23 Novembre 2024

Fonte: La Stampa

Tensione massima nel governo, voci di crisi. I Cinquestelle: la Lega gioca sporco. Il ministro dell’Interno da Helsinki annuncia che non andrà al cdm. Il capo M5s riunisce i suoi. La ministra Bongiorno: “Meglio chiuderla qui se andiamo avanti a no”. Zingaretti: “Paralisi totale, progetto politico gialloverde è fallito”. Di Maio: “Non tradisco italiani, se crisi si va al voto”

 

È scontro nel governo sull’ipotesi ribaltone dopo il voto discordante di M5s (a favore) e Lega (contro) in merito all’elezione di Ursula von der Leyen a presidente della Commissione Ue. Voci insistenti parlano di crisi. In serata Matteo Salvini ha smentito l’incontro oggi al Quirinale con il presidente Sergio Mattarella, trapelato in ambienti parlamentari.
“Non sono previsti strappi”, dicono fonti della Lega in serata. Salvini oggi sarà a Milano, per stare coi figli. In serata dice: “Non cadrà alcun governo domani”.
“Noi abbiamo voglia di continuare. Se la Lega vuole tornare al voto, lo può dire chiaramente, ma se ne assume la responsabilità. Se cade questo governo, il rischio è che torni l’asse Pd-FI. Il M5S non lascia il Paese in mano alla gente che l’ha distrutto. Per me questo è il solo governo possibile, che può fare le cose per gli italiani. Se non c’è questo governo, si torna al voto”. Lo scrive in serata su Fb Luigi Di Maio. “Io gli italiani non li tradisco. Non abbiamo paura del giudizio della storia. Sappiamo di stare dalla parte giusta. Senza interessi, con le mani libere”, aggiunge
In mattinata,  sulla scia della lettera a Repubblica del premier Giuseppe Conte,  Di Maio aveva paventato il rischio di un isolamento dell’Italia in seguito al voto contrario della Lega Salvini da parte sua andava all’attacco, denunciando un “governo di fatto” tra pentastellati e dem a Bruxelles: “Cinquestelle e Pd? Da due giorni sono già al governo insieme, per ora a Bruxelles. Tradendo il voto degli Italiani che volevano il cambiamento, i grillini hanno votato il presidente della nuova Comissione Europea, proposto da Merkel e Macron, insieme a Renzi e Berlusconi. Una scelta gravissima, altro che democrazia e trasparenza”.
Ma il suo collega pentastellato non ci sta e replica in una diretta su Facebook: “Capisco che si attacchi il M5s per fare notizia e coprire le inchieste sui finanziamenti alla Lega, ma questa è una falsita. È un attacco grave che io non posso permettere”, afferma Di Maio. Poi conclude: “Sono stufo, se la Lega vuole far cadere il governo lo dica chiaramente e se ne prenda la responsabilità”.
Non pago, Salvini controreplica in maniera molto diretta: “Le teorie di Di Maio arrivano lontane, lascio a lui i suoi sfoghi, abbiamo preso atto della svolta storica dei 5s che hanno votato assieme a Merkel, Macron, Berlusconi e Renzi. Noi andiamo avanti sui fatti”. Afferma che il M5s” non ha più la sua fiducia, anche personale”. Poi conclude, perentorio: “Oltre questo governo ci sono solo le elezioni, la finestra elettorale è sempre aperta”. E conclude: “Domani non vado al cdm, non pare ci sia nulla di eclatante, né al vertice delle autonomie”.
E se scoppiasse la crisi? “Non mi faccio queste domande, c’è un presidente della Repubblica che fortunatamente è garante del fatto che questo rimanga un paese democratico, dunque queste domande le dovreste fare a lui”. Così Salvini ha risposto a chi gli chiedeva cosa farebbe se avesse la certezza che una volta aperta la crisi si andasse a votare. “Non mi do scadenza – ha aggiunto – però se la mattina vedo una sequela di insulti e polemiche da soli non si non si va lontanissimi”.
A questo punto il vicepremier Luigi Di Maio riunisce i capigruppo e i suoi, tra gli altri presenti Stefano Buffagni e Riccardo Fraccaro. Durante la riunione, si apprende, Di Maio avrebbe sottolineato: “Siamo stati colpiti alle spalle, le offese e le falsità dette nelle ultime 48 ore contro il M5S non hanno precedenti. Anche contro di me. Un mare di fake news solo per screditarci, quel che è accaduto è gravissimo”.
Nel tardo pomeriggio i Cinquestelle tornano ad attaccare. “Giocare sporco e su più tavoli, per una poltrona: ecco cosa c’è dietro la decisione presa dalla Lega sul voto al nuovo Presidente della Commissione Ue von der Leyen”. Ma D’Uva dice: “Non ci sono maggioranze alternative, il governo andrà avanti, nessun asse con il Pd”.
Il Movimento 5 stelle lo scrive nel Blog delle stelle. “Ora ci attaccano, come spesso fanno per sviare l’attenzione e accendere i riflettori su qualcosa di meno imbarazzante. Ma sono stati proprio loro ad ammettere questa ‘strategia’; una mossa che però non fa certo gli interessi degli italiani. Detto altrimenti, hanno sostenuto la volontà italiana di pesare in Europa per cambiare le regole, salvo poi fare marcia indietro quando non hanno ottenuto garanzie sulla poltrona di Commissario a cui guardavano dal giorno dopo il voto di maggio. Vogliamo fermare la serie di menzogne che leggiamo in questi giorni e vogliamo fare chiarezza perchè, come spesso accade, la verità è una cosa semplice: e i cittadini hanno il diritto di conoscerla”.

La polemica sull’Ue
“Il rischio che sta correndo la Lega è quello di isolare l’Italia – ha detto questa mattina Di Maio a Uno Mattina su Raiuno –  Noi siamo stati responsabili”, ma adesso “il colmo è che lega vuole anche il commissario europeo, ma se tu ti isoli e poi chiedi di nominare un leghista c’è qualche difficoltà”. Poi aggiunge: “La Lega ci accusa di aver votato per von der Leyen. La Lega sta mentendo, c’era un accordo per votarla in cambio del commissario. Poi hanno capito che non riuscivano ad avere il commissario e si sono ritirati. Noi non abbiamo votato per una poltrona”.
Quanto alla tenuta del governo dopo il caso Moscopoli, il vicepremier cinquestelle ha ribadito: “Io sono sicuro dell’esecutivo e ritengo ingiusto che ogni giorno si minacci una crisi di governo. Dal mio punto di vista ci sono delle riforme che si devono fare”. Tuttavia sottolinea la necessità che Salvini si presenti in Parlamento a fornire chiarimenti sui rapporti del suo partito con la Russia: “Se avessi il minimo sospetto che la Lega ha preso soldi dalla Russia non starei al governo con loro. Il tema è che se il Parlamento chiede un’audizione è giusto che quella persona  vada in Parlamento”.
Sull’ipotesi di ribaltone, ovvero un cambio di maggioranza che vedrebbe il M5s allearsi con i dem, neanche a parlarne: “Io col Pd non voglio averci nulla a che fare”, sentenzia Di Maio.
Intanto contrariamente a quanto dichiarato dal M5s, ossia che i voti dei 14 eurodeputati pentastellati siano stati determinanti per l’elezione della nuova presidente della Commissione Ue, Gianluigi Paragone a Stasera Italia (Tg4) ha affermato: “Credo che il Movimento 5 Stelle non avesse capito che il suo voto potesse essere determinante. Perché se io so di essere determinante vado a incassare e vado a chiedere all’Ue quello per cui non mi piace il suo profilo, quello della Rottermeier, Ursula Von der Leyen. Ad esempio: se faccio una manovra a 2,8 me la accetti?”.

Bongiorno: meglio chiuderla qui
Ma all’interno del governo gialloverde c’è chi manifesta insofferenza. Come la ministra per la Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno, che a Radio 1 Rai sbotta: “Questo governo ogni mattina sembra che duri 4 giorni o 4 anni, a seconda delle dichiarazioni che si susseguono. È innegabile il fatto che sia un momento particolarmente delicato, che le due sensibilità delle forze politiche che compongono questo governo sono completamente diverse. Se continuiamo ogni giorno a dire no, è meglio chiuderla qui”. E poi aggiunge: “Se, invece, si va avanti come ieri nel provvedimento sul Codice Rosso, in cui la parte dei 5 stelle ha fatto benissimo con il ministro Bonafede, e io ho dato un contributo essenziale, allora in quel caso si può andare veramente avanti”.

Il Pd: progetto gialloverde fallito
Sul fronte dell’opposizione è il segretario del Pd Nicola Zingaretti a tirare le somme da Amatrice, all’inaugurazione del Campus: “Penso che la novità di queste ore sia che il progetto politico del governo gialloverde, ammesso che ci sia mai stato, è fallito. Ormai siamo agli insulti continui e soprattutto alla paralisi totale che pagano gli italiani. La smettano con questa sceneggiata e traggano le conseguenze”.

Di Maio su Facebook: “Se crisi si va al voto”
“Noi abbiamo voglia di continuare. Se la Lega vuole tornare al voto, lo può dire chiaramente, ma se ne assume la responsabilità. Se cade questo governo, il rischio è che torni l’asse Pd-FI. Il M5S non lascia il Paese in mano alla gente che l’ha distrutto. Per me questo è il solo governo possibile, che può fare le cose per gli italiani. Se non c’è questo governo, si torna al voto”. Il messaggio scritto in serata da Luigi Di Maio su Facebook. “Io gli italiani non li tradisco. Non abbiamo paura del giudizio della storia. Sappiamo di stare dalla parte giusta. Senza interessi, con le mani libere”

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