Nonostante la pandemia in calo del 4,1% l’arretrato del Consiglio di Stato e dell’8,3% dei Tar
L’attività «di sicurezza e prevenzione dell’infiltrazione criminale nell’economia (su tutte, le pronunce in tema di informative antimafia)» è un «tema particolarmente sensibile, anche in ragione dei cospicui flussi di finanziamento promessi all’Italia nel quadro del Pnrr, che potranno essere impiegati per il rilancio con un trasparente monitoraggio di legalità, che garantisca la stragrande maggioranza delle imprese italiane, che con le mafie non hanno avuto e non avranno nulla a che fare». Lo ha detto Franco Frattini, presidente del Consiglio di Stato, nel corso del suo intervento alla cerimonia di insediamento, presentando la relazione sull’attività della giustizia amministrativa nel 2021. La cerimonia è stata aperta dall’intervento del premier Mario Draghi.
In calo del 4,1% l’arretrato del Consiglio di Stato e dell’8,3% dei Tar
Nel 2021, in piena ondata pandemica, «non solo le udienze si sono sempre celebrate, ma non si è mai arrestato neppure lo sforzo di abbattere l’arretrato, arrivando a un calo del 4,1% delle pendenze in Consiglio di Stato e dell’8,3% presso i Tar». Lo ha detto il presidente del Consiglio di Stato, Franco Frattini, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. «Particolarmente contenuti, in appello, – ha sottolineato Frattini – i tempi di definizione dei ricorsi in materia di appalti (in media 156 giorni). L’uso delle sentenze in forma semplificata ha permesso una definizione in appello in 55 giorni, delle cause con richiesta di sospensiva della sentenza di primo grado cui si è applicata tale procedura accelerata (circa il 17% del totale). Siamo finalmente tornati alle udienze in presenza, che valorizzano al meglio il prezioso contributo del Foro nel dialogo e confronto con il giudice».
Riformare sistema disciplinare per magistrati amministrativi
«Anche nel 2021 il Consiglio di Presidenza si è dovuto occupare di procedimenti disciplinari a carico di magistrati amministrativi. A questo proposito, non posso non rinnovare l’invito al Governo, già più volte formulato dai miei predecessori, a voler assumere un’iniziativa di riforma della normativa in materia di responsabilità disciplinare, oggi affidata a previsioni frammentate, non più attuali e di difficile applicazione», ha detto il presidente del Consiglio di Stato nell’intervento.
Ripensare l’accesso alla giustizia amministrativa
«Ripensare le modalità e le forme dell’accesso alla Giustizia amministrativa», per «trovare un punto di equilibrio tra le risorse umane, che non possono essere potenziate oltre un certo limite, e le esigenze di tutela, che non possono rimanere insoddisfatte», ha sottolineato il presidente del Consiglio di Stato, ricordando che «tutte le principali Supreme Corti europee decidono un numero assai contenuto di casi all’anno». Occorre pensare in particolare «a più efficaci procedure alternative di risoluzione delle controversie . L’esperienza straniera ci insegna che ciò migliora l’efficienza della giustizia, riducendo il carico di lavoro dei tribunali e offrendo agli interessati l’opportunità di risolvere le controversie in modo più efficace sul piano dei dei costi». Non è il solo intervento necessario: è anche «ineludibile una revisione, con la collaborazione indispensabile degli Avvocati, della attuale disciplina sulla sinteticità degli atti processuali, inclusi anche i provvedimenti giurisdizionali, dei quali occorre migliorare lo stile redazionale e l’intelligibilità, contenendone la lunghezza». Perché «le pronunce- ha detto Frattini – non sono scritte solo per i giuristi, bensì per i cittadini».