Via libera del presidente Steinmeier al voto anticipato. La Cdu al 33% doppia i socialdemocratic
La Germania ha deciso. Ieri sera, dopo aver incontrato al castello Bellevue i rappresentati dei principali partiti (Spd, Cdu, Verdi), il presidente Frank-Walter Steinmeier ha dato il via libera al voto anticipato. «Secondo la valutazione odierna», si legge, il capo di Stato ritiene «il 23 febbraio 2025 una data realistica per le nuove elezioni». Il governo di Olaf Scholz è nei fatti — tranne che formalmente — al capolinea.
Questo il calendario concordato: il 16 dicembre, prima di Natale, il cancelliere presenterà la domanda di fiducia al Parlamento. Non avendo i voti per superarla, dopo che i liberali hanno lasciato il governo (ora retto da socialdemocratici e Verdi), né essendoci alcuna maggioranza alternativa che possa sostituirlo, Steinmeier scioglierà le Camere. Ha 21 giorni per farlo, e poi, entro 60 giorni devono essere indette le nuove elezioni politiche: ossia, il 23 febbraio. Finisce così la crisi tedesca che ha pochi precedenti, e che ha visto implodere il governo «semaforo» che non riusciva né a varare la finanziaria, né ormai a elaborare politiche coerenti.
Soprattutto, non riusciva a dare una scossa alla Germania, bloccata da due anni di recessione (anche se tecnicamente il 2024 può ancora chiudersi con il segno più, fino allo 0,2%), con la crescita dei partiti estremisti e antisistema come l’AfD, e con una sfiducia profonda che il governo potesse migliorare le cose. Né Olaf Scholz è riuscito a conquistare i tedeschi. Nell’ultimo sondaggio, uscito ieri, sulla popolarità dei venti politici tedeschi più in vista, è penultimo: 32,7%, davanti solo al co-leader dell’AfD, Tino Chrupalla
I partiti hanno tutti scelto i loro candidati. Tutti tranne la Spd, dove si ritiene «automatica» la conferma di Scholz. La Cdu avrà Friedrich Merz, 69 anni compiuti due giorni fa. Avvocato, europeista, pupillo di Schäuble e l’avversario interno di Angela Merkel che lei sconfisse fino a costringerlo a scegliere per 15 anni l’esilio dalla politica, è il grande favorito per diventare il prossimo cancelliere. Per i Verdi corre Robert Habeck, per l’AfD Alice Weidel.
Quanto ai sondaggi, la Cdu è prima per distacco con il 33%; la Spd non sembra recuperare (16%), superata di poco dalla AfD (17). In leggera risalita i Verdi (11%), al 5% il partito della sinistra populista di Sahra Wagenknecht. Fuori dal Parlamento (4%) i liberali, la cui uscita dal governo ha innescato la crisi.