22 Novembre 2024

Fonte: La Stampa

Un’ora e mezza di discorso. Il premier assicura che i decreti sicurezza tanto cari a Salvini saranno riscritti

Con il suo discorso programmatico il premier Giuseppe Conte ha indicato una serie di obiettivi e detto poco su come intende raggiungerli. Parlando alla Camera per un’ora e mezzo, Conte ha tracciato la linea dell’azione di governo con un respiro di legislatura leggendo un papiro da ottanta pagine: vi si legge un’apertura all’Europa che è sostanzialmente il capovolgimento della linea seguita dal vecchio esecutivo giallo-verde. Secondo punto sensibile: il presidente del Consiglio ha detto esplicitamente che i decreti sicurezza voluti dalla Lega saranno riscritti. Conte promette: “Sarò il garante e il primo responsabile” dell’agenda del nuovo esecutivo e assicura che si apre una “stagione riformatrice”.
Al momento del voto non dovrebbero esserci sorprese: i numeri ci sono, tanto alla Camera quanto al Senato dove la fiducia sarà votata domani. Ecco i conti della Camera alta, quella più a rischio: al Senato Movimento 5 Stelle e Pd hanno 155 voti (senza contare i due dissidenti interni, il 5S Gianluigi Paragone e il dem Matteo Richetti, e un’altra senatrice assente da tempo). A questi vanno sommati undici senatori del gruppo Misto – quattro di LeU, quattro ex grillini, due del Maie e Riccardo Nencini – tre del gruppo delle Autonomie e tre senatori a vita (Liliana Segre, Elena Cattaneo e, probabilmente, Mario Monti). Altri tre senatori, quelli dell’Svp, si asterranno, ma poi sosterranno l’esecutivo nel corso della navigazione.

Sobrietà e rigore
La parola d’ordine è recuperare “sobrietà e rigore” per rinnovare la fiducia “nelle istituzioni”. La lingua del governo sarà “mite”, consapevole che la forza dell’azione “non si misurerà con l’arroganza delle nostre parole”, promette Conte che invita a “iniziare dall’uso responsabile dei social-network”.

Giù le tasse, lotta all’evasione
La prossima legge di bilancio sarà “impegnativa”. Confermato lo stop all’Iva, il governo vuole ridurre il cuneo fiscale e punta a introdurre anche il salario minimo. Il nodo come sempre sono i fondi: “tutti devono pagare le tasse – dice Conte – affinché tutti possano pagare meno”.

Europa, sì al bilancio comune ma rivedere il patto di stabilità
L’obiettivo è rafforzare gli strumenti e la governance economica dell’Unione europea, a partire dall’istituzione di un bilancio dell’area Ue. Occorre “migliorare il Patto di stabilità e di crescita, per semplificarne le regole”.

Scuola e famiglie
Formazione di “qualità e servizi alle famiglie saranno le prime leve sulle quali agire. Il primo, immediato, intervento sarà sugli asili nido”.

Donne, la parità è anche in busta-paga
Introdurre una legge sulla parità di genere nelle retribuzioni è un obiettivo da “portare al termine al più presto”.

Autonomia, Sud e giovani
Sì all’autonomia differenziata ma senza “aggravare il divario fra il Nord e il Sud”. Sul “piano interno la sfida è quella di ampliare la partecipazione al lavoro di giovani e donne, in particolare al Sud”.

Concessioni, si cambia (anche per le trivelle)
Serve una revisione “inesorabile” del sistema. Per quanto riguarda quelle autostradali il premier assicura che “non ci saranno sconti per gli interessi privati”. Stop con una norma ad hoc a nuove trivellazione per l’estrazione di idrocarburi.

Acqua e ambiente
Il sistema produttivo dovrà aprire a “prassi socialmente responsabili” per “rendere efficace la transizione ecologica”. Conte auspica che il Parlamento approvi “in tempi celeri una legge sull’acqua pubblica”.

Investimenti
Perché si possa compiere la “rivoluzione dell’innovazione” occorre “un’adeguata rete di infrastrutture tradizionali”. Per questo va ravvivata “la dinamica degli investimenti”, anche attraverso l’istituzione di una banca pubblica. Avanti poi con l’identità digitale: fornirla a tutti entro un anno è l’obiettivo del governo.

Taglio dei parlamentari e legge elettorale
Conte assicura che il governo chiederà di “inserire nel primo calendario utile della Camera” il ddl costituzionale per la riduzione del numero degli eletti. Ma si tratta di un passo da affiancare alla riforme elettorale. Per il premier va favorito “l’accesso democratico alle formazioni minori”.

La Giustizia
La giustizia civile, penale e tributaria vanno riformate. Sì anche alla riforma del metodo di elezione dei membri del Csm.

La sicurezza e i decreti da riscrivere
Il governo rivedrà gli ultimi due provvedimenti alla luce delle osservazioni critiche formulate dal Presidente della Repubblica.

Stampa: pluralismo da difendere
Questo Governo sarà anche particolarmente sensibile alla “promozione del pluralismo dell’informazione”, dice Conte.

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