20 Settembre 2024

Fonte: La Stampa

Il premier: «Dopo la Brexit e le elezioni americane il Paese ha detto no al populismo». Successo storico per i Verdi, male i laburisti. Affluenza record: 82%

I liberali di destra di Mark Rutte vincono largamente le elezioni in Olanda – secondo i primi exit poll – scacciando l’incubo di un’ascesa dei populisti islamofobi e anti-Ue di Geert Wilders, fino a qualche settimana fa in testa ai sondaggi. L’affluenza, record, è stata dell’82%: tantissimi olandesi si sono mobilitati per scongiurare il rischio di una vittoria degli xenofobi nel Paese che si considera il più tollerante d’Europa. «Questo è un risultato molto importante per l’Olanda» ed è «molto importante per tutta l’Europa», l’Olanda «dopo la Brexit e le elezioni americane ha detto no al populismo» ha dichiarato il premier olandese commentando l’esito elettorale.

Rutte e VVD primo partito con 31 seggi
Pur perdendo 10 seggi rispetto alle elezioni del 2012, il Vvd di Rutte si aggiudica 31 dei 150 seggi in palio nella Camera Bassa degli Stati Generali d’Olanda (la denominazione ufficiale del Parlamento), l’unica a suffragio universale, mentre nel Senato siedono i rappresentanti delle assemblee provinciali. Il premier si riconferma candidato al terzo mandato, ma ha davanti mesi di trattative per formare una coalizione di governo. A favorire la rimonta del premier uscente, lo scontro con la Turchia negli ultimi giorni di campagna elettorale, con Rutte che ha in maniera ferma ma decisa tenuto testa alle dichiarazioni del presidente turco Erdogan che, dopo aver dato della «nazista» alla Germania, ha accusato l’Olanda di essere stata responsabile del massacro di Srebrenica.

19 seggi al PVV di Wilders, come CDA e D66
Sembra sventata l’ascesa dei populisti di estrema destra: il PVV di Geert Wilders si contende il secondo posto in un testa a testa con i cristiano-democratici di CDA e i liberali di sinistra di D66, tutti con 19 seggi. Per Wilders quattro in più della precedente consultazione, ma ben al di sotto dei sondaggi pre-elettorali che gli avevano attribuito fino a 30 seggi. Il leader populista appare soddisfatto del risultato. Al suo rivale Wilders dice: «Rutte non si è ancora sbarazzato di me». E ha aggiunto: «Elettori del PVV, grazie. Abbiamo guadagnato seggi. Abbiamo avuto un primo successo».

Successo storico per i Verdi, male i laburisti
C’è anche un balzo da record per i verdi del GroenLinks ed il crollo dei laburisti della Pvda. Il movimento guidato da Jesse Klaver sarebbe il primo partito della sinistra per la prima volta nella storia della politica “orange”: otterrebbe infatti 16 seggi, quadruplicando il risultato delle elezioni del 2012. Il Pvda scenderebbe invece ad appena 9 (-29 seggi rispetto al 2012), ampiamente superato dai socialisti radicali (14). «Un colpo durissimo, un graffio sulla nostra anima» ha commentato Sharon Dijksma, la leader della campagna del partito laburista olandese, che era nella coalizione di governo uscente e non ha saputo spiegarsi il crollo verticale. «È veramente troppo presto per dire qualcosa. Evidentemente non siamo stati capaci di convincere gli elettori con le nostre politiche sociali ed i nostri programmi».

“L’Olanda ci ha dato fiducia”
Gli elettori «ci hanno dato ancora fiducia». Lo dicono i responsabili della campagna elettorale del premier olandese Rutte. «L’Olanda rimane liberale e pro-europea. Roccaforte!». Questo è il messaggio inviato su twitter dal capogruppo dell’Alleanza dei democratici e liberali per l’Europa, Guy Verhofstadt, dopo i primi exti poll sulle elezioni politiche olandesi. «Grande! Il Vvd di gran lunga primo, D66 guadagnano molto. I partiti pro-europei in crescita», ha scritto Verhofstadt. Il partito liberal-conservatore del Vvd del primo ministro Mark Rutte e i liberali di sinistra dei D66 sono entrambi membri del gruppo Alde all’Europarlamento.

Weber: “Uno smacco per gli anti europeisti”
Esulta anche il presidente del gruppo del Partito Popolare Europeo, Manfred Weber: «Il serio approccio dei partiti di centro destra e del CDA è stato ricompensato. Questa è una buona notizia per tutte le forze politiche centriste e per l’Europa. Questo dimostra che la chiarezza e la netta demarcazione dai radicalismi è il giusto cammino. Il risultato elettorale in Olanda è il vero smacco per tutti gli anti europeisti».

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