18 Settembre 2024

L’obiettivo è aumentare la produzione di energia eolica offshore fino a 120 gigawatt entro il 2030 e almeno 300 GW entro il 2050

Aumentare la produzione di energia eolica nel Mare del Nord, sulla spinta della transizione alle rinnovabili e dell’urgenza di trovare alternative alle – ex – forniture russe. È l’obiettivo del summit che si è tenuto il 24 aprile ad Ostenda, in Belgio, con i rappresentanti di sei paesi Ue (Francia, Germania, Irlanda, Danimarca, Paesi Bassi, Lussemburgo), Norvegia e Regno Unito, oltre alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
I leader dei Paesi rappresentati, scrive l’agenzia Associated Press, hanno sottolineato l’esigenza di impiantate turbine eoliche offshore «per raggiungere i nostri obiettivi climatici e per liberarci dal gas russo, garantendo un’Europa più sicura e indipendente». Un altro richiamo è andato alla sicurezza di parchi eolici offshore e dei interconnettori, sulla scia delle notizie su una spia russa nel Mare del Nord e del sabotaggio dello scorso anno dei gasdotti Nord Stream nel Mar Baltico.

L’obiettivo: 120 gigawatt entro il 2030 e 300 entro il 2050
Il traguardo effettivo del vertice è di incrementare la produzione di energia eolica offshore fino a 120 gigawatt entro il 2030 – dagli attuali 30 GW – e almeno 300 GW entro il 2050. I leader riconoscono che il progetto richiede investimenti massicci e che servirà standardizzare le attrezzature per ridurre costi e tempi. Il Presidente francese Emmanuel Macron ha sottolineato che la catena di approvvigionamento per la produzione energetica debba essere ancorata in Europa, evitando di favorire mercati concorrenti. «Vogliamo garantire la nostra filiera industriale, perché è importante sviluppare l’energia eolica offshore, ma non vogliamo ripetere gli errori che a volte abbiamo commesso in passato, ovvero l’utilizzo di attrezzature prodotte dall’altra parte del mondo», ha detto Macron, in quello che è sembrato un affondo alla Cina e al suo predominio sulle terre rare.

Gli industriali: ok gli obiettivi, servono investimenti adeguati
WindEurope, la federazione che rappresenta l’industria europea dell’energia eolica, approva le ambizioni emerse dal vertice. Ma sottolinea la mancanza di «meccanismi di finanziamento adeguati» e di assunzioni nel settore. Secondo l’organizzazione, l’Europa ha bisogno di costruire l’infrastruttura offshore per aggiungere 20 GW di produzione all’anno, ma il settore può contare su una capacità di appena 7 GW all’anno, con colli di bottiglia nella catena di fornitura di cavi, sottostazioni e fondazioni e nella disponibilità di
Gli investimenti attesi sono giganteschi. L’Ue stima in 800 miliardi di euro il costo per raggiungere i 300 GW di produzione di energia offshore entro il 2050.

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