22 Novembre 2024

Bonaccini convoca domani la minoranza per decidere come comportarsi nella partita per la scelta dei nuovi capigruppo parlamentari

«Energica» e con una «visione». Sono le due caratteristiche che ritornano nelle descrizioni di chi ha ascoltato il discorso di Elly Schlein , «federalista convinta», al suo debutto a Bruxelles da segretaria del Pd al pre-vertice dell’S&D, che riunisce i premier e i leader europei della famiglia socialista prima di ogni Consiglio europeo. Un incontro che non va derubricato a routine perché è stata l’occasione per lanciare il gruppo di lavoro per l’individuazione dello spitzenkandidat e del programma per le elezioni europee del 2024.
Schlein ha fatto il controcanto alla premier Meloni su tutti i temi caldi in discussione al Consiglio europeo, dall’immigrazione alla transizione verde. Unico punto di contatto «il supporto convinto all’Ucraina contro l’invasione criminale della Russia». Sull’immigrazione, per la leader del Pd l’Italia sta sbagliando strategia: «Serve una Mare Nostrum europea, una missione comune di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo che abbia mandato operativo di salvare le vite». Inoltre per Schlein bisogna chiedere fondi per finanziare l’accoglienza ed estendere la protezione temporanea accordata agli ucraini in fuga dalla guerra anche ai migranti che scappano da altre situazioni come le vittime del naufragio di Cutro. Sui dossier green «l’ambizione delle proposte della Commissione continuerà ad avere il nostro pieno supporto — ha detto Schlein (Roma invece le sta contestando) — affinché si creino le competenze per riprofessionalizzare lavoratrici e lavoratori, vi siano risorse in più, anche da parte dell’Ue per accompagnare imprese, famiglie e lavoratori».
Schlein è stata accolta al pre-vertice con un caloroso applauso. C’era attesa e anche curiosità. Si presentava con un biglietto da visita politicamente interessante per i socialisti che rischiano di perdere terreno alle prossime elezioni dopo lo scandalo del Qatargate: il successo delle primarie e degli ultimi sondaggi che hanno mostrato la sua capacità di rivitalizzare il Pd. «Un bellissimo esordio, con un discorso in perfetto inglese e molto apprezzato», ha commentato il commissario all’Economia Paolo Gentiloni. Gli fa eco il vicepresidente della Commissione Ue Frans Timmermans: «Un’ottima impressione. La conosco da dieci anni, almeno. Ha parlato benissimo, come sempre». Il vicepresidente della Commissione Maros Sefcovic ha ammesso che ormai «tutti già pensano alle prossime elezioni europee e i valori che porta Schlein possono contribuire al risultato».
Un intervento «apprezzato molto per i suoi contenuti, l’energia e la visione» anche dal commissario europeo al Lavoro Nicolas Schmit. Schlein ha avuto anche un lungo colloquio con il premier spagnolo Pedro Sanchez. E con l’ex premier svedese Magdalena Andersson, sulla porta del Sofitel, prima di lasciare la riunione per i due bilaterali con Timmermans e Gentiloni, si è scambiata il numero di cellulare con la promessa di sentirsi a breve: «Dobbiamo rafforzare le nostre collaborazioni e partnership con le altre forze progressiste e democratiche d’Europa — dice al Corriere mentre si reca a piedi a Palazzo Berlaymont —. È uno degli obiettivi che voglio perseguire con il Pd», ha spiegato Schlein, aggiungendo che «non dobbiamo lasciare l’internazionalismo ai nazionalisti: abbiamo molto di più in comune come battaglie e valori».
Mercoledì sera Schlein ha incontrato a cena gli eurodeputati del Pd. «Sugli assetti interni ci prendiamo questi giorni per proseguire un confronto assolutamente sereno e faremo insieme le valutazioni», ha spiegato. La minoranza ha mal di pancia. Il presidente pd Bonaccini riunirà i parlamentari che lo hanno sostenuto domani via zoom per concordare i prossimi passi.

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