Oggi le elezioni americane. La sfida tra veleni e tensioni. Tutte le previsioni sono per un testa a testa all’ultimo voto. Attesa per i sette swing States che decideranno il 47esimo presidente degli Stati Uniti
Poche migliaia di voti potrebbero essere determinanti, per decidere chi sarà, tra Kamala Harris e Donald Trump, il 47esimo presidente degli Stati Uniti. Casa Bianca e Congresso blindati, pronta anche la Guardia Nazionale per evitare uno scenario come quello del 6 gennaio 2021. Il mondo con il fiato sospeso. I risultati nella notte italiana di mercoledì. Sono oltre 78 milioni gli elettori che hanno già espresso il loro voto anticipato, quasi la metà di quelli che votarono in tutto nell’election day del 2020. Nell’ultimo giorno di campagna elettorale, Trump in Pennsylvania e Michigan, Harris a Filadelfia con Lady Gaga e Oprah.
10:43 – Astronauti al voto sulla Stazione spaziale internazionale
I voti per le elezioni presidenziali statunitensi, che si concludono martedì 5 novembre, sono arrivati anche dalla Stazione Spaziale Internazionale: a bordo, infatti, ci sono attualmente 4 astronauti americani, che possono votare a distanza grazie alla stessa procedura seguita dai soldati inviati nelle missioni all’estero. Don Pettit e Nick Hague della Nasa, arrivati entrambi a settembre sulla Iss il primo con la navetta Soyuz e l’altro a bordo della Crew Dragon di SpaceX, sapevano che sarebbero stati nello spazio durante il periodo delle elezioni. Mentre sicuramente non se lo aspettavano Butch Wilmore e Sunita Williams, giunti a bordo della navetta Starliner della Boeing nel giugno scorso per una missione che sarebbe dovuta durare solo una settimana, e che è invece tuttora in corso a causa dei problemi riscontrati sulla Starliner: i due potranno tornare sulla Terra solo a febbraio 2025, a bordo di una Crew Dragon.
In ogni caso, la procedura di voto è stata la stessa per tutti e 4. Gli astronauti ricevono inizialmente una scheda elettorale finta, che reinviano a terra per controllare che il processo funzioni e che mantenga effettivamente la segretezza del voto. La scheda vera e propria, in formato elettronico, viene inviata attraverso il sistema satellitare della Nasa fino a un’antenna di terra presso il centro dell’Agenzia di White Sands, nel New Mexico. Da qui, i dati sono trasferiti al Johnson Space Center della Nasa in Texas, che a sua volta li invia agli uffici elettorali di competenza. Per preservare l’integrità del voto, la scheda elettorale è crittografata, accessibile tramite una password che è in possesso solo dell’astronauta e dell’impiegato che dovrà conteggiare il voto.
10:27 – Gran Bretagna: al di là dell’esito del voto, garanzia di buoni legami con gli Usa
Qualunque sia l’esito delle elezioni Usa, i “legami profondi” che uniscono il Regno Unito e gli Stati Uniti saranno “forti come non mai”. Lo ha dichiarato il ministro della Salute del Regno Unito, Wes Streeting, a poche ore dal voto per la Casa Bianca, ribadendo l’impegno del governo britannico sul versante dei rapporti bilaterali con Washington. “Il primo ministro, il ministro degli Esteri e altri hanno lavorato duramente per garantire che qualunque sia l’esito delle elezioni presidenziali statunitensi, i legami profondi che uniscono le nostre due nazioni siano forti come non mai”, ha insistito Streeting. “Penso che ciò sia particolarmente importante in un mondo in cui vediamo la guerra nel continente europeo, in Ucraina, la guerra in Medio Oriente, rischi e minacce geopolitiche più ampie in cui gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno una storia comune, ma anche una causa comune in termini di futuro che vogliamo costruire, nel futuro della democrazia”, ha proseguito il ministro della Sanità del governo laburista Starmer. “Penso sia giusto dire che potremmo non essere compagni di letto ideologici con il presidente Trump, ma se tornasse come presidente degli Stati Uniti, ci sarebbe un ottimo rapporto di lavoro. E penso che lo abbiamo visto con il calore dello scambio tra il presidente Trump e il primo ministro dopo il loro recente incontro”, ha continuato Streeting. “Il popolo americano deciderà chi sara’ il suo presidente e noi lavoreremo con chiunque scelga”, ha assicurato in conclusione.
