19 Settembre 2024

Fonte: Sole 24 Ore

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di Alessandro Merli

La Germania ha ottenuto nel 2015 un surplus di bilancio di 12,1 miliardi di euro, più del previsto, e conta di utilizzare le risorse per far fronte alle spese addizionali dovute all’arrivo di oltre un milione di rifugiati. Nel presentare il bilancio, il ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, ha dichiarato di sperare in un risultato in pareggio anche nel 2016. Si tratterebbe del terzo anno consecutivo: il bilancio federale ha raggiunto il pareggio nel 2014, per la prima volta dal 1969, e questo obiettivo è diventato la stella polare della gestione Schaeuble alle Finanze, il cosiddetto “schwarze Null”, o “zero nero”, nonostante le numerose sollecitazione delle istituzioni europee, del Fondo monetario e del Tesoro degli Stati Uniti ad adottare uno stimolo fiscale. Il Governo punta ad avere il bilancio in pareggio fino al 2019.

Finora, l’obiettivo era di utilizzare il surplus per ridurre il debito pubblico, come previsto dalla costituzione. Ora, verrà destinato ad affrontare il problema dei rifugiati, definita da Berlino «una sfida storica». «Abbiamo bisogno di queste risorse con urgenza – ha detto ieri Schaeuble – per finanziare i costi addizionali di sistemare e integrare i rifugiati». Questo dovrebbe fornire una spinta alla crescita che è stata stimata da alcuni economisti indipendenti fino allo 0,5% per quest’anno. Nel novembre scorso, il Governo ha annunciato lo stanziamento di 6,1 miliardi di euro per le spese legate ai rifugiati nel 2015.

Nel bilancio per il 2016, questa cifra sale a 8 miliardi di euro, ma diversi esperti ritengono che sia insufficiente, soprattutto se il numero degli arrivi dovesse uguagliare quello dello scorso anno, di circa 1,1 milioni di persone. Il ministero delle Finanze sostiene che le previsioni sul bilancio dell’anno prossimo sono incerte a causa dell’incognita sul numero dei rifugiati che arriveranno. L’istituto di ricerca economica Diw di Berlino ritiene che la spesa pubblica legata ai rifugiati sarà di 15 miliardi di euro quest’anno e 17 miliardi il prossimo e che questo darà impulso ai consumi e al settore delle costruzioni. La Bdi, la confindustria tedesca, stima che la crescita dell’economia possa raggiungere quest’anno il 2%, una previsione leggermente superiore a quelle ufficiali.

Il ministero ha dichiarato che il surplus superiore alle attese è stato dovuto alla buona crescita economica, che ha generato entrate fiscali più alte per 1,9 miliardi di euro, e all’andamento favorevole del mercato del lavoro, dove la disoccupazione è ai livelli più bassi dalla riunificazione tedesca all’inizio degli anni 90 e i salari sono aumentati, il che ha favorito la crescita del gettito delle imposte sui redditi. L’andamento sostenuto dei consumi ha a sua volta fatto salire le entrate dell’Iva.

La spesa pubblica è stata di 299,3 miliardi di euro, inferiore di 2,6 miliardi di euro alle previsioni del budget. È su questo punto che si sono concentrate molte delle critiche delle istituzioni internazionali e dei partner della Germania, ma anche di alcuni economisti tedeschi, che denunciano come la riduzione della spesa sia stata ottenuta a fronte di un insufficiente investimento in infrastrutture, soprattutto nei trasporti, ma anche nelle reti di telecomunicazione e nello sviluppo digitale. L’investimento pubblico, nonostante un aumento di 10 miliardi per i prossimi tre anni annunciato nell’ultimo budget, resta al di sotto del necessario per mantenere la competitività dell’economia tedesca, osservano questi economisti, il più esplicito dei quali è Marcel Fratzscher, direttore dell’istituto Diw.

La polemica sui tagli alla spesa pubblica è riemersa anche dopo i fatti della notte di Capodanno a Colonia, dove centinaia di donne sono state aggredite da bande composte per lo più da immigrati. Si è detto che l’insufficiente presenza della polizia nei pressi della stazione, dove si sono verificate le violenze, è stata dovuta anche ai pesanti tagli subiti dalle forze dell’ordine.

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