24 Novembre 2024

Fonte: La Repubblica

Le perplessità sulla figura del premier indicato da M5s e Lega fanno sì che il Quirinale consideri la strada verso l’incarico ancora lunga. Da Lega e M5S confermano però la rotta tracciata e Salvini lancia un aut aut: o si va avanti o si torna alle urne

Ancora qualche ora e il quadro sarà definito. La decisione sul conferimento dell’incarico da parte di Sergio Mattarella ha infatti bisogno di qualche ulteriore riflessione e dunque potrebbe arrivare più facilmente domani mattina che mercoledì sera.
Il capo dello Stato già lunedì aveva fatto sapere che si sarebbe preso almeno un giorno per riflettere sul profilo del nome indicato dai due partiti di maggioranza per la casella di Palazzo Chigi. Una casella che il presidente giudica ovviamente cruciale per le sorti del futuro governo sia per la politica nazionale che per quella internazionale. A questa riflessione si è aggiunto un supplemento di attenzione dopo le notizie cominciate a circolare martedì sul curriculum di Giuseppe Conte, il candidato indicato sia da Luigi Di Maio che da Matteo Salvini.
E infine ci si sono messi anche i rumors che rimbalzavano dai palazzi della politica e che raccontavano di qualche dubbio sorto in giornata sulla figura di Conte anche nelle fila di M5S e Lega. Al Quirinale avevano dunque deciso di attendere ancora qualche ora perché si chiarissero tutte queste vicende per assumere una decisione a bocce ferme una volta dissipati tutti gli interrogativi.
Inutile correre e affidare un incarico a chi magari il giorno dopo fosse messo talmente in discussione da doversi dimettere. Ma gli interrogativi, va detto, riguardano soprattutto lo standing di Conte a livello internazionale e il suo peso politico nei confronti dei partiti di maggioranza.
Di certo il capo dello Stato vuole infatti discutere con il possibile futuro premier valutando il programma che questi gli presenterà e sul quale chiederà poi la fiducia alle Camere. Da quello dipenderanno tutte le successive decisioni a cominciare dai nomi della squadra dei ministri, perchè è chiaro che il capo dello Stato non accetterà un pacchetto precostituito nei colloqui tra Movimento 5 Stelle e Lega. Ma è anche ovvio che ogni valutazione sui nomi che verranno proposti dal Premier sarà influenzata dalle linee programmatiche indicate da quest’ultimo. Se non ci sarà una linea troppo euroscettica o indulgente sul deficit, ad esempio, farà fede il programma più del nome del ministro.
Da parte del Quirinale, dunque, da giorni si ripete che non ci sono preclusioni sui nomi, e su questo in queste ore non ci sono stati contatti ufficiali con i partiti, si assicura. Martedì sera  Matteo Salvini e Luigi Di Maio hanno confermato lo schema che prevede Giuseppe Conte a Palazzo Chigi e Paolo Savona al Ministero dell’Economia, mentre il leader leghista ha anche lanciato una sorta di aut aut tra la nascita del governo o il ritorno alle urne. Ma il Colle attende che si chiariscono tutti i dettagli, solo dopo, pur senza nessuna preclusione, procederà ad affidare l’incarico a Conte e a discutere con lui, e solo con lui, si programma e ministri.

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