22 Novembre 2024
Ambiente Rinnovabili2

Il Consiglio dei ministri sarà nel pomeriggio. Ma l’accordo sul fotovoltaico che aveva visto uno scontro di vedute tra il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin e il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida sembra ormai trovato. E dovrebbe finire così: via libera al fotovoltaico avanzato con gli impianti installati a un’altezza tale da preservare l’attività agricola e all’«agrisolare» (con gli impianti installati sui tetti degli edifici delle aziende agricole e agroindustriali). Stop invece a nuovi impianti di fotovoltaico a terra che comportano l’uso del terreno, che resta a disposizione degli agricoltori. Ferme restando le opere già avviate. Restano le pressioni di Pichetto affinché nel dl non venga menzionato il concetto di «aree non idonee».

La lettera a Meloni
Anie ed Elettricità Futura si appellano alla premier Giorgia Meloni e ai ministri Lollobrigida, Pichetto, Adolfo Urso e Raffaele Fitto «affinché la versione finale del dl Agricoltura non vieti di fatto lo sviluppo di impianti fotovoltaici in zone classificate agricole».
«Non vietiamo nella maniera più assoluta gli investimenti nel fotovoltaico, ma puntiamo a criteri di compatibilità con la produzione agricola», ha spiegato Lollobrigida al Sole 24 Ore, rimarcando i finanziamenti Pnrr già erogati a 13.500 imprese che diventeranno oltre 26 mila, con 1,3 gigawatt di potenza «il quadruplo rispetto alle previsioni». E ha smentito dissapori con Pichetto: «Nessuna contrapposizione. Privilegiamo pannelli sui tetti di stalle, serre e pertinenze agricole o a un’altezza che non impedisca la produzione».

Rigenerazione urbana
Al Cdm di oggi che potrebbe dare il via a sostegni economici per le aziende agricole, concedere una moratoria sui mutui e affrontare l’emergenza generata dalla diffusione del granchio blu, con tanto di commissario ad hoc, si discuterà però anche un provvedimento che ha arroventato polemiche. Quello sulla rigenerazione urbana che potrebbe contenere il «salva casa». Nella discussione tra il vicepremier leghista Matteo Salvini, propenso a varare un decreto ad hoc per le sanatorie, e quello forzista Antonio Tajani, favorevole a utilizzare a tale scopo il ddl Gasparri sulla rigenerazione urbana, già in discussione in Senato, scende in campo anche FdI, favorevole a un’ampia «delega al governo per la semplificazione delle disposizioni legislative in materia urbanistica».

Le 8 proposte
Le proposte di legge per la rigenerazione all’esame del Parlamento salgono così, vertiginosamente, a otto. La commissione Ambiente farà un primo punto mercoledì, giorno in cui ha in calendario la discussione dei sei ddl incardinati che potrebbero essere accorpati. Ma Salvini tira dritto. Ha già ribadito l’intenzione di portare in Cdm il «salva casa» per decreto entro il mese di maggio.

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