21 Novembre 2024

Fonte: La Stampa

Il disegno di legge che tutela gli orfani di femminicidio passa al Senato con 165 sì, 5 no, un solo astenuto, e diventa legge. Il testo era già stato licenziato da Montecitorio il 1 marzo scorso e non è stato modificato. L’esame del ddl a Palazzo Madama non è stato indolore. Dopo aver subito per mesi l’ ostruzionismo di FI e di «Idea» in commissione Giustizia, anche in Aula i tempi del dibattito si sono allungati a dismisura per gli interventi fiume di Carlo Giovanardi e di altri esponenti di FI come Giacomo Caliendo e Francesco Nitto Palma. Quest’ultimo alla fine ha lasciato l’Aula per protesta contro la recente decisione del suo gruppo di dire sì al ddl che a suo dire sarebbe «scritto malissimo».

TUTELE ESTESE A MINORI E NON SOLO
Le nuove tutele si applicano ai figli minorenni e maggiorenni economicamente non autosufficienti della vittima di un omicidio commesso dal coniuge (anche se separato o divorziato), dal partner di un’ unione civile (anche se cessata) o da persona che è o è stata legata da relazione affettiva e stabile convivenza.

UXORICIDIO EQUIPARATO A PARRICIDIO
L’omicidio del coniuge, del partner civile e del convivente viene equiparato a quello dei genitori o dei figli e rientra pertanto nella fattispecie aggravata per la quale è prevista la pena dell’ergastolo. Reclusione invece da 24 a 30 anni se la vittima è divorziata o l’unione civile sia cessata.

SPESE PROCESSO A CARICO DELLO STATO
Gli orfani di crimini domestici potranno accedere al gratuito patrocinio a prescindere dai limiti di reddito. Lo Stato si farà carico delle spese sia nel processo penale sia in quello civile, compresi i procedimenti di esecuzione forzata.

RISARCIMENTO DANNO GARANTITO DA SEQUESTRO
A tutela del risarcimento del danno a favore dei figli della vittima, il Pm che procede per omicidio ha l’obbligo di richiedere il sequestro conservativo dei beni dell’indagato. Agli orfani costituiti parte civile, in sede di condanna (anche non definitiva), spetta a titolo di provvisionale una somma pari al 50% del presumibile danno che sarà liquidato in sede civile. A tal fine è prevista la conversione del sequestro in pignoramento già con la condanna in primo grado.

AI FIGLI LA PENSIONE DI REVERSIBILITÀ
Nei confronti del familiare per il quale è chiesto il rinvio a giudizio per omicidio viene sospeso il diritto alla pensione di reversibilità. Durante tale periodo (e fino a quando vi siano i requisiti di legge) la pensione, senza obbligo di restituzione, sarà percepita dai figli della vittima. In caso di proscioglimento o archiviazione, la sospensione viene meno e lo Stato, salvo vi sia stato subentro dei figli, dovrà corrispondere gli arretrati. La condanna e il patteggiamento comportano automaticamente l’indegnità a succedere (sarà direttamente il giudice penale a dichiararla, senza necessità di un’azione civile da parte degli eredi). Peraltro, fino ad archiviazione o proscioglimento, resta sospesa la chiamata all’eredità.

FONDO DI SOLIDARIETÀ ALLE VITTIME
A decorrere dal 2017 il Fondo per le vittime di mafia, usura e reati intenzionali violenti viene esteso anche agli orfani di crimini domestici con una apposita dotazione aggiuntiva di 2 milioni di euro all’anno per borse di studio e reinserimento lavorativo. Ai figli delle vittime è assicurata assistenza medico-psicologica gratuita fino al pieno recupero psicologico ed è attribuita la quota di riserva prevista per l’assunzione di categorie protette. Se il cognome è quello del genitore condannato in via definitiva, il figlio può chiedere di cambiarlo.

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