Fonte: La Repubblica
di Tonia Mastrobuoni
Voto regionale nel Nordreno-Westfalia: crolla l’Spd, male anche la Linke. Una consultazione chiave anche in vista del voto di settembre per il Bundestag. Schulz: “Non sono un mago”
Nell’ultima elezione regionale prima dell’appuntamento di settembre Martin Schulz perde la sua Emilia. In Nordreno-Westfalia, il Land più popoloso della Germania, dove la Spd governa quasi ininterrottamente da mezzo secolo, la débacle dei socialdemocratici è pesante. La governatrice uscente, Hannelore Kraft, perde nove punti rispetto a quattro anni fa e precipita al 30%. È il peggior risultato della storia.
Soprattutto: la Cdu sorpassa i socialdemocratici con oltre il 34% e potrà nominare nel Land di Konrad Adenauer il suo terzo governatore dalla fine della guerra, Armin Laschet. L’effetto Schulz sembra del tutto evaporato ma non è il caso di chiedersi, piuttosto, se sia in atto un “effetto Merkel”, una nuova luna di miele tra la Germania e la sua eterna cancelliera. Dalle elezioni di marzo in Saarland, passando per il voto in Schleswig-Holstein, all’appuntamento di oggi nella regione più popolosa della Germania, il successo della Cdu è crescente. La crisi dei profughi sembra alle spalle.
Non è ancora chiaro, in base alle proiezioni, se i cristianodemocratici potranno governare con i liberali o se saranno costretti a imbarcare la Spd per una grande coalizione. Ma secondo Laschet, intanto, “abbiamo ottenuto i due obiettivi che ci eravamo posti: arrivare primi e mandare a casa il governo rosso-verde”.
Kraft, la governatrice uscente, si è dimessa sia dalla leadership regionale sia dalla vicepresidenza del partito. La “cancelliera dei cuori”, come la chiamano i suoi sostenitori, si ritira da tutto, si assume in pieno la responsabilità della sconfitta. Ma gli occhi sono rivolti anche a Berlino.
E dal quartier generale della Spd, dal Willy-Brandt-Haus, Martin Schulz ha parlato di una “grave sconfitta” ma ha anche detto di “non essere un mago”. Ai microfoni dell’Ard il candidato alla cancelleria ha detto che “la campagna elettorale” per le elezioni di settembre “comincia adesso” e che “hanno pesato fattori regionali”. Già, ma il “Gottkanzler”, come veniva chiamato nel pieno del boom dei sondaggi, due mesi fa, sembra essere sparito, intanto. La strada per spodestare l’immarcescibile cancelliera torna ad essere molto in salita.