La «geoingegneria solare» è un insieme di tecniche allo studio in tutto il mondo che promette di salvare il Pianeta con un approccio filosoficamente opposto rispetto agli sforzi degli ultimi decenni: visto che non possiamo o non vogliamo limitare in modo significativo l’inquinamento, proviamo allora ad abbassare l’impatto dell’energia solare (tra le varie idee c’è anche quella di installare giganteschi specchi nello spazio)
Combattere il riscaldamento climatico riducendo non le emissioni dell’uomo, ma le radiazioni del sole.La «geoingegneria solare» o in inglese «solar radiation modification» (Srm) è un insieme di tecniche allo studio in tutto il mondo, dalla Cina all’Australia, che promette di salvare il Pianeta con un approccio filosoficamente opposto rispetto agli sforzi degli ultimi decenni: visto che non possiamo o non vogliamo limitare in modo significativo l’inquinamento, proviamo allora ad abbassare l’impatto dell’energia solare (tra le varie idee c’è anche quella di installare giganteschi specchi nello spazio).
Il presidente Donald Trump, che di nuovo ha fatto uscire gli Usa dagli accordi di Parigi e ripete «drill, baby, drill» proclamando il suo amore per le trivelle petrolifere, non si è ancora pronunciato, forse perché questo comporterebbe riconoscere che il riscaldamento climatico è una minaccia reale e non «una bufala». Ma molti esperti pensano che la tentazione di azioni unilaterali di geoingegneria stia crescendo. La climatologa francese Valérie Masson-Delmotte, citata da «Le Monde», la considera una «pericolosa distrazione» dalla battaglia vera, quella per la transizione energetica.I consiglieri scientifici della Commissione europea in dicembre hanno pubblicato l’appello per una moratoria globale, sottolineando i rischi di un epocale, potenzialmente catastrofico intervento dell’uomo sulla natura, ma l’Unione europea con la sua ansia regolatoria potrebbe trovarsi ancora una volta da sola.