19 Settembre 2024

SOCIETA’

Fonte: La Stampa

La Stampa
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2,6 milioni di persone soffrono di questo disturbo mentale. Crolla l’uso di terapie non convenzionali e omeopatia. Diminuite del 30% le visite dal dentista. Nel 2013 obeso l’11,2 per cento degli adulti. Trend in crescita

Peggiora la salute mentale degli italiani per effetto della crisi, mentre quella fisica rimane stabile. Lo afferma l’indagine Istat `Tutela della salute e accesso alle cure´ presentata oggi a Roma. «La depressione è il problema mentale più diffuso e riguarda 2,6 milioni di persone con prevalenze doppie tra le donne in tutte le età.

L’indice che definisce la salute mentale, spiega il documento, è sceso di 1,6 punti nel 2013 rispetto al 2005, in particolare per i giovani fino a 34 anni (-2,7 punti), soprattutto maschi, e gli adulti tra 45-54 anni (-2,6). Ancora maggiore il calo per la popolazione straniera, dove arriva tra le donne a 5,4 punti.

Per quanto riguarda la salute fisica percepita il dato è sostanzialmente stabile, con il 7,3% delle persone sopra i 14 anni che dichiara di stare male o molto male, in leggero calo rispetto al 7,4% del 2005. «Rimangono invariate – sottolinea il rapporto – le disuguaglianze sociali nella salute, nei comportamenti non salutari, nelle limitazioni all’accesso ai servizi sanitari. Permane lo svantaggio del Mezzogiorno rispetto a tutte. Le dimensioni considerate».

Crolla l’uso di terapie non convenzionali e omeopatia

Crolla in Italia il ricorso alle terapie non convenzionali, che nel 2000 erano usate dal 15,8% della popolazione mentre nel 2013 la cifra è dell’8,2%. Secondo il documento, realizzato su un campione di 120mila persone e coordinato dalla Regione Piemonte, in netto calo è anche l’uso dei rimedi omeopatici, che scende dal 7% al 4,1%. Dal punto di vista delle cure `convenzionali´ invece il rapporto segnala un aumento delle persone che ricorrono a visite specialistiche, 11,9% nel 2005 e 14,8% nel 2013, che non riguarda però quelle odontoiatriche, crollate del 30%. «Il livello di soddisfazione per i servizi sanitari pubblici – si legge – è elevato in chi ne ha fruito, con un voto pari a circa 8 su una scala da 1 a 10». Nel 2013, spiega il rapporto, circa una persona su due ha indicato di avere una malattia, con le più frequenti che sono l’ipertensione arteriosa (17,1%), l’artrosi (16,2%), allergie (13,7%), cefalea/emicrania (10,8). Rispetto al 2005 aumentano tumori maligni (+60%), malattie della tiroide (+52%), Alzheimer e demenze senili (+50%), mentre diminuiscono bronchiti (-24%) e artrosi ( -18%).

Diminuite del 30% le visite dal dentista 

Tra il 2005 e il 2013 sono diminuite del 30% le visite dal dentista in Italia. Lo rileva l’indagine sulle ’Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari – 2013’ diffusa dall’Istat che l’ha realizzata in collaborazione con la regione Piemonte. Sempre nel periodo considerato, pero’, aumentano le persone che ricorrono a visite mediche specialistiche, escluse quelle odontoiatriche, passando dall’11,9% del 2005 al 14,8% del 2013.

Nel 2013 obeso l’11,2% degli adulti. Trend in crescita

In Italia è obeso l’11,2% degli adulti. Il dato dello scorso anno risulta in aumento sia rispetto al 2000 (erano il 9,5%), sia al 2005 (10%). Nel 2013 solo il 20,6% della popolazione di 5 anni e più pratica un’attività fisica ritenuta protettiva per la salute secondo la definizione dell’Oms: il 25,9% tra gli uomini ed il 15,6% tra le donne.

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