La Commissione europea ha spiegato oggi, giovedì 13 luglio, che sta lavorando alacremente sulle proposte di modifica della quarta rata del piano nazionale di ripresa e resilienza che il governo italiano ha presentato nei giorni scorsi, in modo da dare una sua valutazione il più velocemente possibile. Intanto i ministri delle Finanze della zona euro hanno ribadito che è giunto il momento di avere politiche di bilancio più restrittive, anche per contribuire a ridurre l’inflazione.
«Il paese ha chiesto di modificare 10 dei 27 obiettivi e ora stiamo esaminando questa richiesta – ha spiegato il commissario agli affari economici Paolo Gentiloni –. Lo facciamo nel più breve tempo possibile e daremo una risposta al governo. In seguito, nelle prossime settimane, arriverà la richiesta formale vera e propria dell’Italia per la quarta rata di pagamenti e a quel punto scatteranno i due mesi di valutazione” della Commissione europea (si veda Il Sole/24 Ore di ieri).
L’ex premier ha notato che le modifiche proposte da Roma sono di sostanza e che ci vorrà tempo per verificare “condizioni e argomenti”. Quanto alla terza rata del PNRR, oggetto di lunghi negoziati tra Roma e Bruxelles, Paolo Gentiloni ha ribadito che un esborso avverrà “prossimamente”. Dal canto suo, il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis ha esortato a non rallentare i lavori di attuazione del PNRR per via dell’inserimento nel piano di un capitolo ambientale (il RePowerEU).
Normalizzazione delle politiche di bilancio
Riuniti qui a Bruxelles per una due-giorni di riunioni, i ministri delle Finanze della zona euro hanno approvato una consueta dichiarazione di orientamento delle politiche di bilancio. Si legge nel testo che “è giustificato un consolidamento di bilancio determinato, graduale e realistico”, dopo anni di espansione della spesa. “Eviteremo – promettono i ministri – misure permanenti di aumento del deficit per facilitare una riduzione duratura del deficit e del debito”.
“In un momento in cui le nostre economie continuano a fare i conti con un’inflazione ancora elevata, anche se in calo, con un aumento sia del debito pubblico che dei tassi d’interesse, si giustifica per il prossimo anno un atteggiamento di bilancio più restrittivo, in particolare attraverso la graduale eliminazione delle misure di misure di sostegno all’energia”, ha aggiunto il commissario Gentiloni durante una conferenza stampa alla fine della riunione dell’Eurogruppo.
Il nodo del Patto di stabilità
Nel frattempo, la presidenza spagnola, che all’inizio di luglio ha preso le redini dei lavori consiliari per sei mesi, ha trasmesso ai ministri un breve riassunto delle questioni aperte relative al negoziato su un nuovo Patto di Stabilità. Quattro i capitoli da discutere: la distribuzione dei compiti tra Commissione e Consiglio; gli impegni minimi di riduzione del debito; lo spazio di bilancio per investimenti e riforme; e le accortezze necessarie perché l’esecuzione sia credibile.
Nei fatti, la presidenza spagnola ha spiegato che dai ministri vuole un via libera sui quattro capitoli che saranno oggetto di lavoro tecnico nelle prossime settimane. La discussione tra i paesi membri dovrebbe diventare più animata tra settembre e novembre, almeno sul fronte politico. Si spera in un accordo tra i ministri delle Finanze entro la fine dell’anno. Successivamente, il pacchetto dovrà essere valutato anche dal Parlamento europeo.