Fonte: La Repubblica
di Silvio Buzzanca e Monica Rubino
Riunito il primo Consiglio dei ministri. L’ex premier dem potrebbe ottenere il portafoglio agli Affari economici. Salvini: “Lunedì presidio a Montecitorio senza bandiere”
Giuseppe Conte e i suoi ministri hanno giurato al Quirinale nelle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella leggendo la formula di rito e firmando nel Salone delle Feste del Quirinale. Il primo a presentarsi davanti al capo dello Stato è stato il premier, seguito subito dal grillino D’Incà e dalla ministra Pisano. Poi sono arrivati tutti gli altri.
La maggior parte dei neoministri è arrivata accompagnata dai rispettivi familiari. Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri è arrivato da solo in taxi, Luigi Di Maio è entrato nel palazzo del Quirinale tenendo per mano la fidanzata e salutando molto sorridente. Francesco Boccia si è presentato con la moglie Nunzia De Girolamo (in abito nero fasciante) e le due figlie.
La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ha scelto un sobrio tailleur scuro, Teresa Bellanova un abito blu elettrico con le balze, Nunzia Catalfo un tailleur chiaro. Da segnalare, durante la cerimonia, la stretta di mano calorosa tra Conte e Luigi Di Maio, con tanto di occhiolino da parte del premier.Un passo conseguente – il giuramento di oggi – allo scioglimento delle riserva da parte del presidente incaricato di ieri e della presentazione della lista dei 21 ministri del 66esimo governo della Repubblica. Subito dopo si è svolto il tradizionale scambio della campanella, consegnata a Conte, che subentra a se stesso, dal segretario generale di Palazzo Chigi Roberto Chieppa alla presenza del sottosegretario uscente alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, leghista, e del nuovo sottosegretario, il grillino Riccardo Fraccaro.
Il Consiglio dei ministri e la scelta di Paolo Gentiloni come commissario europeo
Subito dopo si è riunito il primo Consiglio dei ministri che ha assegnato le deleghe a Fraccaro. Il premier durante la riunione, durata un’oretta, ha informato i ministri di avere comunicato alla Commissione europea che Paolo Gentiloni è il candidato unico alla poltrona di commissario italiano in Europa. Conte ha spiegato di averlo comunicato ieri sera con una telefonata alla presidente della Commissione europea Von Der Leyen e che oggi partirà la lettera formale. L’ex presidente del Consiglio potrebbe prendere il posto del francese Pierre Moscovici agli Affari Europei, anche se in alternativa von der Leyen non avrebbe escluso la possibilità di attribuire all’Italia il portafoglio del Commercio o quello della Concorrenza. “Amo l’Italia e l’Europa e sono orgoglioso dell’incarico ricevuto. Ora al lavoro per una stagione migliore”, ha twittato Gentiloni che, il 4 marzo 2018, era stato eletto nel collegio uninominale Roma Trionfale, dove si terranno elezioni suppletive per sostituirlo.Appena insediatosi, il nuovo governo Conte ha deliberato, su proposta del ministro degli Affari regionali Boccia di impugnare una legge del Friuli Venezia Giulia con la motivazione che va oltre le competenze della Regione e contiene norme discriminatorie nei confronti dei migranti. Un altro provvedimento riguarda il 5G e le forniture di tecnologie per gli operatori delle Tlc da parte dei produttori stranieri. L’esecutivo, su proposta del ministro dello Sviluppo economico Patuanelli, ha deciso di esercitare i poteri speciali, la cosiddetta Golden Power, su altre quattro operazioni che coinvolgono Tim, Vodafone, Fastweb e Linkem. Già a giugno, erano finiti nel mirino gli accordi di Fastweb con Samsung.
I commenti a caldo dei neoministri
“È un momento così difficile ma anche così affascinante che apre nuove speranze per il Paese. Ho chiesto di poter continuare il lavoro entusiasmante che ho fatto in quello che anni fa definii, e che oggi confermo essere, il ministero economico più importante del Paese”, ha detto Dario Franceschini entrando al Quirinale. Francesco Boccia, neo ministro degli Affari Regionali, dovrà sbrigliare la complicata partita delle automomie rafforzate per alcune regione del Nord. “L’autonomia è dentro la Costituzione. La faremo rigorosamente rispettando la costituzione. C’è già un punto d’incontro su questa tema”, ha rassicurato. Ha parlato anche Paola De Micheli: “Questa è una giornata importante per il Paese: saremo a disposizione e ce la metteremo tutta per essere all’altezza”, ha affermato la neoministra delle Infrastrutture.
La lista dei ministri
Conte si è detto soddisfatto. Si dice “forte” di un programma “che guarda al futuro”. Anche dem e pentastellati tirano un sospiro di sollievo. “Sarà e dovrà essere un governo coraggioso e ambizioso”, ha commentato a caldo Luigi Di Maio, neo ministro degli Esteri. Plaude alla “svolta, anche generazionale”, della squadra e alla ritrovata unità del Pd, invece, Nicola Zingaretti – che ha scelto di rimanere fuori dall’esecutico giallorosso. “Ora è il tempo di cambiare l’Italia”, è stato l’invito.
Dopo giorni di attesa e gestione ‘notarile’ della crisi Sergio Mattarella ha praticamente ‘esaurito’ il suo compito: “C’è una maggioranza parlamentare e si è formato un governo. La parola compete al Parlamento e al governo che nei prossimi giorni si presenterà alle Camere per chiedere la fiducia e presentare il programma”, ha dichiarato ieri.
La fiducia in Parlamento
Lunedì e martedì toccherà al Parlamento esprimersi. Sarà prima Montecitorio a votare la fiducia e la maggioranza dovrebbe essere larga (con più di 20 voti di scarto). A palazzo Madama i numeri sono un po’ più risicati: 161 il numero magico, 162 – sulla carta – la soglia dei sì che si ottiene sommando i voti dei senatori di M5S, Pd e Leu, anche se c’è già chi è pronto a scommettere che i giallorossi raggiungeranno (e supereranno) quota 170.
Le opposizioni, intanto, promettono battaglia dentro e fuori dal Parlamento. Matteo Salvini dopo aver twittato contro “il governo delle poltrone”, in serata interviene in diretta Facebook dal Trentino e annuncia la sua partecipazione alla manifestazione di protesta organizzata da Fratelli d’Italia lunedì 9, il giorno della fiducia alla Camera: “Lunedì presidio a Montecitorio senza bandiere, aperto agli italiani che sono schifati e si vergognano di questo poltronificio”.
Soddisfatta Giorgia Meloni che si dice “contenta” della partecipazione di Salvini.