Fonte: La stampa

economia

di Luigi Grassia

Riguarda le Americhe e l’Asia ma la Cina si tiene in disparte

C’è un grande sviluppo nel commercio internazionale: nella notte i ministri del Commercio di 12 paesi del Pacifico, fra cui gli Stati Uniti, hanno firmato in Nuova Zelanda l’accordo di libero scambio detto Partenariato trans-pacifico (Tpp), che dovrebbe aumenterà in modo significativo il commercio nella zona.
Affinché il patto acquisti effettivamente forza, ogni Paese deve ora ratificarlo attraverso il suo processo di politica interna. E resta una questione aperta se gli Usa, politicamente divisi, saranno d’accordo col patto; molto dipenderà dal nuovo presidente. Per adesso Obama plaude. I sostenitori dicono che il Tpp aumenterà il commercio e lo renderà più equo, eliminando la maggior parte delle tariffe e altri limiti. Gli oppositori affermano invece che sarà un’erosione della sovranità nazionale.
L’accordo riguarda una regione a cui fa capo un terzo di tutto il commercio mondiale, anche se nel patto c’è la pesante assenza della Cina, che va avanti con i propri accordi commerciali. Oltre che dagli Usa, l’accordo è stato firmato da Nuova Zelanda, Giappone, Canada, Messico, Australia, Malesia, Singapore, Perù, Cile, Vietnam e Brunei.

A.N.D.E.
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