8 Settembre 2024
POLITICA/DONNE
Fonte: Corriere della Sera
donne

Parità dal 2019. Per le elezioni di maggio, norma transitoria prevede l’annullamento della terza preferenza se non si rispetta l’alternanza. M5S: «Accordo truffa»

 

Trovato al Senato l’accordo per l’introduzione della parità di genere nelle liste per le elezioni europee. «Con una norma transitoria per la prossima consultazione del 25 maggio 2014, che prevede l’annullamento della terza preferenza se non si rispetta l’alternanza. Mentre a partire dal 2019 ci sarà la presenza paritaria nelle liste e l’alternanza nel ruolo di capolista». A spiegarlo è la senatrice Doris Lo Moro (Pd), relatrice in aula sulla parità di genere alle elezioni europee.

 

Lavori sospesi

I lavori dell’aula del Senato, intanto, sono stati sospesi in attesa dei pareri da parte della commissione Bilancio sui subemendamenti all’emendamento della relatrice presentato questa mattina all’Assemblea.Una sospensione che ha generato malumori: «Quando si tratta di legiferare per i diritti delle donne c’è sempre motivo per rinviare, per dire che il problema è un altro. Oggi però è il momento della sintesi e io non mi sottraggo ai miei doveri di relatore».

 

Norma transitoria

«La sintesi non può non tenere conto di un dato, quello di partenza: discutiamo di un provvedimento mentre la campagna elettorale è già iniziata – sottolinea l’esponente Pd – oggetto di pressioni di tutti i tipi e non solo per il rispetto della parità di genere. Si è raggiunto un accordo con una norma “transitoria” per le prossime elezioni di maggio per il 2014. Sono dunque ipotizzabili preferenze dello stesso genere per le prime due preferenze ma non per la terza. La proposta prevede poi, a partire dal 2019 la presenza paritaria nelle liste, l’alternanza nel ruolo di capolista e la preferenza di genere con seconda e terza preferenza annullate se il principio non viene rispettato».

 

Vittoria parziale o sconfitta?

«Il punto di sintesi è stato trovato al termine del confronto tra gruppi parlamentari e il governo. A chi non si trova d’accordo voglio dire che lo capisco, perché nemmeno io ero d’accordo, ma c’è una larga maggioranza che sostiene la proposta e non se ne può non tener conto. Sapremo nel futuro se quella di oggi è una vittoria parziale o una sconfitta – conclude la senatrice Lo Moro – Oggi chiudiamo l’iter parlamentare nei termini condivisi da gran parte dell’aula»

 

Accordo truffa

La mediazione non è piaciuta sicuramente al M5S che parla di «un accordo truffa ai danni delle donne». «Ritiro la firma dal disegno di legge per la parità di genere alle elezioni europee. Con le tre preferenze, in tutte le circoscrizioni si avrà un meccanismo che non tutelerà le candidate. Basta inganni», ha affermato Elena Fattori, portavoce al Senato del Movimento 5 Stelle.

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