Allo studio per l’inizio dell’anno termico un aiuto a compensazione per le spese erogato ai nuclei familiari mediante la bolletta elettrica. Sul Superbonus «troveremo soluzione per esodati»
Il governo «ha allo studio un provvedimento di urgenza» sulle bollette per il secondo trimestre dell’anno in cui confermerà l’Iva al 5% sul gas e il bonus sociale per le famiglie con un Isee sotto i 15.000 euro. È l’anticipazione fornita dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti durante il question time al Senato, spiegando che per le imprese ci sarà una «rimodulazione» delle misure del primo trimestre, ovvero dei crediti di imposta, che terrà conto dell’andamento dei prezzi del gas.
Da ottobre contributo per caro-riscaldamento
Inoltre, secondo quanto riferito dal ministro a Palazzo Madama, è in fase di valutazione «una misura che decorrerà dal primo ottobre, con l’inizio dell’anno termico» e cioè «un contributo a compensazione per le spese di riscaldamento che sarà erogato ai nuclei familiari mediante la bolletta elettrica».
Possibile superamento degli obiettivi sul Pil
Segnali incoraggianti arrivano sullo stato di salute attuale del Paese. «I primi dati sull’andamento dell’economia evidenziano tendenze positive che lasciano prevedere che gli obiettivi della Nadef saranno raggiunti se non superati». La previsione di crescita per il 2023 inserita nella Nota al Def era di +0,6%.
Edilizia, soluzione per “esodati” del bonus
Viene considerato «ragionevole» dal ministro che «nei prossimi giorni delle notizie positive, per tutti questi esodati da provvedimenti di governi precedenti, una soluzione sarà trovata». Si continua a lavorare «anche dietro alle quinte, consapevoli che per chi in questa trappola ci è già caduto e si ritrova con crediti incagliati e lavori arenati, una soluzione vada trovata», aggiunge Giorgetti. «Ci impegneremo fino all’ultimo minuto per farlo, perché si tratta di famiglie e imprese che, in buona fede, hanno creduto ai fuorvianti messaggi iniziali della gratuità per tutti e senza costi per nessuno».
Mes da inquadrarsi nel dibattito su unione bancaria
«È nell’ambito di una complessiva e articolata riconfigurazione degli strumenti in grado di salvaguardare il mercato comune dalle turbolenze dei mercati finanziari, che dovrà aver luogo il dibattito – anche parlamentare – sulla ratifica delle modifiche al trattato istitutivo del Meccanismo europeo di stabilità». Secondo Giorgetti l’Europa ha già compiuto progressi nell’integrazione economica, mirata non solo alla stabilità, ma anche alla crescita attraverso il Next Generation EU. «Il tema della riforma del Mes e, in particolare, il suo utilizzo come sostegno comune (”common backstop”) al Fondo di Risoluzione Unico, dovrebbe essere però inquadrato nell’ambito delle discussioni in corso sulla Capital Market Union e l’Unione bancaria. Sebbene quest’ultima, in particolare, sia ferma da troppo tempo per il veto di alcuni Paesi, la realtà degli ultimi giorni ha in qualche modo rinnovato l’interesse a completare i tasselli mancanti di tale architettura finanziaria».