9 Novembre 2024

GREXIT

Fonte: Corriere della Sera

AP - La Stampa
AP – La Stampa

Varoufakis vota sì e il partito del premier Alexi Tsipras argina così l’area dei dissidenti interni. La pasionaria Zoe si rifiuta di presiedere il parlamento. Via libera al piano aiuti

Non è stato semplice: più di dodici ore di discussione, urla, riunioni negli uffici dei partiti per ridurre al minimo le posizioni più intransigenti di Syriza, il partito di Alexis Tsipras. Ma ora che il premier greco ha ottenuto dal parlamento il via libera al secondo blocco di riforme chiesto dall’Europa, si può concentrare sul piano di aiuti da 86 miliardi di cui ha parlato anche nella notte, nel suo intervento in aula. «L’accordo che domani cominciamo a negoziare – ha spiegato ai deputati – ci dà la totale copertura dei nostri bisogni per i prossimi tre anni, con un finanziamento di 82-86 miliardi, mentre quello bocciato dal referendum ci avrebbe sostenuto per 5 mesi con 7 miliardi di prestito più altri 6». Si inizierà a parlare di «ristrutturazione del debito» ha aggiunto, assicurando che il suo governo cercherà «alleati» per «migliorare» il piano.

«A partire da domani si dovranno negoziare di nuovo le condizioni dell’accordo – ha detto Tsipras -. Dobbiamo utilizzare ogni alleanza in Europa per migliorare l’accordo conclusivo».

Il tentativo di ostruzionismo

Ed è proprio questo il prossimo passaggio che attende Atene, non meno semplice dei precedenti, incluso il voto dell’aula di mercoledì notte in cui Tsipras ha dovuto far fronte all’ostruzionismo della sua collega di partito e presidente del parlamento Zoe Konstantopoulou, che a un certo punto si è rifiutata di presiedere la sessione in segno di protesta. Quarantenne come Tsipras, avvocato, figlia di un partigiano, se ne infischia delle critiche. E pur facendo parte di Syriza continua a criticare duramente il premier greco. Mercoledì ha definito le misure in votazione «contrarie allo stato di diritto» e ha spiegato il suo disappunto in una lettera indirizzata al presidente della Repubblica Prokopis Pavlopoulos, mettendo ovviamente in copia anche il premier. I due si incontreranno questa mattina per un confronto.

I dissidenti

Nel frattempo Tsipras è riuscito a contenere i dissensi all’interno del suo partito: le misure presentate dal governo sono state approvate con 230 voti favorevoli e 63 contrari, di cui oltre la metà dei deputati di Syriza. I dissidenti nella votazione di stanotte sono quindi stati 36, tre in meno rispetto a mercoledì scorso, quando è stato votato il primo pacchetto di riforme. Ha votato sì anche l’ex ministro delle Finanze Yanis Varoufakis, al contrario della votazione della settimana scorsa, e il suo ripensamento marca una riduzione del dissenso interno al partito.

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