L’imprevedibilità è forse l’aspetto più interessante della sua personalità: lei è sempre in grado di prendere tutti in contropiede
Ad un mese dalla sua elezione a segretaria del Partito Democratico, quasi tutti (anche nelle file degli avversari) si trovano d’accordo sul fatto che Elly Schlein abbia finora superato brillantemente i primi esami. Ha confermato di essere una leader politica molto imprevedibile e proprio l’imprevedibilità è forse l’aspetto più interessante della sua personalità: lei è sempre in grado di prendere tutti in contropiede e questa sua peculiarità l’ha certamente aiutata a vincere il duello nella corsa delle primarie contro il favorito Stefano Bonaccini.
Sono tanti gli aspetti sorprendenti, per qualcuno anche contradditori (ma in realtà non lo sono), che sono già emersi: è, del resto, sufficiente ripercorrere le tappe della sua vita per averne una conferma. Una vita che, per certi versi, appare diametralmente opposta a quella della premier Meloni, l’altra grande protagonista della nostra politica che per la prima volta vede sul podio due donne. Giorgia è di origini molto modeste mentre la nuova segretaria Pd proviene da una famiglia agiata.
Idee massimaliste e vita agiata
Elly, che si è sempre distinta per le sue idee massimaliste, non ha quindi avuto problemi ad abitare a Bologna in un palazzo molto signorile sotto i portici del centro, in una delle vie più eleganti del capoluogo emiliano, ad un tiro di schioppo dalle Due Torri: un edificio che potremmo definire esclusivo.
Famiglia di spicco
Nata a Lugano, ha anche nazionalità statunitense perché oltre Oceano si era trasferita una sua nonna che proveniva dall’Ucraina mentre l’altra nonna era di origini toscane. I suoi genitori (il padre di religione ebraica) erano eminenti professori universitari ed un altro nonno, Agostino Viviani, è stato senatore del Partito Socialista e quindi membro del Consiglio superiore della magistratura in quota Forza Italia.
La nuova segretaria, in effetti, è sempre stata abituata a sorprendere un po’ tutti e proprio questa sua caratteristica si è forse dimostrata la carta vincente per farle vincere la corsa a due verso quella poltrona occupata fino a febbraio da Enrico Letta.
Una «secchiona»
Ecco perché la “numero uno” del Pd cercherà di non smentirsi: un compito non facile, considerando anche le tante difficoltà che si profilano all’orizzonte nel panorama della politica italiana a cominciare dal duello tra le primedonne in pista: Giorgia ed Elly. Le cronache raccontano che, da ragazza, la Schlein studiava moltissimo tanto che i suoi compagni di scuola la chiamavano “secchiona” lasciandola del tutto indifferente. Se vogliamo, quei ragazzi avevano visto giusto perché continua ad essere una brava “secchiona” anche da segretaria del maggior partito d’opposizione. Ha così superato a pieni voti i primi esami: adelante Elly, cum juicio…