20 Settembre 2024

SPECIALE EXPO 2015

Fonte: La Stampa

ANSA - La Stampa
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La richiesta della procura inoltrata oggi al gip. Gli imputati, tra cui Maltauro, Cattozzo e Rognoni potrebbero giudizio senza passare dall’udienza preliminare.

Ha chiesto il processo con rito immediato la procura di Milano per l’ex funzionario Pci Primo Greganti, per l’ex parlamentare Dc Gianstefano Frigerio, per l’ex senatore di Fi Luigi Grillo, per l’ex manager di Expo Angelo Paris e per altre tre persone arrestate lo scorso maggio nell’ambito dell’inchiesta con al centro la cosiddetta «cupola degli appalti». Secondo l’accusa, sarebbero state turbate gare d’appalto dell’Esposizione universale, di Sogin e della sanità lombarda in cambio di tangenti.

I pm di Milano Claudio Gittardi e Antonio D’Alessio hanno inoltrato oggi al gip Fabio Antezza la richiesta di processo con rito immediato. Se il giudice la accoglierà i sette imputati, tra cui anche l’imprenditore vicentino Enrico Maltauro, l’ex esponente dell’Udc ligure Sergio Cattozzo e l’ex dg di Infrastrutture lombarde Antonio Rognoni, andranno a giudizio senza passare per la fase dell’udienza preliminare.

La richiesta di rito immediato riguarda tutte le imputazioni contestate nell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato agli arresti dello scorso 8 maggio, quando un “terremoto” giudiziario si era abbattuto sull’Expo. In carcere era finito, infatti, il «responsabile dell’Ufficio contratti» di Expo 2015 spa, Angelo Paris, e con lui anche due vecchi protagonisti della stagione di Tangentopoli, il “Compagno G” Greganti e Frigerio, i quali assieme all’ex senatore Luigi Grillo avrebbero creato, secondo l’accusa, una «saldatura» tra imprese, cooperative e mondo della politica per condizionare e assegnare appalti di Expo, di Sogin, società pubblica che si occupa dello smantellamento di impianti nucleari, e di alcuni ospedali lombardi in cambio di mazzette per milioni di euro, tra versate e promesse. Le accuse vanno dall’associazione per delinquere, alla corruzione fino alla turbativa d’asta e alla rivelazione di segreto d’ufficio e la presunta «cupola degli appalti» avrebbe avuto la sua sede operativa a Milano in un centro culturale intitolato a Tommaso Moro.

Stando agli atti dell’inchiesta, Frigerio, detto «il Professore», sarebbe stato in stretti rapporti, come emerge dalle intercettazioni, anche con l’ex premier Silvio Berlusconi (non è indagato). Greganti, invece, sarebbe stato utile in quanto «soggetto legato al mondo delle società cooperative di “areaPD”. «Tra gli appalti che la «cupola» avrebbe condizionato c’è quello delle “Architetture di servizio” dell’Expo «del valore di 67 milioni di euro», assegnato ad una cordata di imprese capeggiata dalla Maltauro costruzioni spa. Proprio l’imprenditore Maltauro con la sua collaborazione dopo l’arresto ha dato un contributo importante per rafforzare il quadro accusatorio e ricostruire il presunto «sistema» delle “stecche”.

Intanto, resta aperto il nuovo filone di indagine con al centro l’Expo e che vede indagato, tra gli altri, l’ormai ex commissario delegato del progetto “Vie d’acqua”, Antonio Acerbo. Il prossimo 2 dicembre, infine, la Cassazione dovrà decidere se disporre l’arresto di nove persone, tra cui il presidente di Manutencoop Claudio Levorato, indagate nel primo filone sugli appalti Expo, Sogin e della sanità lombarda.

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