10:25 – Trump contro Nancy Pelosi: insulti sessisti all’ex speaker della Camera
Insulti volgari e sessisti sono stati rivolti dal candidato repubblicano alla Casa Bianca, Donald Trump, all’ex speaker democratica alla Camera, Nancy Pelosi, durante l’ultimo comizio della sua campagna elettorale a Grand Rapids, in Michigan. “È una persona corrotta, è una persona cattiva. Lei è cattiva, malata, pazza”, ha detto Trump, che ha insultato pesantemente Pelosi definendola “con una parola che (in inglese, ndr) inizia con ‘B’ ma non la dirò, anche se vorrei”. “Non uso molto (il linguaggio scurrile), sapete, solo ogni tanto, e non è mai una parolaccia vera e propria, non è mai cattiva. Ma è un po’ meglio quando si usa un linguaggio scurrile. Queste sono cattive persone”, ha detto tra la folla che applaudiva, secondo quanto riferito dalla Cnn.
09:03 – Harris e Trump pari in un villaggio New Hampshire: a Dixville Notch hanno ricevuto tre voti a testa
La vicepresidente Kamala Harris e l’ex presidente Donald Trump hanno ricevuto tre voti a testa nel piccolo villaggio di Dixville Notch, in New Hampshire, dando il via all’Election Day in uno dei primi luoghi del Paese a comunicare le proprie preferenze presidenziali. Hanno partecipato al voto quattro repubblicani e due elettori non dichiarati, riporta la Cnn. Il villaggio, situato lungo il confine tra Stati Uniti e Canada, ha aperto e chiuso le urne poco dopo la mezzanotte (le 6:00 in Italia), secondo una tradizione che risale al 1960. Alle elezioni del 2020 il villaggio votò per l’attuale presidente Joe Biden. Dal 1960 tutti gli aventi diritto della dozzina di abitanti di Dixville Notch si riuniscono nella “Ballot room” del The Balsam resort e votano subito dopo l’apertura del seggio. I voti vengono contati subito e i risultati annunciati immediatamente. L’esito non anticipa sempre il vincitore. Nel 2016 Dixville Notch preferì Hillary Clinton, ma poi a vincere il collegio elettorale fu Donald Trump. Ma nel 2020 invece ci azzeccò, vinse Joe Biden.
06:53 – Trump promette “nuove vette di gloria” per l’America
Donald Trump ha promesso di “portare l’America e il mondo” a “nuove vette” durante l’ultimo incontro della sua campagna presidenziale. “Con il vostro voto di domani, possiamo risolvere tutti i problemi che affliggono il nostro Paese e portare l’America e il mondo a nuove vette di gloria”, ha dichiarato il candidato repubblicano.
06:34 – Harris: “La corsa non è ancora finita, ogni voto conta”
“La corsa non è ancora finita”. La vicepresidente Kamala Harris ha continuato a mobilitare gli elettori della Pennsylvania la sera prima delle elezioni, dicendo alla folla di Pittsburgh che “faranno la differenza nelle elezioni”. Secondo quanto riporta la Cnn, Harris, in un comizio in Pennsylvania durato poco più di dieci minuti, ha ribadito che “lo slancio è dalla nostra parte”, mentre prometteva di offrire una nuova generazione di leadership. “Pittsburgh, ci siamo. Domani è il giorno delle elezioni. Domani è il giorno delle elezioni e lo slancio è dalla nostra parte. La nostra campagna ha attinto alle ambizioni, alle aspirazioni e ai sogni del popolo americano e sappiamo che è tempo per una nuova generazione di leadership in America”, ha affermato Harris durante un comizio al Carrie Blast Furnaces National Historic Landmark.
