20 Settembre 2024

Fonte: La Repubblica

di Monica Rubino

Lunedì il tavolo con il governo, ma c’è già chi annuncia ordinanze. I governatori di centrodestra: “L’esecutivo ci dia certezze”. Il ministro Di Maio: “No a divieti mascherati da protocolli”

l braccio di ferro sulla Fase 2 fra governo e Regioni continua. Mentre fioccano i ricorsi governativi contro le ordinanze che anticipano le riaperture – prima contro la Calabria, che si è vista cassare ieri dal Tar il provvedimento sui bar all’aperto, poi contro la Provincia di Bolzano che vorrebbe riaprire domani parrucchieri, bar e ristoranti – oggi è la Puglia a tentare il balzo in avanti. Il governatore dem Michele Emiliano infatti annuncia che, anche senza linee guida dell’Inail, “il 18 maggio noi apriamo lo stesso parrucchieri, estetisti e saloni di bellezza perché abbiamo fatto le linee guida regionali che ci paiono più che sufficienti”. Ma Emiliano non è l’unico a forzare la mano. Anche il presidente del Veneto Luca Zaia torna a ripetere che la “delega alle Regioni per le riaperture è fondamentale”. E in Liguria Giovanni Toti annuncia dal 18 la ripartenza di spiagge, parrucchieri, negozi, bar e ristoranti.
Ma scalpitano anche i governatori delle altre Regioni di centrodestra – Abruzzo, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Molise, Piemonte, Sardegna, Umbria e Provincia autonoma di Trento – che hanno scritto al presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini sollecitandolo a convocare urgentemente per domani un incontro con il governo al fine di avere assoluta certezza che le linee guida Inail per le riaperture “siano disponibili entro mercoledì della prossima settimana – si legge in una nota – e che dal 18 maggio ogni territorio, nel rispetto delle misure per il contenimento della pandemia, possa consentire la ripartenza delle attività economiche. Una prospettiva che, qualora fosse disattesa, porterà le scriventi Regioni ad agire autonomamente”.
In effetti la conferma del tavolo fra l’esecutivo e le Regioni arriva in mattinata. Domani sarà infatti convocato il confronto tra Governo e Conferenza delle Regioni per avere chiarezza sull’ipotesi di riaperture dal 18. Ad annuciarlo è lo stesso Bonaccini, spiegando di averlo condiviso con il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, dopo aver ricevuto “da tanti presidenti di Regione la richiesta di avere certezza che dal 18 maggio possano riaprire gli esercizi e le attività commerciali oggi chiuse, ovviamente sulla base dell’andamento epidemiologico e il rispetto di protocolli di sicurezza condivisi”.
Da parte sua Boccia spiega al Tg2 che “dal 18 ci sarà una nuova fase, che porterà a una differenziazione territoriale”. E continua: “Noi stiamo lavorando per far ripartire questa differenziazione territoriale dal 18 maggio: potranno riaprire gran parte delle attività economiche”, ma “non possiamo far ripartire attività senza protocolli di sicurezza”.
In serata anche il ministro degli Esteri, il 5 Stelle Luigi Di Maio, ha affrontato il tema della ripresa intervendo alla trasmissione di Canele 5, Live non è la D’Urso. Di Maio si è detto contrario ai “divieti mascherati da protocolli” e ha confermato che “se i dati saranno positivi i parrucchieri e i centri estetici potranno riaprire dal 18 maggio”.

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