Fonte: La Repubblica
Il sottosegretario leghista alla presidenza del Consiglio ricorda che l’accordo fra Roma e Parigi nasce da un trattato internazionale. E su chi ha vinto o perso il braccio di ferro con i leghisti dice: “Hanno approvato le nostre proposte”. Salvini: “Chiederò a Conte dei decreti legge per sbloccare centinaia di opere pubbliche e rivedere il Codice degli appalti”.
“Ricordatevi che per fermare definitivamente la Tav occorre un passaggio parlamentare perché si tratta di un Trattato internazionale approvato dal Parlamento e né Conte né il Cdm possono prendere decisioni sopra il Parlamento”. Giancarlo Giorgetti, sottosegretario leghista alla presidenza parla di Tav a Mezz’ora in più di Lucia Annunziata. E nega che un passaggio parlamentare di questo tipo possa rappresentare “un problema serio” per l’esecutivo. Ma aspettiamo fiduciosi il lavoro di Conte”.
Il premier – spiega Giorgetti ” vuole ridiscutere il progetto, non semplicemente escluderlo, ma rivederlo con le autorità francesi. E’ una operazione coerente con il contratto di governo”. “L’analisi costi benefici – continua Giorgetti – va discussa con il governo francese che dovrà valutare come continuare questa opera. Se c’è risparmio di denaro pubblico, come ad esempio per la stazione di Susa, si può fare. Tra l’altro l’Italia si assume costi maggiori della Francia”.
Giorgetti risponde anche alla fatidica domanda su chi ha vinto il braccio di ferro sulla Tav. Con Marco Travaglio che irride i leghisti dicendo che Matteo Salvini “è tornato a cuccia”. “Salvini non è tornato a cuccia, ha visto accogliere le nostre proposte, quelle che avevamo messo sul tavolo”, replica il sottosegretario. Noi non vediamo le elezioni, l’unico che potrebbe vederle è Salvini ma se poi vede che il contratto funziona., va bene”.
Infine il sottosegretario nega di avere incontrato Mario Draghi a Palazzo Chigi. Ipotesi lanciata dal senatore grillino Gianluigi Paragone durante l’ultima riunione dei gruppi parlamentari del M5S. “Draghi non l’ho incontrato, ma oggi ci siamo sentiti al telefono, per ringraziarmi della simpatia e della fiducia”.. dice. Oltretutto, “quando ero a Roma e avrei dovuto incontrarlo lui era a Francoforte, e io non ho il dono dell’ubiquità”.
Nel pomeriggio Salvini si presenta alla Scuola di formazione politica della Lega e cerca di rilanciare, andare oltre la Tav e la conta di chi ha vinto e chi ha perso. “Domani mattina ringrazierò il presidente del Consiglio dicendo che entro qualche giorno in Consiglio dei ministri deve arrivare un decreto urgente che sblocchi gli appalti e riveda il Codice degli appalti”
“Le imprese devono lavorare perché la sinistra li ha bloccati per anni. È emergenza nazionale sbloccare cantieri prima possibile e le debbono vedere o la luce come decreti urgenti e non come ipotesi di legge entro la primavera”, annuncia in diretta Facebook. E poi aggiunge: “Comunque la discussione sulla Tav di questi giorni molto probabilmente serve al governo e al Paese, perché è chiaro che se non aprono i cantieri l’economia non riparte”.