06:24 – Intelligence, disinformazione russa in stati chiave
I servizi segreti statunitensi hanno accusato la Russia di essere “attivamente” coinvolta in operazioni di disinformazione nei sette Stati chiave del Paese che determineranno l’esito delle elezioni presidenziali di martedì. Arizona, Nevada, Georgia, North Carolina, Pennsylvania, Michigan e Wisconsin saranno decisivi per il voto che permetterà alla democratica Kamala Harris o al repubblicano Donald Trump di entrare alla Casa Bianca. “La Russia è la minaccia più attiva” in questi Stati americani, hanno accusato in una dichiarazione congiunta il Federal Bureau of Investigation (FBI), l’Office of the Director of National Intelligence (ODNI) e la Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (CISA). “Questi tentativi hanno il potenziale di incitare alla violenza, anche contro i funzionari elettorali”, avvertono. Secondo l’ODNI, di recente è circolato sui social network un video con un’intervista a una persona che affermava che una frode con schede false e alterazioni delle liste elettorali era volta a favorire Kamala Harris in Arizona.
05:09 – Harris, democrazia è agire e insieme vinceremo
“Come ci ha ricordato il grande deputato John Lewis, la democrazia non è uno Stato, è un atto. Ora è il momento di agire. E insieme vinceremo”. Lo scrive a vicepresidente degli Stati Uniti e candidata democratica alla Casa Bianca, Kamala Harris, sui suoi profili social.
04:19 – Trump a elettori arabi: “Harris invaderà il Medio Oriente”
L’ex presidente americano Donald Trump afferma che la vicepresidente Kamala Harris “invaderà il Medio Oriente”, facendo un ultimo appello agli elettori arabi e musulmani mentre cerca il loro sostegno per vincere nello stato in bilico del Michigan alla vigilia delle elezioni Usa. “Stiamo costruendo la più grande e ampia coalizione nella storia politica americana. Ciò include numeri record di elettori arabi e musulmani nel Michigan che vogliono la pace”, scrive Trump su X. “Sanno che Kamala e il suo gabinetto guerrafondaio invaderanno il Medio Oriente, faranno uccidere milioni di musulmani e inizieranno la Terza guerra mondiale”, aggiunge il tycoon promettendo di “riportare la pace” nella regione.
03:13 – Trump, bisognerebbe mettere Kamala su ring con Tyson
Donald Trump non abbandona la retorica violenta neppure nell’ultimo giorno della campagna. In un comizio in Pennsylvania, l’ex presidente Usa ha suggerito che Kamala Harris dovrebbe salire sul ring con il pugile Mike Tyson. “Mettete Mike sul ring con Kamala. Sarà interessante”, ha detto Trump. Nei giorni scorsi il tycoon ha detto che non gli dispiacerebbe se sparassero ai media, ha evocato il plotone di esecuzione per Liz Cheney e ha detto che gli piacerebbe restituire il “colpo” che gli ha dato Michelle Obama, criticandolo pesantemente.
