22 Novembre 2024
matteo piantedosi

Il ministro dell’Interno ha detto che «è intenzione del governo agire il prima possibile». Opposizioni all’attacco: «Il governo lascia fuori oltre 5 milioni di possibili elettori per le elezioni dell’8 e 9 giugno». L’iniziativa delle associazioni per «sbloccare l’iter legislativo entro il 15 febbraio»

Neanche stavolta, per le elezioni europee dell’8 e 9 giugno, i fuorisede potranno votare. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi rispondendo durante il question time alla Camera a un’interrogazione sul disegno di legge che delega il governo ad adottare eventuali decreti per consentire il voto agli studenti lontani dal loro Comune di residenza: «Tenuto conto che le elezioni europee si svolgeranno l’8 e 9 giugno prossimi e che il 20 aprile è il termine ultimo per l’emanazione del decreto di convocazione dei comizi elettorali — ha detto il titolare del Viminale — i tempi per l’esercizio della delega legislativa e per i conseguenti adempimenti tecnici e organizzativi appaiono oggettivamente ristretti».
Il ministro ha spiegato che «in materia elettorale è indispensabile intervenire con estrema precisione, sotto il profilo tecnico, al fine di garantire la trasparenza e la sicurezza del voto, principi importanti tanto quanto quello di favorire la maggiore partecipazione alle consultazioni elettorali. È ferma intenzione del governo — ha concluso — definire, dopo tanti anni e il susseguirsi di diversi esecutivi, la disciplina che renda, il prima possibile, concretamente più agevole l’esercizio di un diritto fondamentale per la democrazia, in grado di incidere sul fenomeno del cosiddetto astensionismo involontario, che coinvolge soprattutto le giovani generazioni».

Opposizioni all’attacco
La risposta del ministro ha suscitato le reazioni dell’opposizione. Per Riccardo Magi, segretario di +Europa «questo governo ha una visione della democrazia molto riduttiva: promuove una riforma costituzionale sul premierato per l’elezione diretta del presidente del Consiglio ma lascia fuori oltre 5 milioni di possibili elettori per le prossime Europee». Magi ricorda che le proposte delle opposizioni per il voto ai fuori sede sono state «trasformate dalla maggioranza alla Camera in una delega al governo, sostenendo che la materia in oggetto è delicata e sensibile: sono trascorsi 11 mesi e ancora non è iniziato l’iter in commissione Affari costituzionali del Senato. Su questo il governo dovrebbe intervenire con un provvedimento d’urgenza, per permettere a questi 5 milioni di ragazzi e ragazze di votare alle elezioni europee di giugno». Critico anche l’intervento di Alessandra Maiorino, vicepresidente del gruppo M5S al Senato e capogruppo in commissione Affari costituzionali: « È evidente che questa maggioranza non ha alcuna intenzione di agevolare gli studenti fuori sede a votare senza sottoporsi a lunghi e dispendiosi spostamenti. Anche le Europee 2024 vedranno milioni di astenuti involontari per l’incapacità della politica di dare loro una risposta e anche di tenere la parola data, visto che tutte le forze politiche avevano dato garanzie in questo senso in campagna elettorale». Per Valentina Grippo, di Azione, «prima delle Amministrative del 2023 il governo trasformava la nostra proposta di legge sul voto ai fuorisede in delega, garantendo che così si sarebbe fatto in fretta. Non assicurava di farcela per l’appuntamento del successivo maggio ma si impegnava per le elezioni Europee, che all’epoca apparivano lontane. Oggi, dopo mesi di perdita di tempo, ci spiega che sono le Europee a essere troppo vicine e che forse farà un test, ma con calma».

Al via la staffetta per il voto dei fuorisede
Nella giornata in cui Piantedosi rispondeva al question time alla Camera, davanti al Senato partiva la staffetta per il voto dei fuorisede promossa da The Good Lobby, Will Media e altre associazioni per spronare i senatori ad approvare quanto prima la legge delega al governo sul voto a distanza, già approvata dalla Camera a luglio. «L’obiettivo è sbloccare l’iter legislativo entro il 15 febbraio perché — dicono i promotori dell’iniziativa — dopo questa data, non ci saranno più i tempi tecnici sufficienti per approvare la norma in tempo per le elezioni europee. L’Italia è l’unico Paese in Europa a non garantire il voto fuorisede (ad eccezione di Malta e Cipro)».

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