ESTERI
Fonte: Corriere della Sera
Il premio Nobel per la Pace alla Bbc conferma la vittoria del suo partito: «Abbiamo ottenuto la maggioranza». Per poi spiegare: «Ci sono state intimidazioni ma le elezioni sono state eque e fondamentalmente libere»
«I tempi sono cambiati, la gente è cambiata». Rompe il silenzio in un’intervista alla Bbc il premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi. «Abbiamo ottenuto la maggioranza» ha confermato la leader della Lega Nazionale per la democrazia, spiegando che la sua formazione politica otterrà «probabilmente intorno al 75% dei seggi in Parlamento».
«Trovo che la gente adesso sia molto più politicizzata, non solo rispetto al 1990 ma anche rispetto al 2012» ha detto la leader del partito di opposizione birmano. Suu Kyi si dice convinta che i i generali rispetteranno i risultati delle elezioni presidenziali e all’emittente inglese spiega: «La gente è molto più vigile rispetto a ciò che succede, c’è la rivoluzione della comunicazione, che ha fatto una differenza enorme: tutti vanno sulla Rete e informano tutti gli altri su quello che succede. Quindi è molto più difficile per coloro che vogliono commettere irregolarità farla franca».
«Ci sono state intimidazioni»
Il premio Nobel per la Pace però ha ammesso che ci sono state «aree di intimidazione» durante il voto. Per poi aggiungere che le elezioni non sono state «eque» ma «fondamentalmente libere». E anche dai vertici del suo partito si punta il dito contro il ritardo nell’ufficializzazione dei risultati definitivi da parte della Commissione elettorale: «È intenzionale, forse vogliono imbrogliare», ha detto il portavoce del partito, Win Htien. Erano stati proprio i rappresentanti della Lega Nazionale per la democrazia a far sapere per primi già nel pomeriggio di lunedì di aver conquistato 44 dei 45 seggi nella camera bassa del Parlamento assegnati a Rangoon, e tutti e dodici i seggi assegnati nell’ex capitale per la Camera alta. Da parte della Commissione elettorale martedì mattina è arrivata la conferma che il partito di Aung San Suu Kyi ha ottenuto 78 degli 88 seggi sinora assegnati, sul totale di 440 della Camera bassa. Nessun risultato ufficiale invece per la Camera alta. Vittoria confermata per la formazione di opposizione anche nelle assemblee regionali, a cui sono stati andati 97 dei 107 seggi annunciati sinora. Il partito Partito di unione, solidarietà e sviluppo dell’attuale presidente birmano Thein Sein, ha già ammesso la sconfitta.
Osservatori: «Voto migliore delle aspettative»
E sono arrivati anche i premi commenti da parte degli osservatori elettorali dell’Unione europea. «Il voto si è svolto meglio di come molti aspettavano» ha spiegato il capo team degli osservatori Alexander Graf Lambsdorff. Per poi però precisare: «Il paese ha fatto molta strada, ma un processo di maggiori riforme è necessario per garantire elezioni veramente genuine in futuro».