03:03 – Il podcaster Joe Rogan annuncia il suo voto per Trump
Joe Rogan, conduttore di uno dei podcast più famosi degli Stati Uniti, ha annunciato con un post su X il suo sostegno a Donald Trump. La scorsa settimana Rogan aveva ospitato lo stesso Trump per una lunga intervista in quello che viene considerato uno dei palcoscenici più importanti per raggiungere l’elettorato che non si informa sui media tradizionali. Rogan è stato spesso criticato per usare espressioni ritenute razziste o offensive
02:29 – Trump: “Imporrò dazi al Messico e alla Cina per fermare l’arrivo di Fentanyl”
Il candidato repubblicano alla presidenza Donald Trump ha avvertito lunedì che, se eletto, imporrà dazi al Messico a meno che il governo messicano non agisca per fermare il flusso di fentanyl verso gli Stati Uniti. Durante un comizio a Pittsburgh, Pennsylvania, Trump ha dichiarato che interverrebbe rapidamente per reprimere il traffico di droga lungo il confine meridionale degli Stati Uniti con il Messico e che ricorrerebbe ai dazi. “Fermiamo immediatamente l’ingresso di droga attraverso il nostro confine,” ha affermato. Successivamente l’ex presidente ha affermato che è pronto a prendere la stessa misura anche nei confronti della Cina: “Avranno un dazio del 25% su qualunque cosa proveranno a vendere negli Stati Uniti finché non smetteranno di far entrare droghe”, ha detto
01:37 – Contestati 4.000 voti dall’estero in Pennsylvania
I voti di oltre 4.000 persone residenti all’estero sono stati contestati in 14 contee dello stato in bilico della Pennsylvania. Lo riferisce il Guardian. La legge della Pennsylvania richiede che qualcuno sia residente nello stato per votare. Ma le contestazioni non sono valide, afferma l’American Civil Liberties Union (Aclu), perché la legge federale consente ai cittadini americani di votare alle elezioni federali nell’ultimo luogo negli Stati Uniti in cui hanno vissuto se vivono all’estero e non sono sicuri di poter tornare nel Paese. L’Aclu, tramite i suoi legali, chiedono di respingere tali contestazioni. Non è facile identificare tutti gli autori delle contestazioni, ma alcuni sembrano riconducibili all’orbita del mondo cospirazionista Maga. In settembre Donald Trump aveva detto che i voti dall’estero sono fraudolenti. I giudici hanno respinto ricorsi analoghi in Carolina del Nord e in Michigan.
23:55 – Ok giudice, la lotteria elettorale di Musk può continuare
Un giudice della Pennsylvania ha stabilito che la lotteria elettorale da un milione di dollari al giorno ideata da Elon Musk per sostenere Donald Trump può continuare: una vittoria per il miliardario alleato del tycoon e una sconfitta per il procuratore dem di Filadelfia, secondo cui si tratta di una lotteria illegale che viola la legge statale.
23:15 – Harris: “L’America è pronta per un nuovo inizio”
“Allentown, ci siamo. Manca solo un giorno a una delle elezioni più importanti della nostra vita e lo slancio è dalla nostra parte”: così Kamala Harris ad Allentown, Pennsylvania, in uno dei suoi ultimi comizi per convincere gli elettori indecisi del più importante stato in bilico. “L’America è pronta per un nuovo inizio. L’America è pronta per una nuova strada in cui vediamo i nostri concittadini americani non come un nemico, ma come un vicino”, ha detto ad una folla entusiasta che ha spesso interrotto il suo discorso con cori di “non torneremo indietro” e “Usa, Usa”.
22:10 – Harris ha 4 punti vantaggio su Trump, oltre margine errore
Kamala Harris ha quattro punti di vantaggio su Donald Trump. E’ quanto emerge da un sondaggio di Pbs News, Npr e Marist, secondo il quale la vicepresidente ha il 51% dei consensi contro il 47% di Trump. Il vantaggio è maggiore del margine di errore di 3,5 punti percentuali.
21:05 – Epstein shock, ‘Trump amava fare sesso con le mogli amici’
“L’unica cosa che mi piace davvero fare è s…re le mogli dei miei migliori amici. E’ semplicemente la cosa più bella”. Lo avrebbe confessato Donald Trump a Jeffrey Epstein secondo le registrazioni di un’intervista data nel 2017 dal finanziere morto suicida in carcere nel 2019 dopo essere stato condannato per traffico sessuale, violenze e altri atti orribili perpetrati negli anni. Gli audio sono stati pubblicati nell’ambito della serie di podcast ‘Fire and Fury’ da Michael Wolff, autore di tre libri sul primo mandato di Trump e sulla sua candidatura al secondo nel 2020, e da James Truman, ex giornalista di New Musical Express.