25 Novembre 2024

Fonte: La Repubblica

Mercoledì alle 10 il premier terrà il suo discorso programmatico nell’aula del Senato. Novanta minuti dopo consegnerà il testo alla Camera, quindi tornerà a Palazzo Madama per ricevere il primo largo Sì al nuovo governo che verrà bissato giovedì a Montecitorio


Per il governo Draghi si apre una settimana di scelte decisive su pandemia e Recovery fund. In attesa del voto di fiducia di mercoledì, il ministro Speranza lascia chiuse le piste di sci, mentre gli esperti sollecitano inasprimenti delle misure anti-Covid di fronte all’aggressività delle varianti del virus. C’è poi da riscrivere il decreto ristori e da nominare i sottosegretari. Il dossier Recovery sarà uno dei pilastri del discorso di Draghi alle Camere, con il piano dei vaccini e della scuola.

La fiducia mercoledì al Senato
Mercoledì 17 febbraio alle 10 il premier Mario Draghi terrà il suo discorso programmatico nell’aula del Senato. Novanta minuti dopo consegnerà il testo alla Camera, quindi tornerà a Palazzo Madama per ricevere il primo largo Sì al nuovo governo.

La fiducia giovedì alla Camera
Il voto di fiducia verrà bissato giovedì a Montecitorio.

Fiducia tra le più larghe della storia repubblicana
Draghi incasserà una fiducia larga, tra le più larghe della storia repubblicana. I No al nuovo governo difficilmente supereranno quota 50 alla Camera e quota 30 al Senato, calcolando non solo i parlamentari di FdI (33 deputati e 19 senatori) ma anche le eventuali defezioni tra M5S e Sinistra italiana.

Da giovedì governo pienamente operativo
Incassato il via libera delle due aule, l’esecutivo guidato dall’ex presidente della Banca centrale europea sarà pienamente operativo sui temi che il premier ha messo sul tavolo e ai quali intende dare massima priorità: pandemia, vaccini, scuola e Recovery Plan.

La squadra di governo
Il governo Draghi è composto da 23 ministri, di cui 15 politici e 8 tecnici. Le donne sono  sono un terzo (8 su 23, il 33%) e una fortissima rappresentanza settentrionale: il 75% dei membri del governo provengono dal Nord, addirittura 8 sono lombardi, quattro i ministri veneti. L’età media è di 54 anni.

Ecco la lista completa:

Luigi Di Maio (M5S) agli Esteri

Luciana Lamorgese (tecnica) all’Interno

Marta Cartabia (tecnica) alla Giustizia

Daniele Franco (tecnico) all’Economia

Lorenzo Guerini (Pd) alla Difesa

Giancarlo Giorgetti (Lega) allo Sviluppo economico

Stefano Patuanelli (M5S) all’Agricoltura

Roberto Cingolani (tecnico) alla Transizione ecologica

Dario Franceschini(Pd) alla Cultura

Roberto Speranza(Leu) alla Salute

Enrico Giovannini (tecnico) alle Infrastrutture

Andrea Orlando (Pd) al Lavoro

Patrizio Bianchi (tecnico) all’Istruzione

Cristina Messa (tecnica) all’Università

Federico D’Incà (M5S) ai Rapporti con il Parlamento

>Vittorio Colao (tecnico) all’Innovazione tecnologica

Renato Brunetta (Forza Italia) alla Pubblica amministrazione

Mariastella Gelmini (Forza Italia) agli Affari regionali

Mara Carfagna (Forza Italia) al Sud

Elena Bonetti (Italia Viva) alle Pari opportunità

Erika Stefani (Lega) alle Politiche per la disabilità

Fabiana Dadone (M5S) alle Politiche giovanili

Massimo Garavaglia (Lega) al Turismo

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