Fonte: La Repubblica
Il premier incaricato al lavoro a Montecitorio. Ma Lega, M5s, Pd e Forza Italia non escludono elezioni a stretto giro: la data ipotizzata è il 29 luglio
Nulla di fatto. Almeno per oggi. Il premier incaricato Carlo Cottarelli ha lasciato il Palazzo del Quirinale senza aver chiuso la lista dei ministri. “Serve un approfondimento, ma non ci vorrà molto”, dice il premier incaricato. Che uscendo dalla Camera dei Deputati si mostra ottimista: poche ore per completare la squadra di governo. L’attesa dovrebbe terminare domani in mattinata dopo un nuovo incontro tra Cottarelli e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ma sul suo incarico Carlo Cottarelli vede arrivare l’ombra della trattativa tra Lega e 5Stelle che sta ripartendo.
E l’incontro di oggi al Quirinale si è svolto all’insegna del brivido. Carlo Cottarelli, infatti, è uscito dal Quirinale senza fare dichiarazioni e l’uscita del portavoce del Colle, Giovanni Grasso, è stato preceduto da un certo sconcerto da parte dei giornalisti che erano presenti: perché hanno visto i corazzieri che tradizionalmente presidiano la porta che conduce allo studio “alla Vetrata” lasciare la loro postazione. Di solito questo è il segnale che il presidente della Repubblica ha lasciato “la Vetrata” per far ritorno al suo studio privato. Contemporaneamente Cottarelli è stato visto fare il suo ingresso alla Camera dei Deputati. Una suspance che ha spinto molti ad ipotizzare che Cottarelli fosse sulla strada della remissione dell’incarico.
Il voto a luglio
Sul versante dei partiti, nelle ultime ore l’ipotesi di andare al voto addirittura prima della pausa estiva si è fatta sempre più consistente. E in questro caso non avrebbe senso formare un nuovo governo: a traghettare il Paese verso le elezioni potrebbe essere il governo Gentiloni. A parlare apertamente del “voto estivo” è il capogruppo del Pd al Senato, Andrea Marcucci: “Se c’è l’accordo si può fare”. Per Luigi Di Maio, capo politico dei 5 Stelle, “era più responsabile far partire il governo, ma siamo pronti ad andare al voto a luglio”. E nella riunione di oggi con i fedelissimi, Berlusconi avrebbe parlato di una “consistente ipotesi di voto a luglio”. “Prima si vota, meglio è”, dice il leader della Lega Matteo Salvini.
Il lavoro di Cottarelli e il totoministri
Intanto, all’ex commissario alla spending review è stata messa a disposizione per lavorare una stanza a Montecitorio, dove è arrivato a piedi ed è entrato da un ingresso laterale. L’obiettivo di Cottarelli è presentare entro venerdì il nuovo esecutivo al Parlamento per la fiducia. L’elenco dei ministri comprenderebbe nomi di prestigio al servizio delle istituzioni, come l’economista Guido Tabellini, che occuperebbe la casella del Tesoro, il giurista Alessandro Pajno, presidente del Consiglio di Stato, Paola Severino, rettore della Luiss e già ministro della Giustizia nel governo Monti, Francesco Paolo Tronca, già commissario straordinario del Comune di Roma dopo il crollo della giunta Marino, Elisabetta Belloni, segretario generale della Farnesina e Anna Maria Tarantola, ex presidente Rai, Enrico Giovannini, già ministro del Lavoro per il governo Letta. In proposito Giovannini, intercettato dai cronisti nei pressi del Campidoglio, ha affermato: “Io nel totoministri del governo Cottarelli? Devo appunto scappare da un’altra parte, sono di fretta”.