Fonte: La Repubblica
Migliaia di persone sono ammassate tra i due Paesi, in fuga dalla Siria. Il presidente turco parla di “120 mila migranti” e il leader della Lega parla di “pericolo turco”. In visita oggi al confine i vertici dell’Ue. L’Alto rappresentante per la politica estera è ad Ankara
“SONO 120.000 i migranti che fino a stamani si sono diretti dalle zone interne della Turchia verso il confine con la Grecia per cercare di entrare nell’Ue, dopo che Ankara ha annunciato che non intende più fermarli”. Lo scrive su Twitter il ministro dell’Interno turco, Suleyman Soylu. La cifra è dieci volte superiore a quella riferita dalle autorità di Atene e dalle ong internazionali. I due Paesi confinati non confermano gli arrivi. La Bulgaria, che ha rafforzato i controlli, nega che vi siano stati problemi al confine. E la Grecia ha affermato di aver respinto oltre 4mila migranti che cercavano di varcare la frontiera.
Continua il rimpallo tra Grecia e Turchia. Ankara non li ferma, Atene li respinge e li arresta. I turchi accusano i greci di aver ucciso un migrante siriano. I greci accusano i turchi di minacciare consapevolmente la sicurezza nazionale di Atene e condannano a quattro anni di carcere chiunque entri illegalmente nel Paese. Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, rivendica la sua strategia e invita l’Europa a “farsi carico della propria parte del fardello”. La cancelliera tedesca, Angela Merkel, definisce “totalmente inaccettabile che questo avvenga alle spalle dei profughi”. Sono almeno due i cadaveri restituiti dal mare, tra cui quello di un bambino, sulle coste greche.
Matteo Salvini invoca l’intervento dell’esercito: “Stop definitivo alla Turchia in Europa, azzeramento dei miliardi garantiti da Bruxelles ad Ankara e cancellazione dell’accordo doganale del 1995. L’atteggiamento di Erdogan è inaccettabile e merita misure drastiche: gli stati membri mandino immediatamente soldati e mezzi militari per proteggere il confine greco-turco e quello bulgaro-turco. Da anni la Lega solleva il pericolo turco: l’Europa apra gli occhi prima che sia troppo tardi”.Dall’alba di sabato le autorità greche hanno impedito l’ingresso nel Paese a 24 mila persone. Video che circolano online mostrano la Guardia costiera greca picchiare i profughi in mare e respingerli a colpi d’arma da fuoco in aria.
La fuga dalla Siria
Nove civili, di cui cinque bambini, sono morti oggi a Idlib, martoriato capoluogo della regione nord-occidentale siriana al centro del conflitto tra Turchia e governo siriano, appoggiato dalla Russia. La notizia è stata diffusa dall’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui un razzo sparato dall’aviazione di Damasco ha centrato una strada nel centro cittadino, aprendo un cratere nell’asfalto e colpendo con schegge e detriti i palazzi che si affacciano sulla via. L’Ong ha pubblicato le immagini della zona colpita poco dopo il raid. La Turchia da tempo è scesa in campo in Siria e chiede un sostegno concreto nelle operazioni in un teatro di guerra che vede coinvolte le truppe lealiste del presidente siriano Bashar al-Assad e anche i militanti dello Stato Islamico. Il risultato è: più di 3 milioni di profughi che hanno trovato rifugio in Turchia.
L’accordo del 2016 tra Turchia e Unione europea
Il 18 marzo 2016 Ue e Turchia hanno firmato un accordo che prevedeva che la Turchia si occupasse di fermare il flusso di migranti diretti in Europa, a fronte del pagamento di 6 miliardi di euro. Oggi Erdogan sostiene che l’Europa non ha rispettato i patti: “Mi hanno offerto un miliardo e ho rifiutato”. Da qui la decisione di aprire le frontiere.Un caccia del regime siriano è stato abbattuto da un F-16 turco nei cieli della provincia di Idlib. Domenica la Turchia ha lanciato una nuova offensiva militare, l’operazione scudo di primavera, con l’obiettivo dichiarato di proteggere i civili dagli attacchi dell’esercito di Damasco.
La reazione del governo greco
“L’Europa non sarà ricattata dalla Turchia sulla questione migranti”, ha detto il premier greco, Kyriakos Mitsotakis, da Kastanies, nell’estremo Nord-Est della Grecia, il valico di frontiera da giorni sotto il pressing dei migranti che, sul lato turco, sperano di entrare in Europa. Mitsotakis ha aggiunto che la Grecia, che sta fermando il flusso dei migranti dalla Turchia, sta rendendo un grande servizio all’Europa e che si attende solidarietà dal resto dell’Unione.
La visita dei vertici Ue al confine
Oggi al confine sono arrivati i vertici dell’Ue: la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, Charles Michel, presidente del Consiglio europeo e David Sassoli, presidente dell’Europarlamento. “La nostra priorità è dare a Bulgaria e Grecia tutto il supporto necessario per gestire la situazione sul terreno. La sfida che la Grecia ha di fronte è una sfida europea”, ha annunciato von der Leyen prima della partenza. Doppia missione europea: l’Alto rappresentante per la politica estera, Josep Borrell, insieme al commissario per la Gestione delle crisi, Janez Lenarcic, saranno oggi ad Ankara per i colloqui sull’escalation in corso nella provincia siriana di Idlib, sulle conseguenze umanitarie per la popolazione civile e sulla situazione dei rifugiati siriani in Turchia.
Von der Leyen ha annunciato uno stanziamento di 700 milioni di euro in aiuto alla Grecia: “Le preoccupazioni della Grecia sono le preoccupazioni europee – ha detto – I migranti vengono adescati con false promesse e questo non è giusto. La Grecia sta affrontando una sfida molto impegnativa”. Il presidente del consiglio europeo ha ribadito lo stesso concetto: “Le frontiere greche sono europee. Siamo venuti qui per esprimere un sostegno per quello che avete fatto con i vostri servizi di sicurezza, con i vostri team ed il vostro governo negli ultimi giorni”.