23 Novembre 2024
maurizio gasparri

maurizio gasparri

Il senatore di Forza Italia ha depositato un disegno di legge per modificare l’articolo 1 del codice civile mettendo in discussione il diritto all’aborto. La capogruppo dem al Senato Malpezzi su Twitter: «Questa è la destra che ha a cuore la libertà delle donne, la destra che dice che non toccherà la 194»

Riconoscere la capacità giuridica del concepito. È questo l’obiettivo del disegno di legge presentato lo scorso 13 ottobre dal senatore di FI Maurizio Gasparri. Un disegno di legge destinato a far discutere visto che propone di modificare l’articolo 1 del Codice Civile, quello che prevede il riconoscimento dell’acquisizione della capacità giuridica «dal momento della nascita». Secondo l’ordinamento italiano, i diritti che la legge riconosce a favore del concepito sono «subordinati all’evento della nascita». Secondo l’opposizione, si metterebbe in discussione la ratio alla base della legge 194 sul diritto di aborto.
Il Pd è insorto. La capogruppo dem al Senato Simona Malpezzi ha twittato: «In Senato FI ripresenta il ddl per modificare l’articolo 1 del codice civile in materia di riconoscimento della capacità giuridica del nascituro. Questa è la destra che ha a cuore la libertà delle donne, la destra che dice che non toccherà la 194. Inaudito».
Il testo non è ancora disponibile, il ddl è da assegnare alla commissione competente, una volta che le commissioni saranno costituite e entreranno nel pieno delle loro funzioni. Ma sul sito del Senato è già ufficiale l’avvenuto deposito del testo. Il titolo del ddl è «Modifica dell’articolo 1 del codice civile in materia di riconoscimento della capacità giuridica del concepito». L’articolo 1 del codice civile infatti dispone: «(Capacità giuridica). La capacità giuridica si acquista dal momento della nascita. I diritti che la legge riconosce a favore del concepito sono subordinati all’evento della nascita». In sostanza, riconoscere capacità giuridica al concepito comporta che i diritti si acquisiscono già all’atto del concepimento e non solo dopo l’avvenuta nascita.
Sul tema è intervenuta anche la senatrice del Pd Valeria Valente: «Il disegno di legge del senatore Gasparri ha un solo scopo: minare alla radice la legge 194/78 sull’interruzione volontaria di gravidanza. Si svelano dunque le promesse da mercante di Giorgia Meloni. Non serve abrogare o modificare la legge sull’aborto, basta approvare il disegno di legge di FI e riconoscere il diritto alla vita del nascituro per vietare nei fatti la possibilità di abortire. Il contenuto di questo ddl è gravissimo e rivela una volta per tutte, purtroppo per noi, la visione della destra della maternità e della libertà e dei diritti delle donne». Sandra Zampa, della segreteria Pd, ha definito quella di Gasparri «una battaglia medievale». E Riccardo Magi, deputato e presidente di +Europa vede questo disegno di legge come «il primo tentativo di abbattere le conquiste di questi anni», dove nel mirino sono «i diritti delle donne».
A fine serata, lo stesso Gasparri ha chiarito le sue intenzioni e gettato un po’ di acqua sul fuoco: «Non mi illudo che si approvi il ddl, ma almeno che si apra una discussione. Il mio punto di caduta realistico è arrivare a una totale applicazione della legge 194. Insomma, auspico un punto di caduta intermedio. Ho tirato un sasso nello stagno, parliamone, discutiamo… Il Parlamento deve essere la sede del confronto» «i punti di vista diversi sono tutti legittimi». Infine ha ricordato che questo ddl non è una novità, al contrario: «l’ho presentato ad ogni avvio di legislatura negli ultimi anni, è un lascito morale di Carlo Casini, fondatore del Movimento per la vita».
Ma non c’è solo il ddl sull’aborto: in soli cinque giorni di legislatura, sono già state depositate alla Camera oltre 300 proposte di legge, poco meno di 200 i ddl presentati al Senato. E i temi dell’aborto, maternità e natalità sono ricorrenti: sempre a prima firma Gasparri c’è il testo sull’introduzione del reato di maternità surrogata è l’istituzione della «Giornata della vita nascente». Il neo rieletto capogruppo della Lega a palazzo Madama, Massimiliano Romeo, ha ridepositato il ddl sulle «Disposizioni per la tutela della famiglia e della vita nascente».

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