4 Dicembre 2024

È circolata anche l’ipotesi di uno scambio con Ciriani. Per il nuovo ministro già prenotata la sala del giuramento

La disponibilità della sala del Quirinale, dove giurano i ministri, è stata già concordata fra Palazzo Chigi e gli uffici della presidenza della Repubblica. Già oggi basterà una telefonata e tutto sarà pronto per la nomina del successore di Raffaele Fitto nel governo. Al momento, anche se una valutazione complessiva sul dossier appare ancora aperta, Tommaso Foti, classe ’60, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, dovrebbe essere in cima alla lista alla quale la presidente del Consiglio lavora da giorni.
Il successore di Fitto, che da oggi assume l’incarico di vicepresidente operativo della Commissione europea, potrebbe dunque giurare già oggi, comunque in ogni caso entro la fine della settimana. E dovrebbe conservare tutte le deleghe che deteneva il politico pugliese nel governo, quindi: supervisione sul Pnrr, Sud, Coesione e, ultimi ma non per importanza, gli Affari europei. Un cambio che consentirebbe a Giorgia Meloni di non toccare gli equilibri del governo, di sostituire un esponente del suo partito con un altro rappresentante di FdI e che, nel caso di Foti, aprirebbe soltanto un filo di incertezza per la guida del primo gruppo politico del Parlamento, almeno a Montecitorio.
Fra i nomi circolati nelle ultime ore, oltre a quello di Foti, ci sono anche quelli di Alessio Butti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio che si occupa di transizione digitale e innovazione tecnologica; di Marco Osnato, responsabile economico di Fratelli d’Italia e presidente della commissione Finanze alla Camera; di Francesco Filini, deputato che nel partito è responsabile anche del dipartimento Programma; di Wanda Ferro, deputata, sottosegretaria al ministero dell’Interno, le cui chance però appaiono meno forti che nei giorni scorsi. Secondo l’agenzia Ansa, invece, esisterebbe almeno anche un altro schema: al posto di Fitto potrebbe andare il collega Luca Ciriani, adesso titolare dei Rapporti con il Parlamento, il cui ruolo potrebbe essere preso da Foti.
Se già oggi Meloni decidesse di sciogliere la riserva la staffetta fra Fitto e il suo successore sarebbe molto rapida, non ci sarebbe di fatto alcun tipo di interim e, soprattutto, le deleghe che aveva il commissario italiano presso la Commissione europea non verrebbero spacchettate o divise fra diversi esponenti politici, ma resterebbero in capo a una persona sola e dello stesso partito del capo del governo. Non sembra che Meloni abbia coinvolto nelle valutazioni delle ultime ore Antonio Tajani o Matteo Salvini, o almeno non in modo sostanziale, nel senso che ha sempre pensato che la casella, attribuita a FdI al momento della formazione del governo, dovesse restare nello stesso perimetro politico.
Giovedì Giorgia Meloni riceverà Fitto, per la prima volta nella veste di vicepresidente esecutivo della Commissione Ue. Forse il sostituto, allora, avrà già giurato al Colle.

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