19 Settembre 2024

Fonte: La Repubblica

Manca ancora la convocazione ufficiale per la riunione del consiglio dei ministri dove si dovrebbe discutere del decreto sicurezza bis nel mirino dell’Onu. Di Maio: “Commenti assurdi delle Nazioni Unite ma abbassare i toni”. Meloni: “Pronti a governo Fdi-Lega”

Ultima settimana di campagna elettorale per le europee. Proprio per consentire a tutti i parlamentari di partecipare alle varie iniziative sul territorio, resteranno chiusi sia la Camera che il Senato, con l’unica eccezione delle commissioni impegnate nel decreto Sblocca cantieri e del decreto Crescita. E mentre i leader di M5s e Lega solcano a tambur battente il suolo nazionale per tirare la volata ai propri partiti e candidati, resta ancora in forse la convocazione della riunione del Consiglio dei ministri, che dovrebbe iniziare ad affrontare due nodi del nuovo provvedimento voluto dalla Lega sul fronte sicurezza – che ha scatenato le critiche dell’Onu e il botta e risposta con il Viminale –  e delle ulteriori misure a sostegno delle famiglia, annunciate dai cinquestelle.
“Non vedo perché si debba rinviare il consiglio dei ministri, non penso che la campagna elettorale possa allontanare la lotta alla camorra e il sostegno alle famiglie”, ha sottolineato il vicepremier Matteo Salvini questa mattina dalla Fiera di Verona , in merito al cdm di domani, per il quale manca ancora la convocazione ufficiale.
Infatti, ha spiegato “sarà un Cdm in cui si parlerà anche di famiglia, bambini e sostegno alla natalità”. E il ministro dell’Interno ha anche assicurato: “Così come noi siamo pronti anche su Flat tax, speriamo siano solo rallentamenti da campagna elettorale”. Ma ha tenuto a sottolineare: “Si deve fare, perché fa bene all’Italia”.
Da parte sua Luigi Di Maio si limita a commentare con neutralità lo scontro tra ministero dell’Interno e Nazioni Unite: “Lo scontro tra il Viminale e le Nazioni Unite? Penso che è assurdo che l’Onu commenti un decreto che ancora deve essere visionato dal Consiglio dei ministri. Ma penso anche che bisogna abbassare un po’ i toni, non possiamo portare l’Italia a litigare sempre con tutti. Io non voglio un paese in rissa, voglio pensare alle imprese e al lavoro ed è quello che sto facendo in questi giorni”.
Del resto rinviare il cdm a dopo le europee potrebbe servire ad evitare un ulteriore scontro, proprio in vista del voto. Voto che, ormai, più che essere proiettato sui futuri assetti del Parlamento europeo, ha assunto una dimensione molto nazionale, con i riflettori puntati sulle percentuali che incasseranno Lega e M5s. Sullo sfondo, nonostante sia Di Maio che Salvini ribadiscano in ogni occasione che non vi è alcuna intenzione di far saltare il banco resta l’incognita sulle future sorti del governo, la cui tenuta potrebbe essere messa a dura prova. Nelle scorse settimane sono state avanzate varie ipotesi: dalle più ‘tranchant’ di una crisi con un ritorno alle urne in tempi stretti, passando per un rimpasto di governo qualora la Lega dovesse doppiare i 5s, fino a una revisione del contratto di governo.
Tra gli scenari futuribili, oggi la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, che ha chiuso a Napoli la campagna per le europee, ne ha proposto uno basato su una nuova maggioranza di centrodestra formata da Lega e Fdi, eventualmente senza nemmeno Forza Italia: “Si può fare un governo a maggioranza Lega e Fdi – ha detto Meloni –  Sul ruolo di FI ci sono alcune cose da chiarire. Ho sentito Berlusconi lanciare Mario Draghi premier; dico chiaramente non con i voti di FdI. Errare è umano, perservare è diabolico. Un altro governo Monti non serve, un altro governo che faccia gli interessi delle banche. Lega e Fdi possono già da soli avere i numeri per un’altra maggioranza e governare”.
Domenica 26 maggio oltre che per rinnovare il Parlamento europeo, si voterà anche per il rinnovo di quasi 4mila comuni in tutta Italia. Election day che riguarda anche la regione Piemonte, con il governatore Sergio Chiamparino del Pd sceso nuovamente in campo per tentare il bis, con l’ipotesi di ricevere appoggio anche dal M5s.

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