23 Novembre 2024

Fonte: La Stampa

di Antonio Giaimo, Luisa Giaimo, Beppe Minello, Roberto Travan

Monpantero (Val di Susa), Sparone e Locana (Canavese) sono i punti più critici in questo momento sul fronte incendi in provincia. Migliora la situazione solo in val noce

Il vento che ha concesso solo qualche ora di tregua in Valsusa ha ricominciato a soffiare, ri-alimentando le fiamme. Continua a bruciare la montagna sopra Mompantero e c’è il timore che adesso minacci anche le case, sempre più a valle. Qui, in frazione Pampalù, sono bruciati tutti e sette i ripetitori. Le fiamme si sono avvicinate sempre più a Susa, fin dal mattino: il sindaco Plano ha preventivamente fatto evacuare Cascina Roma e predisposto un centro di accoglienza al centro Beato Rosaz: la Croce Rossa ha pronti 200 pasti per gli operatori. C’è il rischio concreto che le fiamme arrivino anche nel vallone di Novalesa alle pendici del Rocciamelone. Da Caprie a Novalesa sono andati in fiamme in una settimana duemila ettari di bosco: centinaia le persone che sono accorse per dare una mano. A Venaus evacuata Borgata San Giuseppe.
A Mompantero i vigili del fuoco e Aib hanno lavorato a lungo per evitare che le fiamme raggiungessero la centrale elettrica dell’Enel. Il fumo densissimo ha impedito verso le 15 agli elicotteri di continuare a volare. Dei 300 abitanti costretti a lasciare casa, 190 sono ospitati nella residenza Villa Cora, cinque persone sono in ospedale, ma non per motivi legati all’incendio: per età e condizioni mediche, avendo si è preferito assisterli in un luogo «protetto». Evacuate completamente la frazione Urbiano oltre alla borgata San Giuseppe a Venaus. Autobotti sono arrivate anche dalle aziende agricole di San Gillio e Druento.

LA BATTAGLIA DEI CANADAIR
Intanto sul fronte dei roghi si è aperta la «battaglia degli aerei». In provincia di Torino i punti più a rischio sono Monpantero (in Valle di Susa) e Sparone (in Valle Orco). Soprattutto a Sparone e nella vicina Locana s’è levata la richiesta al presidente della giunta Chiamparino arrivato in Canavese per rendersi conto di persona della situazione di « far arrivare i canadair» ritenuti l’unica soluzione per stroncare i roghi che da 19 giorni «teniamo a bada, per fortuna con successo, ma ora bisogna fare qualcosa di più» hanno detto i sindaci Anna Bonino e Mattiet. Ma le notizie arrivate da Monpantero con i suoi 300 sfollati hanno gelato le proteste degli amministratori canavesani quando è stato detto loro che i canadair, andavano da un’altra parte. Chiamparino li ha rassicurati annunciando l’arrivo in Valle Orco di due elicotteri.
Già nella notte alcune borgate erano state fatte evacuare. Evacuata nei giorni scorsi anche il Seghino, dove abita il sindaco di Mompantero, Piera Favro. Sono sempre impegnate tutte le forze dei vigili del fuoco e dei volontari dell’Aib, ma il fronte è vasto ed è difficile da controllare. Da Susa fino a Borgone il fumo rende irrespirabile l’aria, e la cenere continua a cadere. In Valle di Susa sono saltati stamattina alcuni ripetitori Rai e – probabilmente – anche di operatori telefonici. Sono esplosi – senza provocare feriti – due ordigni bellici, uno dei quali ha sventrato una baita abbandonata.

VA MEGLIO IN VAL NOCE
Sembra per fortuna essere rientrata – almeno per il momento – l’emergenza incendi in Val Noce. «Possiamo tirare un sospiro di sollievo – dice il sindaco di Cantalupa, Giustino Bello – ci sono ancora alcuni focolai al confine con Cumiana e nella zona del rifugio Scrivanda, dove da questa mattina opera un canadair». L’allerta prosegue comunque: «Ci aspettiamo ancora nuovi focolai: c’è un po’ di vento e sotto la cenere potrebbero riattivarsi». Un altro fronte si sta spostando invece verso Giaveno.
Situazione difficile anche in Val Chisone. Nella notte tra sabato e domenica ad Inverso Pinasca è divampato un incendio, probabilmente doloso, sopra borgata Vivian: le fiamme sono state domate dagli Aib e dai vigili del fuoco intorno alle 4 del mattino. E’ in espiazione invece il fronte dell’incendio in Val Chisone, che si è propagato dal vallone di Garnier verso Bourcet, borgata di Roure. Questa mattina, domenica, sono intervenuti due canadair per circoscrivere l’incendio. Difficile il lavoro dei volontari degli Aib: si tratta di una zona molto scoscesa. Fortunatamente le fiamme rimangono lontane dalle abitazioni.

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