21 Novembre 2024

Fonte: La Repubblica

L’ex presidente del Parlamento europeo propone Nahles capogruppo parlamentare. La cancelliera: il blocco conservatore Cdu/Csu ha ceduto “un milione di voti” all’estrema destra e “dovremo recuperarli”

La cancelliera tedesca Angela Merkel non si arrende e cerca ancora il dialogo con la Spd del rivale Martin Schulz, che anche oggi ha ribadito di non essere interessato alla coalizione di governo e di voler restare all’opposizione. “Prendo atto – ha detto in conferenza stampa – ma cercheremo ancora il colloquio con la Spd”. Così come parleremo “con Fdp e Verdi”.
Come capogruppo parlamentare dei socialdemocratici Martin Schulz ha proposto la ministra del Lavoro uscente, Andrea Nahles ha già annunciato, secondo quanto scritto dalla Dpa che cita fonti del partito, di voler andare all’opposizione. Il capogruppo uscente è Thomas Oppermann. “Il nostro obiettivo è assumere il ruolo di una forte opposizione in questo paese e difendere la democrazia contro chi la mette in dubbio e la attacca”, ha ribadito Schulz commentando gli esiti del voto alla Willy Btrandt Haus
Ma Merkel punta a un governo stabile. È “importante”, ha avvertito la cancelliera, che la Germania abbia “un governo stabile. Ho preso nota delle parole dell’Spd, ma i colloqui devono continuare, questo è anche il parere della presidenza”. Merkel si dice “molto ottimista” sulle prospettive di formare una coalizione: “Ci sono dei colloqui in corso, non faccio anticipazioni, ma avranno successo”. Secondo Merkel i Cristiano democratici hanno perso un milione di voti a favore del partito di destra Afd e lei si è detta intenzionata a riconquistare quei voti “attraverso una buona politica”.
Inoltre non cederà sull’Europa: “Perseguiremo una politica europeista”, ha detto parlando del futuro governo di coalizione tedesco. “L’Europa ha aggiunto – sarà tema centrale dei colloqui” tra i futuri partner di governo. Alla domanda se la crescita dell’Afd, diventato terzo partito nel paese, cambierà l’atteggiamento tedesco riguardo all’Europa, la cancelliera ha risposto negativamente. Non cambierà dunque la politica nei confronti
dei migranti dell’Ue: “Non credo proprio. Penso che le politiche cambiano a seconda degli accordi di coalizione che si trovano, ma l’Afd non ha nessuna influenza su questo”.

SPACCATURA AFD
E mentre la cancelliera cuce, Alternativa per la Germania, Afd, la destra populista ormai terza forza politica tedesca, non fa tempo a festeggiare, che già si spacca. Il colpo di scena è invece arrivato nel partito di estrema destra Alternative fuer Deutschland, che ieri alle elezioni federali ha ottenuto un grande risultato, il 13 per cento e un centinaio di seggi. Frauke Petry, una dei leader storici della Afd, non si unirà al gruppo parlamentare di Alternativa per la Germania al Bundestag. Petry, che nel voto di domenica ha
conquistato un seggio in Sassonia e rappresenta l’ala più moderata di Afd, ha annunciato la sua decisione a sorpresa, nel corso della conferenza stampa organizzata per festeggiare il trionfo.
Senza averne prima parlato con i colleghi che le sedevano accanto, ha preso la parola e ha spinto l’affondo: “Ci sono divergenze aperte nell’Afd e non dobbiamo chiuderle in una tomba”, ha detto, sostenendo che il partito nelle ultime settimane ha agito come “un partito anarchico”. “Con una concorrenza così debole avremmo dovuto prendere anche più del 20 per cento, se non l’abbiamo fatto è perché spaventiamo i nostri cittadini”. La frattura è dovuta alle diverse posizioni interne: in un’intervista rilasciata ai quotidiani stamane, aveva invocato una “ragionevole politica conservatrice” sulle questioni che “domineranno in futuro”, e “non le affermazioni assenti che abbiamo sentito in passato”.
Parole che segnano un cambio di rotta da parte di una politica che pure, a suo tempo, si era espressa a favore dell’uso delle armi, in caso di necessità estrema e “in accordo alla legge”, da parte della polizia di frontiera, per impedire l’ingresso illegale dei rifugiati el Paese. “Dopo l’uscita eclatante di Frauke Petry, propongo che si dimetta e lasci il partito per non provocare altri danni” ha detto Alice Weidel.

LE ALLEANZE
Il cammino di Angela Merkel appare complicato, nonostante l’Unione rimanga ancora il primo partito in Parlamento (un Bundestag che tra l’altro sarà il più grande della storia, con 709 deputati), risolvere il rebus per trovare una possibile alleanza si prannuncia difficile. Dopo il ‘niet’ di Martin Schulz, i liberali rigoristi di Fdp frenano: “L’Fdp è pronto ad assumersi la responsabilità per una eventuale coalizione ‘Giamaica’ ma vogliamo cambiare la direzione politica, altrimenti preferiamo i banchi dell’opposizione”, ha dichiarato il leader, Christian Lindner, il giovane che li ha riportati in Parlamento.
Anche Horst Seehofer, il presidente della Csu bavarese, tradizionale alleato della Cdu, vuole che l’esecutivo regionale si esprima se continuare l’alleanza con i ‘cugini’ nel Bundestag. Seehofer si è detto egli stesso perplesso e ha chiesto un “chiarimento di contenuti” con la Cdu. “Abbiamo una profonda divisione del Paese, il nostro obiettivo è superare questa divisione”. “La Csu deve dimostrare di voler attuare le proprie promesse elettorali con tutte le conseguenze”, ha spiegato Seehofer e ha preannunciato in futuro “un chiaro passo verso destra” delle politiche dei cristiano-sociali bavaresi, a cominciare da un numero massimo di ingressi per i rifugiati.

NEGOZIATI FDP E VERDI
I leader del partito liberale tedesco Fdp e dei Verdi si sono mostrati aperti a formare una coalizione tripartita con la cancelliera Angela Merkel, seppure prevedendo negoziati complicati a causa delle divergenze chiave nei programmi, some quello sulle politiche ambientali. Solo una coalizione a tre di conservatori, liberali e verdi darebbe a Merkel una base parlamentare stabile per la quarta legislatura. In conferenza stampa, il leader del Fdp, Christian Lindner, ha rivelato che ci sono già state alcune telefonate ma ha sottolineato che il suo obiettivo è “cambiare la direzione della politica” e far la differenza. Lindner ha sottolineato che se il futuro governo vorrà seguire la linea del passato, allora l’Fdp sarà all’opposizione. Ha anche escluso una collaborazione con l’ultradestra. I leader dei Verdi, Katrin Göring-Eckardt e Cem Özdemir, hanno detto che si rapporteranno ai conservatori e i liberali con “responsabilità e serietà”, ma hanno aggiunto che i negoziati saranno “molto difficili”.

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