Il testo, passato con 329 sì, prevedeva il rinvio del nuovo regolamento di almeno 2 anni per le auto e almeno 4 per i mezzi pesanti. Voti a favore da Ecr, Ppe, e Renew
Il Parlamento europeo ha approvato oggi, giovedì 9 novembre, la propria posizione negoziale sul pacchetto di norme ambientali dei veicoli a motore, noto con l’espressione Euro 7. In buona sostanza, i deputati hanno fatto propria la posizione negoziale del Consiglio, salvo piccoli cambiamenti. La speranza delle parti è ora di giungere a un rapido accordo su un testo legislativo che sarà annacquato rispetto alla proposta della Commissione.
Il tema delle emissioni nocive dei veicoli a motore è controverso, soprattutto da quando l’intero impianto del Patto Verde, o Green Deal, è oggetto di dubbi da vari fronti politici. La posizione negoziale è stata approvata con 329 sì, 230 no e 41 astensioni. Ė da notare che a votare a favore di un testo annacquato sono stati i conservatori, i nazionalisti, una maggioranza di liberali e di popolari, e circa un terzo dei socialisti. La maggioranza popolare-socialista-liberale si è così spaccata.
La legislazione interviene sui limiti delle emissioni dei gas di scarico (come ossidi di azoto, particolato, monossido di carbonio e ammoniaca), sulle emissioni di pneumatici e freni e sulla durata delle batterie. Le attuali regole Euro 6 sono in vigore dal 2017. In una conferenza stampa qui a Bruxelles, il relatore del testo, l’eurodeputato conservatore ceco Alexandr Vondra, ha confermato che “non vi sono grandi differenze di posizione” tra Parlamento e Consiglio.
“Il nostro testo contiene elementi ecologici”, ha spiegato il parlamentare, riferendosi in particolare alle emissioni dei freni. L’uomo politico ha definito “realistica” la posizione negoziale del Parlamento. “Vorremmo chiudere la trattativa con il Consiglio in modo rapido, entro la fine dell’anno”, ha aggiunto l’eurodeputato, che ha previsto due tornate negoziali con i governi nazionali, la prima in novembre e la seconda in dicembre.
La proposta della Commissione prevedeva l’entrata in vigore delle nuove norme a metà 2025 per le auto e a metà 2027 per i camion ). Consiglio e Parlamento preferiscono invece che i nuovi modelli di auto e di furgoni dovranno adeguarsi alle nuove regole 24 mesi dopo l’entrata in vigore del regolamento, mentre nuovi autobus e autocarri di peso superiore a 3,5 tonnellate avranno 48 mesi di tempo.
L’associazione dei produttori automobilistici ACEA ha salutato il voto in parlamento, ritenendo che la posizione negoziale sia migliore della proposta della Commissione. Ciò detto, rimangano dubbi. “Resta il fatto che il pacchetto Euro 7 rappresenta un investimento significativo per i costruttori di veicoli, che si aggiunge ai loro enormi sforzi di decarbonizzazione”, ha affermato in un comunicato il direttore generale dell’ACEA, Sigrid de Vries
Secondo l’ONG Transport & Environment, il pacchetto Euro 7 “non aumenta in modo significativo le protezioni contro l’inquinamento atmosferico rispetto al suo predecessore Euro 6. La norma manterrebbe lo stesso limite di protossido di azoto (NOx) per le auto a benzina dell’Euro 6”. In questo senso, il voto di ieri in Parlamento riflette bene la crescente cautela delle forze politiche nei confronti delle norme ambientali proposte dall’esecutivo comunitario, a sette mesi dalle prossime elezioni europee.