Fonte: La Repubblica
Mercoledì alle 10 il premier terrà il suo discorso programmatico nell’aula del Senato. Novanta minuti dopo consegnerà il testo alla Camera, quindi tornerà a Palazzo Madama per ricevere il primo largo Sì al nuovo governo che verrà bissato giovedì a Montecitorio
Per il governo Draghi si apre una settimana di scelte decisive su pandemia e Recovery fund. In attesa del voto di fiducia di mercoledì, il ministro Speranza lascia chiuse le piste di sci, mentre gli esperti sollecitano inasprimenti delle misure anti-Covid di fronte all’aggressività delle varianti del virus. C’è poi da riscrivere il decreto ristori e da nominare i sottosegretari. Il dossier Recovery sarà uno dei pilastri del discorso di Draghi alle Camere, con il piano dei vaccini e della scuola.
La fiducia mercoledì al Senato
Mercoledì 17 febbraio alle 10 il premier Mario Draghi terrà il suo discorso programmatico nell’aula del Senato. Novanta minuti dopo consegnerà il testo alla Camera, quindi tornerà a Palazzo Madama per ricevere il primo largo Sì al nuovo governo.
La fiducia giovedì alla Camera
Il voto di fiducia verrà bissato giovedì a Montecitorio.
Fiducia tra le più larghe della storia repubblicana
Draghi incasserà una fiducia larga, tra le più larghe della storia repubblicana. I No al nuovo governo difficilmente supereranno quota 50 alla Camera e quota 30 al Senato, calcolando non solo i parlamentari di FdI (33 deputati e 19 senatori) ma anche le eventuali defezioni tra M5S e Sinistra italiana.
Da giovedì governo pienamente operativo
Incassato il via libera delle due aule, l’esecutivo guidato dall’ex presidente della Banca centrale europea sarà pienamente operativo sui temi che il premier ha messo sul tavolo e ai quali intende dare massima priorità: pandemia, vaccini, scuola e Recovery Plan.
La squadra di governo
Il governo Draghi è composto da 23 ministri, di cui 15 politici e 8 tecnici. Le donne sono sono un terzo (8 su 23, il 33%) e una fortissima rappresentanza settentrionale: il 75% dei membri del governo provengono dal Nord, addirittura 8 sono lombardi, quattro i ministri veneti. L’età media è di 54 anni.
Ecco la lista completa:
Luigi Di Maio (M5S) agli Esteri
Luciana Lamorgese (tecnica) all’Interno
Marta Cartabia (tecnica) alla Giustizia
Daniele Franco (tecnico) all’Economia
Lorenzo Guerini (Pd) alla Difesa
Giancarlo Giorgetti (Lega) allo Sviluppo economico
Stefano Patuanelli (M5S) all’Agricoltura
Roberto Cingolani (tecnico) alla Transizione ecologica
Dario Franceschini(Pd) alla Cultura
Roberto Speranza(Leu) alla Salute
Enrico Giovannini (tecnico) alle Infrastrutture
Andrea Orlando (Pd) al Lavoro
Patrizio Bianchi (tecnico) all’Istruzione
Cristina Messa (tecnica) all’Università
Federico D’Incà (M5S) ai Rapporti con il Parlamento
>Vittorio Colao (tecnico) all’Innovazione tecnologica
Renato Brunetta (Forza Italia) alla Pubblica amministrazione
Mariastella Gelmini (Forza Italia) agli Affari regionali
Mara Carfagna (Forza Italia) al Sud
Elena Bonetti (Italia Viva) alle Pari opportunità
Erika Stefani (Lega) alle Politiche per la disabilità
Fabiana Dadone (M5S) alle Politiche giovanili
Massimo Garavaglia (Lega) al Turismo