19 Settembre 2024

SPECIALE EXPO 2015

Fonte: La Stampa

La Reupubblica
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Il ministro ha reso noto il parere della commissione istituita dopo la richiesta di Sgarbi per portare i bronzi a Milano per il 2015. “Una risposta molto chiara”, dice Franceschini, che “chiude il dibattito”

Troppo fragili per viaggiare. Dopo un’estate di annunci e polemiche, è il parere dei tecnici convocati dal ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, a mettere una pietra tombale sul sogno milanese di portare i Bronzi di Riace all’Expo. Una “risposta molto chiara che chiude il dibattito”, rimarca il ministro presentando la relazione della commissione Mibact. Ma il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, e il suo ambasciatore per la cultura Vittorio Sgarbi non ci stanno: “Prevale il giudizio politico”, sostengono unanimi. E se c’è qualcuno che in questa storia ci perde, dicono, “è la Calabria”.

Presieduta da Giuliano Volpe, professore ordinario di archeologia a Foggia, la commissione insediata un mese fa da Franceschini proprio per dare una risposta scientifica alla richiesta della Regione Lombardia, ha presentato la sua relazione. Il parere sulla trasportabilità è negativo, scrivono i tecnici, perchè non si può in alcun modo escludere “un pregiudizio alcuno per la loro integrità e conservazione”. Un parere lungamente ponderato, rimarcano del resto dal ministero, che arriva alla fine di quattro settimane nelle quali i tecnici hanno vagliato “tutta la documentazione disponibile” sui restauri effettuati nel corso degli anni e “tutte le indagini scientifiche, da quelle relative agli esiti di invasivi micro-carotaggi alle gammagrafie e alle radiografie”.

Ne è venuto fuori un quadro preoccupante, con una serie di problemi conservativi che affliggono le due sculture, dalla presenza di “numerose e diffuse microfessure” ai “problemi di tenuta delle saldature antiche che hanno causato un indebolimento della tenuta strutturale del sistema statua”. Da qui il consiglio di evitare ai Bronzi nuovi spostamenti dopo quello che già è stato necessario mesi fa per riportare le due statue nel museo di Reggio Calabria appena restaurato. Per il ministro è una relazione che chiude il discorso. “Il lavoro per noi ora sarà quello di rafforzare tutte le iniziative già in essere affinché i visitatori di Expo allunghino la loro permanenza in Italia, per vedere la bellezza che tutto il nostro Paese offre, a cominciare dal Museo archeologico di Reggio Calabria”, commenta Franceschini. Il quale rimarca che “il livello di assoluta e indiscussa competenza dei componenti e la totale libertà da condizionamenti nella quale hanno potuto confrontarsi e decidere, è la garanzia migliore della fondatezza della decisione”.

Impegnato a Francoforte, dove ha inaugurato lo stand italiano alla Buchmesse, il ministro ricorda del resto che appena ricevuta la richiesta della Regione Lombardia aveva spiegato che prima ancora di una decisione politica sul merito serviva un parere “scientifico sulla possibile trasportabilità”. Sgarbi e Maroni però non sono d’accordo. Il critico ferrarese è imbufalito. “A fronte di 5 milioni di visitatori previsti all’Expo, che avrebbero pagato un biglietto da 10 euro, la Calabria avrebbe potuto beneficiare di 50 milioni di euro”. I componenti della commissione, insiste, “andrebbero denunciati tutti alla Corte dei conti: la loro è stata una risposta politica, mentre gli era stato posto un quesito tecnico”. Un parere che sembra condiviso da Maroni, il quale dice la sua con un tweet: “Come previsto, prevale pregiudizio politico. Li sostituiremo, ci perde solo la Calabria”.

La commissione presieduta da Volpe, ordinario di archeologia all’Università di Foggia, era composta da Simonetta Bonomi (soprintendente per i Beni archeologici della Calabria), Gisella Capponi (direttrice dell’Istituto superiore per la conservazione e il restauro), Gerardo De Canio (responsabile del laboratorio dell’unità tecnica ‘Tecnologia dei materiali’ all’Enea), Stefano De Caro (direttore dell’Iccrom), Daniele Malfitata (direttore dell’Istituto per i beni archeologici e monumentali del Cnr) e Bruno Zanardi (associato di teoria e tecnica del restauro presso l’Università di Urbino). E Sgarbi, rimarcando che il parere della commissione  è stato espresso all’unanimità, punta il dito in particolare su Zanardi. “Lo avevo indicato io a Franceschini. Invece anche lui ha votato come gli altri per ragioni di opportunità”.

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