23 Novembre 2024

Fonte: Corriere della Sera

di Renato Benedetto

Il 20 e 21 settembre si sceglie il governatore alle elezioni regionali: vincono i candidati che prendono e un voto in più degli altri, tranne in Toscana, dove è previsto un ballottaggio se nessuno ottiene almeno il 40%


Le elezioni regionali si terranno il 20 e 21 settembre: seggi aperti domenica e lunedì in sei regioni a statuto ordinario e in Valle d’Aosta. Solo Campania e Veneto si sono affidate al «classico» verde che contraddistingue, per consuetudine, le regionali. Altrove hanno scelto di cambiare il colore della scheda, per evitare che si confondesse con il celeste del quesito referendario: sarà rosa in Liguria, arancione in Puglia, in Toscana e nelle Marche. Dopotutto, tra una regione e l’altra cambia anche il sistema elettorale.
I curricula di tutti i candidati: ecco le loro vere competenze di Milena Gabanelli e Simona Ravizza.

Come si vota
Nelle sei regioni a statuto ordinario è prevista l’elezione diretta del governatore. In Campania, Liguria, Marche, Puglia e Veneto si vota in un unico turno: vince il candidato governatore che ottiene più voti, anche uno in più degli altri. Un premio di maggioranza assicura al candidato governatore la maggioranza dei seggi in consiglio regionale: il premio cambia da regione a regione e può variare in base al risultato del candidato governatore (più voti prende, più è alto).

Il ballottaggio in Toscana per le elezioni regionali
Solo la Toscana fa eccezione. Qui è possibile che si vada al ballottaggio: un candidato è eletto governatore al primo turno solo se ottiene più del 40% dei voti. Se nessuno la ottiene, i primi due classificati vanno al ballottaggio (4-5 ottobre). Anche qui è previsto un premio (se il candidato vince con più del 45% la sua coalizione avrà 24 seggi su 40; tra il 40 e il 45% ne avrà 23 su 40).

Preferenze e parità di genere nelle elezioni regionali
Accanto ai nomi dei candidati governatori, l’elettore troverà sulla scheda i simboli della liste dei candidati al consiglio regionale. Si possono esprimere fino a due preferenze per i consiglieri: bisogna fare attenzione, se si esprimono due preferenze, la seconda deve riguardare un candidato di sesso diverso rispetto alla prima (es., donna/uomo; uomo/donna), pena l’annullamento della seconda scelta. Questo vale in Campania, Liguria, Marche, Veneto e Puglia (qui, dopo i richiami del governo, la doppia preferenza di genere è stata introdotta in extremis con un passaggio parlamentare).

Voto disgiunto
Il voto dato a una lista si intende espresso anche per il candidato governatore collegato. Ma in Campania, Liguria, Puglia e Veneto è possibile esprimere il voto disgiunto: scegliere cioè una lista e, insieme, un candidato governatore di un’altra coalizione. Nelle Marche non è ammesso il voto disgiunto.

Soglie di sbarramento
Ma in consiglio regionale non entreranno tutte le liste: sono previste soglie di sbarramento. In Campania per ottenere seggi una lista deve ottenere almeno il 3%, a meno che non sia parte di una coalizione che abbia ottenuto il 10%. In Veneto e Liguria la soglie è del 3% per le liste e 5% per le coalizioni. In Toscana una lista che corre da sola deve ottenere il 5%, se in coalizione il 3% (ma la coalizione deve raggiungere il 10%). In Puglia la soglia è dell’8% per liste che corrono da sole o coalizioni, del 4% per le liste in coalizione.

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