24 Novembre 2024

ESTERI

Fonte: La Stampa

obama

All’avvio del summit il gelo di Bruxelles con Tsipras. Renzi: bisogna sostenere la crescita

«Certo che ci sarà una deadline», un’ultima data oltre la quale la Grecia rischia lo scenario peggiore, se non avrà raggiunto un accordo con i creditori. Jean-Claude Juncker, per mesi mediatore paziente e spesso “colomba” nel difficile negoziato con Atene, ha scelto da due giorni i panni del “falco”. Alla prima, importante conferenza stampa del G7, il presidente della Commissione europea ha accusato il premier ellenico Tsipras di distorcere le proposte avanzate dalla triplice dei creditori – Bce, Ue e Fmi – e lo ha esortato a formulare rapidamente una nuova proposta per riavviare le trattative.

Senza nascondere la sua irritazione per le ultime mosse di Tsipras, che ha definito venerdì al Parlamento greco le richieste dei creditori «assurde», il lussemburghese ha scandito davanti ai cronisti che «per rimanere amici bisogna rispettare un minimo i ruoli». E mentre Obama auspica che la Grecia e i partner europei «evitino di alimentare la volatilità dei mercati», Renzi è tornato a dire che l’ipotesi di un’uscita della Grecia dall’euro «sarebbe un errore economico e geopolitico» aggiungendo però che «il governo Tsipras» deve capire «che le riforme vanno fatte». Il premier italiano si è poi detto «totalmente in linea con la posizione degli Stati Uniti su come sostenere la crescita attraverso gli investimenti».

Dopo l’incontro della scorsa settimana a Bruxelles tra Juncker e Tsipras per favorire un’intesa (un tete-a-tete arrivato dopo il super vertice berlinese del primo giugno Merkel-Hollande-Draghi-Lagarde per ravviare in extremis il negoziato) sono due gli strappi del il leader di Syriza che hanno irritato Juncker. Oltre alle parole pronunciate in Parlamento – anche per tenere a bada la fronda crescente dell’ala sinistra del suo partito – la decisione unilaterale di Atene di non pagare la rata da 310 milioni dovuta entro venerdì scorso al Fmi e di cumulare anche le altre tre in un’unico esborso da 1,6 miliardi da onorare a fine mese.

Quando Tsipras ha tentato di chiamare Juncker ieri, il presidente della Commissione europea si è rifiutato di alzare la cornetta. Stamane ha detto che la Grexit non è opzione ma «non posso tirare fuori un coniglio da un cilindro per evitarla». Intanto, però, Tsipras ha chiamato ieri anche Angela Merkel ed è riuscito a strappare un nuovo vertice di emergenza. Anche Juncker ha confermato che a margine del summit tra la Ue e il Sudamerica previsto mercoledì prossimo, Merkel, Hollande, Juncker tenteranno di trovare la quadra con il premier greco.

Nel primo giorno del G7, è stato chiaro che la crisi di Atene è al centro della scena, insieme a quella ucraina . Spettatore molto interessato della partita che si sta giocando in Europa sulla crisi greca è di certo Barack Obama, che ancora oggi nell’incontro con Angela Merkel ha auspicato che i partner europei e Atene facciano di tutto per evitare di innervosire i mercati e alimentare nuovi venti di tempesta che possano minacciare la ripresa. Nelle prime dichiarazioni in terra tedesca, il leader Usa ha ribadito la necessità di scongiurare i rischi di un’eventuale implosione del caso Atene su Eurolandia e sull’economia globale: «Serve una prospettiva salda nell’unione», ha detto, sottolineando la necessità che Atene vada avanti sulla strada delle riforme.

 

 

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