della campagna è stata l’opposizione tra fautori di una Francia aperta e europea e tra sostenitori del protezionismo e di un ritorno a una sovranità nazionale completa. Se Marine Le Pen dovesse diventare presidente della Repubblica, ipotesi che resta improbabile ma niente affatto impossibile, organizzerebbe un referendum per l’uscita della Francia dall’Unione europea. Dopo la Brexit, una Frexit comporterebbe con ogni probabilità la fine della Ue. Emmanuel Macron invece si oppone frontalmente a questa ipotesi, e fonda la sua proposta politica su un rilancio convinto dell’integrazione europea. Se fosse lui il nuovo presidente della Francia, cercherebbe di dare una nuova spinta all’asse franco-tedesco come motore di una nuova Europa più unita e solidale. Queste elezioni avranno quindi conseguenze importanti per i cittadini francesi ma anche per tutti gli europei.

Europa: le proposte di Macron e Le Pen
Macron
Europeista convinto, sostiene non di meno la necessità di «rifondare l’Europa». Se dovesse essere eletto all’Eliseo, porterebbe a Bruxelles la proposta di avviare già dalla fine del 2017 un ampio dibattito sulle priorità dell’Unione. Ogni Stato sceglierà le modalità. Al termine di questa consultazione (che deve coinvolgere i cittadini), i governi stileranno una road map per far ripartire il progetto di costruzione europea.
Le Pen
Convinta anti-europeista, Marine Le Pen una volta all’Eliseo negozierà con Bruxelles, promette, per riconquistare l’indipendenza della Francia e cambiare i trattati. Il risultato sarà poi sottoposto a un referendum sul modello della Brexit: vorranno i francesi continuare a far parte dell’Unione? La controrivoluzione di Marine prevede anche il ritorno al franco contro l’euro.

Economia: le proposte di Macron e Le Pen
Macron
Da ex ministro dell’Economia, ha studiato proposte articolate dal lavoro, alle imprese, al fisco. Conosce la macchina e l’ha già scossa con le sue idee liberiste. Un tema centrale della sua proposta riguarda il digitale: estendere la rete alle «zone bianche» arrivando a collegare con la fibra ottica l’intero territorio entro il 2022; sperimentare; lanciare una strategia nazionale per l’intelligenza artificiale; proteggere i dati personali; rafforzare l’azione contro i «siti pirata».
Le Pen
Centrali nel suo programma le politiche per il lavoro, dedicate all’ampia percentuale di disoccupati che l’hanno votata. Al tempo stesso però sono molte le misure di defiscalizzazione per le imprese. Sul commercio estero, la sua linea è di «protezionismo intelligente», che sostenga le imprese francesi (non è chiarissimo come).

Immigrazione: le proposte di Macron e Le Pen
Macron
Non è il settore in cui intende apportare sostanziali modifiche, potrebbe lasciare in vigore il sistema delle «quote» all’ingresso degli immigrati regolari, accelerare le pratiche per il riconoscimento dello status di rifugiato e anche i rimpatri in caso di diniego. La principale innovazione sarebbe l’introduzione di un visto per i «talenti», per attirare in Francia imprenditori, ricercatori e artisti stranieri.
Le Pen
È il suo cavallo di battaglia. Negli ultimi giorni di campagna elettorale, è su questi temi che ha lanciato le proposte più forti, a partire dalla moratoria dell’immigrazione anche legale. Le Pen è anche per l’abolizione dello ius soli (cittadinanza a chi nasce in Francia) e per una stretta ai ricongiungimenti familiari.

Terrorismo: le proposte di Macron e Le Pen
Macron
La prima preoccupazione di Macron presidente sarà quella di migliorare la circolazione delle informazioni tra gli uffici, polizia, magistratura, intelligence. E creare un centro permanente di coordinamento delle azioni antiterroristiche che faccia capo direttamente all’Eliseo.
Le Pen
Linea durissima con interventi a tappeto: chiudere tutte le moschee recensite come «estremiste» dal ministero dell’Interno; togliere la cittadinanza a chiunque sia legato a una rete jihadista o sia registrato «S», sospetto; quindi espellere tutti gli stranieri contingui al fondamentalismo islamico. Anche Le Pen istituirebbe un’agenzia unica antiterrorismo, affidata al primo ministr.

Cultura: le proposte di Macron e Le Pen
Macron
Promette di non tagliare i fondi agli investimenti pubblici in cultura (e in Francia non sono bassi). Propone anche sul modello dell’Italia (l’aveva introdotto il premier Renzi) un «pass cultura» di 500 euro per i diciottenni.
Le Pen
Non è un tema lepenista, ai suoi elettori interessa poco. Marine si limita a promettere che sosterrà le piccole associazioni culturali, sportive, umanitarie, educative «che animano la vita dei nostri territori». Aumenterà anche del 25% il budget per la protezione del patrimonio

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *