Fonte: La Stampa
di Emanuele Bonini
L’Europa l’aveva aperta nel 2009, nel pieno della crisi economica che ha investito l’Eurozona. La proposta di chiusura del dossier sarà ora discussa in Consiglio
La Grecia non è più un problema. «Le finanze pubbliche sono sostenibili e sotto controllo», e la repubblica ellenica ormai «è sempre più affidabile». E’ per questo che la Commissione europea ha deciso di chiudere la procedura d’infrazione per deficit eccessivo che l’Europa aveva aperto nel lontano 2009, nel pieno della crisi economica che ha investito l’Eurozona in generale e i suoi membri ellenici in particolare. La proposta di chiusura del dossier sarà ora discussa in Consiglio, «già informato» dei fatti, assicura il commissario per gli Affari economici, Pierre Moscovici. «La Grecia volta la pagina dell’austerità e apre quella della ripresa», sottolinea il francese. Atene non sarà però libera dai controlli dell’Ue in quanto sotto programma di assistenza finanziaria, e dovrà comunque rispettare le condizioni concordate con i creditori.
Deficit/pil sotto il 3% nel 2017 e nel 2018, squilibri corretti
La Grecia nel 2009 aveva un disavanzo del 15,1% in rapporto al prodotto interno lordo, e sette anni dopo questo valore si è convertito in un saldo positivo pari allo 0,7% rispetto al Pil. La Commissione ritiene che anche quest’anno e per prossimo il rapporto deficit/Pil resterà “ampiamente” sotto la soglia del 3% prevista dal patto di stabilità e crescita e dal fiscal compact. Motivo per cui l’esecutivo comunitario non ritiene più necessario dover tenere aperto il fascicolo a carico di Atene. «Da una valutazione complessiva risulta che la situazione di deficit eccessivo in Grecia è stata corretta», recita la raccomandazione della Commissione per gli Stati membri. «Alla fine la Grecia raccoglie i frutti degli sforzi” e dei sacrifici compiuti finora».
Moscovici: «Grande importanza simbolica»
La raccomandazione dell’esecutivo comunitario per la chiusura della procedura a carico della Grecia non cambia molto, nella pratica. Atene resta comunque soggetto al rispetto delle misure concordate con i creditori internazionali nell’ambito degli aiuti finanziari. L’atto ha comunque «un’importanza fortemente simbolica» per i greci e non solo, sottolinea Moscovici. Si riconosce che la cura lacrime e sangue alla fine ha funzionando, e che la Grecia non è più un problema. E’ stata a lungo percepita come una minaccia per la stabilità dell’area Euro, mentre ora non lo è più. Con l’auspicio che non torni a diventarlo.